Nel velo sottile della danza romantica dell’Ottocento, oltre ai passi leggeri e alle luci soffuse dei palcoscenici, si nascondeva un universo di passioni e simboli segreti. Tra le pieghe dei tutù vaporosi e le frange delicate dei veli, fiorivano anche i regali preziosi, offerti dagli ammiratori alle loro muse eteree: le ballerine. Quei doni erano più di semplici oggetti: erano messaggi d’amore sussurrati in segreto, promesse di devozione, simboli tangibili di un sentimento spesso proibito o inaccessibile. Gli ammiratori dell’epoca non badavano a spese. Collane di perle, fili di diamanti, orecchini scintillanti, bracciali d’oro finemente lavorati, tutti pensati per illuminare il viso delle stelle del balletto. Le perle, con la loro purezza e la loro lucentezza discreta, erano il regalo più ambito, simbolo di innocenza e mistero, proprio come le figure eteree che queste ballerine incarnavano sul palco. C’erano anche i ventagli intarsiati d’avorio e dipinti a mano, oggetti di rara eleganza, usati non solo come accessori, ma come strumenti di una conversazione segreta fatta di sguardi e movimenti leggeri. Un ventaglio poteva racchiudere un messaggio, una dichiarazione d’amore, un invito sottile. Non mancavano, naturalmente, i fiori: mazzi di rose, gigli e orchidee, ma non semplici fiori. Venivano spesso portati ...
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