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“Comunicare la danza”: ottimi i risultati del primo Forum dedicato alle forme di dialogo nella danza

Carelli Fracci Zuccari

Un incontro, un dialogo tra le varie forme di comunicazione della danza per renderla più innovativa e al passo con i tempi: è questo lo scopo che ha cercato di raggiungere il primo convegno sulla comunicazione nella danza, promosso dal Giornale della Danza e generosamente supportato dall’Accademia Nazionale di DanzaIn occasione della Giornata Internazionale della Danza, la testata diretta da Sara Zuccari, primo giornale online aggiornato 24 ore su 24, si è fatta promotrice di una giornata interamente dedicata alle varie forme di comunicazione di questa arte, unendo cartaceo, televisione e internet e ascoltando le esperienze di esperti del settore, che da sempre hanno cercato di dare voce all’arte della danza.

L’incontro, svoltosi presso gli storici locali dell’Accademia Nazionale di Danza e sostenuto da Capezio, moderato da Emilio Carelli, giornalista di Sky Tg24 e Vice Direttore di Confindustria Radio e TV, è stato inaugurato da Simona Clivia Cozi che, a nome del Sottosegretario per gli Affari Europei On.Sandro Gozi, ha ringraziato i relatori e l’Accademia Nazionale di Danza con le seguenti parole: “bisogna dare spazio alla cultura e alla danza, strumenti che danno tantissimo alle persone”. Dopo un saluto di benvenuto a cura di Bruno Carioti, Commissario dell’Accademia Nazionale di Danza, e di Joseph Fontano, Coordinatore AND, il via al Forum, con l’intervento di Lorenzo Tozzi, critico de ‘Il Tempo’: “Parlare di danza sulla stampa ‘cartacea’ è sempre più difficile. Per pubblicare un articolo bisogna avere un nome vincente, una pièce famosa. Ma non bisogna scoraggiarsi, anzi! Dobbiamo continuare a comunicare la danza, non dobbiamo metterla in un angolo. Ho avuto la fortuna di avere grandi Maestri che mi hanno insegnato a ‘leggere’ il balletto ed è giusto che tutti lo possano fare. Ed è altrettanto importante che chi racconta la danza e la comunica debba provare emozioni” Gli ha fatto eco Paolo Fallai, giornalista RAI : “Comunicare la danza oggi è sempre più difficile. È un mondo cambiato profondamente che, però, noi operatori del settore spesso non conosciamo. Ora, il problema relativo ad una comunicazione corretta e diffusa è soltanto legato a giornalisti poco ‘pronti’ o anche ad un mondo della danza – forse – ancora troppo chiuso? Ad oggi, però, credo sia fondamentale una nuova alfabetizzazione per far sentire la voce della danza.”

Pietro Maranghi, direttore Classica TV, intervenuto poco dopo, ha parlato della sua esperienza :”A Classica abbiamo scelto di raccontare i protagonisti della danza. I ritratti dedicati nel tempo a grandi danzatori e coreografi hanno creato un’affezione nei confronti del pubblico. E bisogna continuare a fare questo. Siamo felici di aver prodotto così tanta danza negli ultimi 20 anni e ci auspichiamo di poterne fare ancora di più”. Vittoria Cappelli, produttrice di danza in RAI, ha voluto condividere la sua esperienza: “In 20 anni di attività con Vittoria Ottolenghi ho prodotto tantissime coreografie originali di artisti importanti. Allora, però, era più facile, c’era più voglia. Ora c’è tanta paura: paura di far conoscere un mondo così bello, i passi, i movimenti. La danza è l’arte più completa, perché non diffonderla?” Lorena Coppola, presidente della Fondazione Léonide Massine e Vice Direttore ‘Il Giornale della danza’ ha parlato della sua attività e detto che “l’editoria di danza cerca di raccontare le emozioni attraverso le foto e gli aforismi. È difficile ma, attraverso la Fondazione, cerchiamo di farcela per non far perdere questo tesoro”. Sara Zuccari, Direttore ‘Giornale della Danza’ e critico di danza per ‘l’Espresso di Repubblica‘, ha descritto la sua esperienza: “Ho iniziato ad scrivere di danza nel ‘mondo digitale’ nel 1998 e, da allora, i tempi sono cambiati vertiginosamente. Ora è tutto più semplice: si pubblica su internet, sui numerosi social media e tutti vengono a conoscenza di eventi relativi alla danza. Quello che noi, addetti ai lavori, cerchiamo di fare è raccontare l’autenticità della danza e non l’evento sterile. E soprattutto, grazie ad internet, possiamo pubblicare sempre e molto, far conoscere artisti e coreografi”. Al convegno ha preso parte anche Carla Fracci che ha sottolineato l’importanza di comunicare e diffondere l’arte della danza, in ogni modo e con tutte le forze possibili.

È stato un momento innovativo ed unico, nato da esigenze e necessità concrete sempre più urgenti in questo settore. Un incontro importante di condivisione che sicuramente farà da precursore ad altri appuntamenti di questo genere, con la danza e le sue “voci” sempre in prima linea.

 

 

 

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