Quando la danza incontra la moda non può che nascere un binomio vincente. E quando il tutto viene trasportato sul grande schermo allora diviene leggenda. Quante volte siamo rimasti incantati di fronte ad alcune pellicole che ci hanno colpito anche grazie alle mise dei protagonisti? Il Giornale della Danza ripercorre insieme a voi alcuni film che hanno saputo stupirci grazie ai costumi di danza.
Mouline Rouge con Nicole Kidman
Il film vincitore di due premi Oscar nel 2002, per la migliore scenografia e per i migliori costumi che sono di Catherine Martin e Angus Strathie. I creativi per questo capolavoro hanno realizzato oltre 450 abiti di scena! La pellicola è ambientata a Parigi nel 1899. Satine, Nicole Kidman, è l’étoile del Moulin Rouge, noto locale notturno di Montmartre. La cortigiana è la più desiderata ed è anche pronta a vendere i propri favori al miglior offerente. Finché un giorno arriva il giovane e timido scrittore Christian che si innamora di lei. Interessato a Satine è anche un ricchissimo Duca di Monroth che è pronto, pur di averla in esclusiva, a farla diventare un’attrice.
L’atmosfera della pellicola tra l’esotico, il parigino più puro e il moderno look da soubrette colpì anche la moda. Nel 2001, anno di uscita del film, i magazine erano soggiogati dallo stile chic di fine secolo. Gli stilisti avevano fatto ricomparire bustier, tulle, tutù, strass sulle loro passerelle.
Black Swan con Natalie Portman
Il film uscito nel 2010 narra la storia della ballerina Nina, interpretata da Natalie Portman. Lei è un grande Cigno Bianco, ma per interpretare anche il Cigno Nero, nel balletto di Cajkovskij, deve portare a galla la parta oscura di sè. Discesa agli inferi di una ballerina perfetta, troppo perfetta. Un film che brutalizza la psicanalisi e temi alti come quelli del doppio, che infastidisce e disturba.
Per interpretare il ruolo la Portman perse diverse chili. Gli abiti di scena riflettono gli stati d’animo della protagonista. Amy Westcott, la costumista, ha ricevuto molte nomination. I sette costumi, tra cui il Cigno bianco e nero, erano stati creati in collaborazione tra Rodarte, Westcott e Aronofsky. Dei look che hanno influenzato il lato dark di molte collezioni moda.
Il Gattopardo di Luchino Visconti
A vedere l’abito bianco, sfarzoso e opulento indossato da Angelica Sedara, interpretata da Claudia Cardinale, nella scena del ballo, non si direbbe mai che quella raccontata da Giuseppe Tomasi di Lampedusa e messa su schermo da Luchino Visconti è la malinconia di un’aristocrazia in decadenza. Probabilmente, quell’abito tanto vistoso è funzionale proprio a far emergere con prepotenza Angelica. Lei è la giovane figlia di un borghese di umili origini divenuto sindaco. Si sottolinea, anche attraverso la bellezza e la ricchezza del vestito, che l’aristocrazia è destinata a morire e ad essere sostituita dalla classe borghese.
Claudia Cardinale, bellissima, indossa l’abito con estrema eleganza. A dare al tutto una sensazione ancor più sognante, è l’illuminazione della scena, che per volere del regista è data da un numero enorme di candele. L’effetto fiaba è garantito grazie ai costumi del premio Oscar Piero Tosi. Il compianto Professor Alberto Testa ha curato la coreografia del ballo.
Dirty Dancing con Patrick Swayze
“Nessuno può mettere Baby in un angolo!”. Quante volte abbiamo sognato che Patrick Swayze rivolgesse a noi quella frase anzichè a Jennifer Grey. Era il 1987 quando usciva per la prima volta nelle sale il celebre film Dirty Dancing. La storia contrastata di Johnny e Baby, che si innamorano al ritmo di mambo sfrenati. Una pellicola che ha fatto sognare, ballare e cantare intere generazioni. Famosissima è la colonna sonora del film.
La storia vuole essere anche un’idea di liberazione e riscatto femminile. Baby, da studentessa modello con ideali nobili e principi saldi, si “libera” dallo stereotipo borghese impostole dalla famiglia e dimostra a tutti che anche lei può farcela da sola. E spicca il volo davvero tra le braccia del suo amato. Con il leggiadro abito rosa confetto, anni Cinquanta, incanta e diviene leggenda. I costumi sono di Hilary Rosenfeld.
Cappello a cilindro con Fred Astaire e Ginger Rogers
Il film musicale del 1935 diretto da Mark Sandrich è tra i migliori musical della storia del cinema, elegante e sofisticato, con le straordinarie musiche di Irving Berlin. La coppia Fred Astaire e Ginger Rogers si esprime al meglio, esibendosi con stile, grazia e talento. I costumi sono di Bernard Newman.
Siamo durante l’epoca del divismo. Il fenomeno esplose con maggiore forza in ambito cinematografico negli anni venti. Si “divinizzano” quindi anche i protagonisti, grazie al loro talento e ai magnifici costumi indossati durante le riprese. Il celebre cilindro nero di Fred dà il nome alla pellicola, il sontuoso abito bianco in marabù di Ginger fa il resto.
Scarpette rosse di Michael Powell e Emeric Pressburger
Il film narra la favola dell’impresario teatrale che scopre il talento di una ballerina. La lancia nel balletto “Scarpette rosse” della favola di Andersen facendone una diva, che poi morirà suicida. Straordinario musical dal tono drammatico con interazioni psicologiche.
E’ il film che ha cambiato il genere per la sua mirabolante incisività nel sintetizzare attraverso musica e ballo l’irreale, il senso del melodramma. Moira Shearer è strepitosa, grazie ai bellissimi costumi, in particolare il vaporoso abito bianco da ballo. Una delle creazioni meglio riuscite del reparto sartoria di Angels’ House.
Elena Parmegiani
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