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Uno degli spettacoli più iconici di Roberto Zappalà a Taormina

Il 22 agosto 2025, alle ore 22:00, nella suggestiva cornice del Nike Teatro – Parco Archeologico di Naxos Taormina, la Compagnia Zappalà Danza presenta Instrument Jam uno degli spettacoli più iconici di Roberto Zappalà. Alcune mappe non si leggono. Si Danzano. Sette straordinari danzatori – tutti uomini – danno corpo a una Sicilia contemporanea e pulsante, fatta di contrasti, radici e nuove visioni. In scena insieme con loro, il virtuoso di marranzani Puccio Castrogiovanni e Salvo Farruggio all’hang e alle percussioni, per sonorità e ritmi travolgenti che accompagnano una danza fisica, potente, viscerale. Un appuntamento da non mancare, dove la tradizione incontra le inquietudini del nostro tempo. choreography and direction: Roberto Zappalà | Original live music: Puccio Castrogiovanni Dancers: Adriano Coletta, Roberto Provenzano, Fernando Roldán Ferrer, Salvatore Romania, Dario Rigaglia, Antoine Roux-Briffaud, Damiano Scavo. Marranzani (jaw harp): Puccio Castrogiovanni | Hang, drums: Salvo Farruggio | Texts: Nello Calabrò | Lighting, set design, and costumes: Roberto Zappalà | A co-production by Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza  – Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza with the support of Ministero della Cultura and Assessorato del turismo dello sport e dello spettacolo. Info: 095.2503147/095.315459 (lun-ven 10:00>13:00 | 16:00>19:00) – info@scenariopubblico.com – www.scenariopubblico.com Michele ...

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Un passo, una vita: Nureyev e Fonteyn

Nel silenzio sospeso tra le quinte e la scena, c’erano due respiri che si cercavano. Uno era giovane, impetuoso, come il vento del Nord che porta con sé rivoluzioni e crepe nel marmo antico. L’altro, più lento ma non stanco, come un fiume che conosce il peso della propria corrente. Erano Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn. Due anime che la danza non aveva solo unito, ma plasmato in un solo corpo scenico. Si incontrarono tardi, secondo i codici del balletto. Lui fuggiva da un mondo chiuso, lei sembrava avviarsi verso la fine della sua carriera. Eppure, fu proprio in quel punto che tutto si fece nuovo. Lui, con la forza cruda e selvaggia di chi ha qualcosa da dimostrare. Lei, con la grazia collaudata di chi ha già vinto tutto, tranne il tempo. Il loro primo Romeo e Giulietta non fu solo uno spettacolo. Fu una dichiarazione d’amore – non carnale, forse, ma viscerale – all’arte, alla scena, alla reciproca necessità. Non avevano bisogno di parole. I loro corpi dicevano abbastanza: la piega impercettibile della spalla di lei, il salto impetuoso di lui, la pausa millimetrica prima di un abbraccio coreografato. Erano poesia in movimento, ma anche carne e sangue, ...

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Il Maestro Piotr Nardelli “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Sacre du printemps di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Teatr Wielki Varsovie. Un romanzo da trasformare in balletto? Orient Express di Agata Christie. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Sempre “Orient Express”. Il costume di scena indossato che hai preferito? Basilio nel “Don Chisciotte” a Varsavia. Quale colore associ alla danza? Bleu. Che profumo ha la danza? È un profumo unico! La musica più bella scritta per balletto? Lo Schiaccianoci pas des deux di Tchaikowski. Il film di danza irrinunciabile? Tournant de la vie. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Rudolf Nureyev, Maya Plisetskaya. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouettes en dedans en attitude. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Tebaldo (Romeo e Giulietta). Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Balanchine, Béjart, Cranko. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Aiuta i giovani ballerini a non dimenticare che la danza è un’arte. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Respirazione, opposizione nel corpo e cerchi nello spazio. Come ti vedi oggi allo specchio? Gli ...

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Le diversità tra danza moderna e danza contemporanea

Nata all’inizio del Novecento, la danza moderna è figlia del rifiuto. Rifiuto del tutù, delle punte, delle regole rigide del balletto accademico. Le pioniere — Isadora Duncan, Ruth St. Denis, Martha Graham — non volevano solo cambiare il modo di danzare: volevano cambiare il modo di sentire. Il corpo moderno si libera ma resta disciplinato. Graham, ad esempio, fonda una tecnica basata sul contraction and release, un linguaggio preciso, codificato, emotivo ma strutturato. Doris Humphrey lavora con la caduta e la sospensione. L’espressione personale è centrale, ma all’interno di una forma ben riconoscibile. La danza moderna ha un vocabolario, dei fondatori, delle scuole. Ha una genealogia, quasi una linea di sangue. In breve: la danza moderna è una rivoluzione ordinata. La danza contemporanea arriva dopo. Non è un singolo movimento, né una singola scuola. È una costellazione, un continuo interrogarsi su cos’è la danza. E, spesso, su cosa non è. Nasce negli anni ’60-’70 e continua a mutare. Merce Cunningham, uno dei nomi chiave, rompe con la narrativa emotiva della danza moderna e introduce l’idea che movimento e musica possano coesistere senza legami. Trisha Brown porta la danza nei muri, nelle strade, negli angoli. Pina Bausch la trasforma in teatro-danza, ...

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Omaggio fotografico ad Alicia Alonso e Pedro Simón

La Fototeca de Cuba, in collaborazione con il Museo Nacional de la Danza e con il sostegno del Consejo Nacional de Patrimonio Cultural e del Centro de Desarrollo de las Artes Visuales, ha annunciato l’inaugurazione della mostra fotografica Umbral Feliz, un tributo commosso e visivamente potente alla straordinaria coppia formata da Alicia Alonso e Pedro Simón. L’esposizione, aperta al pubblico dal 5 al 31 agosto 2025, si svolge presso il Museo Biblioteca Servando Cabrera Moreno, situato nel quartiere Vedado de L’Avana, con orario di visita dalle 10:00 alle 16:00, dal martedì alla domenica. L’ingresso è libero. Umbral Feliz raccoglie 32 fotografie – molte delle quali inedite – che documentano momenti intimi e quotidiani della vita condivisa di Alicia Alonso, leggendaria prima ballerina assoluta e fondatrice del Ballet Nacional de Cuba, e Pedro Simón, scrittore, giornalista e direttore del Museo Nacional de la Danza. Le immagini, tratte dal volume Memorias de un umbral feliz, firmato dallo stesso Simón, sono state selezionate e curate da Catherine Roque González, con direzione artistica di Lissette Solórzano, attuale direttrice della Fototeca de Cuba. L’esposizione segna un’occasione speciale: i 50 anni di matrimonio tra Alicia Alonso e Pedro Simón, celebrati nel mese di agosto 2025. Le ...

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La Reverence: un gesto di grazia, umiltà e tradizione

Nel mondo della danza classica accademica, ogni movimento, ogni gesto, ogni posizione porta con sé secoli di storia, estetica e significato. Tra questi, la reverence occupa un posto di rilievo, non tanto per la sua complessità tecnica, quanto per la sua carica simbolica e il suo valore rituale. Spesso relegata alla fine della lezione o dello spettacolo, la reverence è in realtà un momento profondamente significativo, dove si intrecciano rispetto, gratitudine e consapevolezza artistica. Il termine reverence deriva dal francese, lingua ufficiale della terminologia del balletto classico, e significa “riverenza” o “atto di rispetto profondo”. Storicamente, la reverence affonda le sue radici nelle corti europee del XVII secolo, dove la danza era parte integrante dell’educazione aristocratica. I ballerini, spesso nobili essi stessi, erano tenuti ad esprimere omaggio al re, alla corte e ai maestri attraverso gesti codificati, eleganti e misurati. Con il tempo, queste formule di saluto e ringraziamento si sono cristallizzate nella pratica della danza accademica. In ambito didattico, la reverence viene eseguita alla fine di ogni lezione, in particolare dopo il lavoro alla sbarra e dopo il centro. È un gesto semplice ma solenne, sovente accompagnato da una musica lenta e cerimoniale. Le ballerine inchinano il busto e ...

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Presentata la Stagione di danza 25-26 al Lirico di Cagliari

Da quest’anno il Teatro Lirico di Cagliari accende maggiormente i riflettori sulla grande danza classica e contemporanea dando ampio spazio ad un’arte così raffinata ma anche apprezzabile e raggiungibile da tutti, attraverso un’importante Stagione di danza 2025-2026 che prevede sei singoli spettacoli (suddivisi in quattro nuovi turni di abbonamento) in cui si potrà godere il gotha della coreografia mondiale: il classico Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni di Angelin Preljocaj, Beethoven 7 di Sasha Waltz, Peer Gynt di Edward Clug, Béjart Ballet Lausanne, Roberto Bolle in Caravaggio. Si inizia, quindi, come titolo di apertura di stagione, con il ritorno della grande danza classica d’autore, dal 20 al 24 dicembre (cinque recite, di cui una fuori abbonamento), con Lo schiaccianoci, balletto in due atti, dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, e musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, governatorato di Vjatka, 1840 – San Pietroburgo, 1893), uno dei capolavori più amati dal pubblico, nella versione magica, colorata, onirica, effervescente portata in scena dal Corpo di Ballo e dai Solisti del TAM Ballet – Teatro Arcimboldi Milano e con la coreografia di Marius Petipa e Vasily Vainonen, ripresa da Ekaterina Dalskaya e Pierpaolo Ciacciulli e la direzione ...

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Les Ballets Trockadero de Monte Carlo al Teatro Romano di Verona

Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

La compagnia di danza en travesti più audace e iconoclasta del panorama internazionale torna in Italia per un’imperdibile tappa estiva al Teatro Romano di Verona, dal 12 al 17 agosto 2025. Protagonisti indiscussi della scena mondiale, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo – noti al grande pubblico semplicemente come i Trocks – è una compagnia interamente composta da danzatori uomini, capaci di fondere rigore tecnico e comicità travolgente in un linguaggio coreografico assolutamente unico. Celebrati per la loro originale rilettura del repertorio classico, i Trocks propongono spettacoli brillanti, ironici e al tempo stesso profondamente rispettosi della tradizione accademica, conquistando da decenni tanto la critica quanto il grande pubblico. Il loro inconfondibile stile si basa su una raffinata parodia dei codici del balletto, tra pose esagerate, incidenti scenici e vezzi caricaturali delle grandi étoiles. Il risultato è un’esperienza scenica di straordinaria raffinatezza e comicità, resa possibile da un altissimo livello tecnico: con le loro vigorose fisicità maschili, si esibiscono sulle punte con naturalezza disarmante, trasformandosi in cigni, silfidi, fate acquatiche, principesse romantiche, goffi principi o malinconiche dame vittoriane. Fondata nel 1974 a New York da un gruppo di appassionati danzatori, la compagnia nacque come progetto indipendente in una piccola sala off-off-Broadway, con ...

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La prima ballerina Rachele Buriassi “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Wings of wax di Kylian. Il Teatro del cuore? Tutti i teatri dove ballo mi rimangono nel cuore. Un romanzo da trasformare in balletto? Tutti i migliori sono già stati fatti. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il pianista. Il costume di scena indossato che hai preferito? La Dama delle Camelie. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Il profumo che associo alla danza è quello dei teatri, del legno, delle punte e dei costumi. La musica più bella scritta per balletto? Il lago dei cigni di Tchaikovsky. Il film di danza irrinunciabile? White nights. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Baryshnikov e Makarova. Il tuo “passo di danza” preferito? Tutti i grandi salti. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Kitri. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? John Cranko. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie, Le direi grazie! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Sacrificio, persistenza, amore. Come ti vedi oggi allo specchio? Una ballerina felice, libera e soddisfatta. ...

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OnDance 2025 dal 3 al 7 settembre 2025, Milano si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto

Dal 3 al 7 settembre 2025, Milano si trasforma di nuovo in un immenso palcoscenico a cielo aperto per OnDance, l’ottava edizione della grande festa della danza ideata e diretta da Roberto Bolle. Per una settimana la città sarà animata, dal mattino fino a notte, da appuntamenti imperdibili dedicati a tutte le forme di danza, in un clima gioioso e coinvolgente che, come sempre, promette di regalare al pubblico un’esperienza indimenticabile. Dopo il successo delle edizioni precedenti, OnDance è ormai un appuntamento cult, atteso da migliaia di appassionati che ogni anno si riversano nelle strade di Milano per celebrare insieme l’arte del ballo. Tema di OnDance 2025 – inserita nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano – Cortina 2026 – è il profondo e affascinante legame tra danza e sport: due universi che condividono passione, disciplina, forza e bellezza del movimento. Attraverso spettacoli, incontri, masterclass e performance urbane, OnDance mette in scena un dialogo unico tra atleti e danzatori, celebrando il corpo come strumento espressivo, tecnico e poetico. Un viaggio inedito tra gesto atletico e arte coreografica, dove la preparazione fisica incontra l’anima dell’espressione artistica. «Siamo arrivati all’ottava edizione di OnDance e non potrei esserne più felice e orgoglioso», dichiara Roberto Bolle. «Ogni anno l’entusiasmo ...

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