Per la chiusura della stagione InDanza 2013/2014 non poteva che esserci uno dei lavori che più hanno appassionato il pubblico e la critica nelle ultime due stagioni: Il Lago dei cigni della coreografa sudafricana Dada Masilo. Dada Masilo’s Swan Lake. è stato la rivelazione dell’ultima Biennale di Lione ed è una singolare rilettura del balletto dei balletti, Il Lago dei cigni, oscillante tra codici classici, passi africani e questioni di gender che la giovane coreografa sudafricana – non ancora trentenne, ma con alle spalle collaborazioni che fanno la differenza come quella con William Kentridge – ha realizzato facendo dialogare due realtà apparentemente antitetiche: la tecnica classica e la danza africana. Ma in campo in questo spettacolo raffinato e intelligente ci sono anche questioni importanti come l’identità, l’Aids, l’omosessualità, l’Africa con le sue tradizioni e suoi drammi, mixate con una buona dose di humor. Innamoratasi a soli undici anni del titolo, Dada Masilo vi si dedica a ventisei prendendo spunto da un’osservazione di un giornalista sudafricano che definiva semplicisticamente la tradizione ballettistica “ragazze in tutù al chiaro di luna impegnate in storie d’amore e matrimonio”.
Ed ecco l’idea: se Siegfried fosse invece un giovane gay spaventato dall’esagerata carica erotica della top girl Odette e fosse attratto da uno statuario Odile maschio? Così Dada Masilo – in scena come superba Odette – aziona il suo detonatore, facendo esplodere codici e convenzioni tipiche del genere. La tecnica accademica si mette in dialogo con cigni di colore d’ambo i sessi in tutù che a piedi nudi si muovono ai ritmi afro. Cajkovskij e Saint-Saëns incontrano Steve Reich, Arvo Pärt e i canti del Continente Nero.
Un calcio dato con maestria alle convenzioni, al machismo della società africana, alla tradizione e alle piume senza via di scampo. La salvezza non c’è per nessuno: Odile, Odette e Siegfried pagheranno a caro prezzo la libertà conquistata.
Dada Masilo. Formatasi alla Dance Factory di Johannesburg, ha proseguito gli studi a Città del Capo prima di trasferirsi a Bruxelles per frequentare il P.A.R.T.S. di Anne Teresa de Keersmaeker. Nel 2006 è rientrata in Sudafrica iniziando a creare per il Dance Factory Youth dove è nato il suo celebre assolo Dying dying dead, una sorta di Requiem per la zia morta di Aids, successivamente introdotto in Dada Masilo’s Swan Lake (2012). Nel 2008 ha creato una sua versione del Romeo e Giulietta e nel 2009 di Carmen. Con William Kentridge ha firmato lo spettacolo Refuse the hour e con Gregory Maqoma il passo a due In Creation.
ORARI & INFO
15 aprile, ore 20.30
Teatro Sociale
via Oss Mazzurana 19 – Trento
Tel: 0461 213834
Michele Olivieri
www.giornaledelladanza.com