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Una ventata di cultura araba rinfresca l’estate dei festival italiani

Una ventata di cultura araba rinfresca l’estate dei festival italiani

 

Da maggio a settembre 2017 i palcoscenici di alcuni tra gli eventi performativi più significativi della scena di danza contemporanea, dislocati in 13 città che attraversano il Bel Paese dal Piemonte alla Basilicata, ospitano il Focus Young Arab Choreographers, un progetto nato per accorciare le distanze culturali e artistiche tra coreografi di origine araba e il territorio italiano.

Sostenuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), il Focus nasce in collaborazione con ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo (curatore del Festival Corpografie – Pescara), Anghiari Dance Hub (Anghiari – AR), Armunia (Festival Inequilibrio – Castiglioncello, LI), Associazione Basilicata 1799 (Città delle 100 scale Festival – Potenza e Matera), Associazione Danza Urbana (Festival Danza Urbana – Bologna), Associazione Culturale Mosaico Danza (Festival Interplay – Torino), Associazione Culturale Il Triangolo Scaleno (Festival Teatri di Vetro – Roma), C.L.A.P.Spettacolodalvivo (La Strada Festival Internazionale – Brescia), Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee (Festival FabbricaEuropa – Firenze), Inteatro Festival/Marche Teatro (Polverigi e Ancona), e La Mama Umbria International (Spoleto, PG).

Un progetto nato con l’obiettivo di facilitare la mobilità, il dialogo interculturale e lo scambio di pratiche performative tra gli artisti arabi e le realtà del territorio italiano, realizzando momenti di incontro, sessioni di lavoro e serate di spettacolo: questo è FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS che attraverserà quest’anno la nostra penisola tra maggio e ottobre, coinvolgendo ben 11 strutture da anni impegnate nel dare pensiero e visibilità alle molteplici pratiche e poetiche della danza contemporanea. (Comunicato stampa Focus Young Arab Choreographers).

I sei giovani coreografi protagonisti dell’intero evento, selezionali dalla BIPOD/Beirut international platform of dance, in collaborazione con la Maqamat Dance Theatre di Beirut, il MIBACT e il Ministero degli Affari Esteri (MAE), sono: Guy Nader (Libano), autore di Time Takes The Time Time Takes (TTTTT), rappresentata a Torino; Hamdi Dridi (Tunisia), che presenta Tu Meur(S) De Terre a Torino, Firenze, Ancona, Pescara, Bologna, Potenza, Anghiari (AR) e Roma; Bassam Abou Diab (Libano), creatore di Under the flesh, in scena a Torino, Firenze, Brescia, Castiglioncello (LI), Ancona, Pescara, Bologna, Potenza, Anghiari (AR), Spoleto (PG) e Roma; Jadd Tank (Libano), in scena con Liberté toujours a Castiglioncello (LI) e Spoleto (PG); Mounir Saeed (Egitto), con What about Dante a Castiglioncello (LI), Bologna, Potenza, Anghiari (AR) e Roma; e, infine, Sharaf Dar Zaid (Palestina), artefice di To be…, in scena a Castiglioncello (LI), Bologna, Potenza e Anghiari (AR).

Guy Nader (Libano) in Time Takes The Time Time Takes (TTTTTT): un progetto che nasce dall’ammirazione per il ritmo e la musicalità creati dai movimenti, basandosi sul concetto di tempo-ripetizione; Hamdi Dridi (Tunisia) in Tu Meur(S) De Terre: una danza fisica dei ricordi che ricostruisce la figura del padre imbianchino nel suo luogo di lavoro, un duetto sinfonico in cui il dolore della malattia si trasforma in una poesia incantata; Bassam Abou Diab (Libano) in Under the flesh: uno studio sulla relazione tra le culture, il corpo, la morte e i rituali nato dall’aver vissuto la guerra, prima e dopo, ed essere stato obbligato, nella devastazione di corpo e spirito, ad utilizzare un enorme numero di strategie per sopravvivere; Jadd Tank (Libano) in Liberté toujours: una performance giocata sulla ricerca febbrile della libertà in tutti i suoi aspetti, segnata da un inseguimento senza fine, come fosse un circolo al contempo grottesco e sgargiante; Mounir Saeed (Egitto) in What about Dante; un lavoro ispirato all’Inferno della Divina Commedia di Dante, miscelato con lo spiritualismo del Sufismo e la musicalità nata dall’incrocio con inni cristiani e canti orientali, alla ricerca di una fusione tra la spiritualità delle culture; Sharaf Dar Zaid (Palestina) in To be…: una performance basata sul conflitto tra l’essere ciecamente legati alle tradizioni e l’essere liberamente isolato dalla società, nella quale non si propone una soluzione ma una ricerca tra i due estremi, nel tentativo di trovare un equilibrio per essere nel luogo nel quale si deve e si ama essere. (Comunicato stampa Focus Young Arab Choreographers).

ORARI&INFO

25 maggio – 23 settembre

Festival Corpografie – Pescara

Anghiari Dance Hub – Anghiari (AR)

Festival Inequilibrio – Castiglioncello (LI)

Città delle 100 scale Festival – Potenza e Matera

Festival Danza Urbana – Bologna

Festival Interplay – Torino

Festival Teatri di Vetro – Roma

La Strada Festival Internazionale – Brescia

Festival FabbricaEuropa – Firenze

Inteatro Festival/Marche Teatro – Polverigi e Ancona

La Mama Umbria International – Spoleto (PG)

www.acsabruzzo.it

www.anghiaridance.eu

www.armunia.eu

www.cittacentoscale.it

www.danzaurbana.it

www.mosaicodanza.it

www.teatridivetro.it

www.claps.lombardia.it

www.fabbricaeuropa.net

www.inteatro.it

www.lamamaumbria.org

Marco Argentina

www.giornaledelladanza.com

Guy Nader / Time Takes The Time Time Takes © Alfred Mauve

Focus Young Arab Choreographers / Foto archivio

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