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Il lago” di Nureyev chiude la stagione all’Opéra di Parigi

Un balletto magico scandito dalla musica di Čajkovskij, creato nel 1877 per il Teatro Bolshoi di Mosca e successivamente messo in scena da Marius Petipa e Lev Ivanov. Quasi cento anni dopo, Rudolf Nureyev diede la sua lettura nel 1984 all’Opéra di Parigi. Questo titolo iconico continua oggi ad affascinare per l’eleganza della coreografia e la poesia dell’allestimento. Attraverso una sorprendente lettura psicologica, Rudolf Nureyev esalta la storia d’amore tra Siegfried e Odette, il cigno bianco, maltrattato da Rothbart e Odile, il cigno nero. Progettato da Ezio Frigerio, le scenografie appaiono come un luogo chiuso, uno spazio mentale all’interno del quale il principe dà libero sfogo alle sue fantasie, con i costumi firmati da Franca Squarciapino. Lo spettacolo chiude la corrente stagione del Palais Garnier all’Opéra Bastille dal 21 giugno al 14 luglio 2024 con in scena étoile, primi ballerini e Corpo di Ballo diretti da José Martínez con l’Orchestra dell’Opéra diretta da Vello Pähn. Nei ruoli principali di Odette/Odile si alternano Valentine Colasante, Sae Eun Park, Bleuenn Battistoni, Hannah O’Neill, Dorothée Gilbert, Héloïse Bourdon, in quelli di Siegfried troviamo Marc Moreau, Paul Marque, Mathyas Heymann, Germain Louvet, Hugo Marchand, Jérémy-Loup Quer, mentre in quelli di Rothbart Jérémy-Loup Quer, Pablo Legasa, Jack Gasztowtt, Thomas Docquir, Florent Melac, Enzo Saugar.

 

La storia dell’Opéra di Parigi si estende sotto nomi diversi a seconda del contesto, da “Académie royale de musique” a “Opéra national de Paris”, dall’Ancien Régime (1669) ai giorni nostri. Dal XX secolo, l’attività dell’Opéra di Parigi è organizzata tra le due sale dell’Opéra Garnier (costruita nel 1875) e dell’Opéra Bastille (inaugurata nel 1990). Nel linguaggio comune, il termine “Opéra di Parigi” si riferisce spesso all’Opéra Garnier nel senso architettonico del termine. Tra il 1939 e il 1990, l’istituzione comprendeva anche l’Opéra-Comique (Salle Favart) sotto il nome di “Réunion des théâtres lyriques nationaux”.

 

Atto 1: Si festeggia il compleanno del principe Siegfried. Wolfgang, il precettore del giovane, lo presenta agli ospiti. La Regina, madre del Principe, entra accompagnata dai cavalieri. Invita l’assemblea a gioire con lei: presto il principe prenderà moglie. Il giorno seguente dovrà sceglierla tra le belle ragazze che ha portato. Il Principe sembra assorto in altri pensieri. Il tutore cerca di riportarlo alla realtà, ai doveri che lo attendono, ma la mente di Siegfried è già lontana.

Atto 2: Il principe – perso nei suoi sogni – vede apparire una donna cigno, tutta bianca, con la testa ornata da una piccola corona. Stupito, le si avvicina: lei gli confida di essere una principessa, di chiamarsi Odette e di essere stata trasformata in cigno – così come altre giovani ragazze che, come lei, sono vittime del malefico incantesimo di Rothbart; potrà essere liberata da questa maledizione solo da colui che le darà il suo amore per sempre. Commosso, Siegfried si offre di essere il suo salvatore. Nonostante gli interventi di Rothbart che disturba la loro dolce conversazione, Odette e Siegfried si scambiano promesse d’amore. Le compagne-cigno di Odette formano uno scudo con le loro ali per proteggerli dagli attacchi di Rothbart. Siegfried chiede a Odette di andare al ballo che la regina, sua madre, darà il giorno dopo a palazzo e durante il quale dovrà scegliere colei che sarà sua moglie. La esorta ad andare, perché è lei quella che vuole sposare. Odette protesta che ciò le sarà impossibile: la sua condizione di cigno lo vieta. Siegfried afferma allora di non volere nessun’altra donna come moglie e giura a Odette fedeltà eterna. Con l’alba le apparizioni si dissipano. Il principe rimane sconvolto.

Atto 3: Nel palazzo delle feste, il cerimoniere dà il segnale dei festeggiamenti. La Regina guida suo figlio, un principe che sembra assente, come estraneo al mondo che lo circonda. Dopo l’intrattenimento con danze popolari dei diversi paesi che hanno inviato i loro ambasciatori, al principe vengono presentate le giovani ragazze che potrebbero attirare la sua attenzione e tra le quali potrebbe scegliere la futura sposa. Le rifiuta tutte. Quando, all’improvviso, appare una creatura misteriosa, che somiglia sorprendentemente a Odette… è lei, senza alcun dubbio! Come stregato da questa immagine, Siegfried vede e sente solo lei, nella quale crede di riconoscere la sua amata. Ma lei è Odile, la figlia di Rothbart che lui – con uno di quei trucchi di magia che gli sono familiari – ha trasformato in sosia di Odette. Ed è proprio a lei che il Principe, ingannato chiede di sposarlo. Rothbart trionfa: Siegfried ha appena spergiurato, perdendo per sempre la persona che amava. Odette non può più essere salvata.

Atto 4: Siegfried, rendendosi conto del suo deplorevole errore, sprofonda nel dolore. La visione del lago si rinnova. Tra i cigni, le sue sfortunate sorelle, Odette piange l’amore perduto. Tutto è finito. Il “tradimento” – anche involontario – di Siegfried fa sì che l’incantesimo si avveri: Odette non potrà più ritrovare la sua forma umana. Sopraffatto dal rimorso, il principe implora Odette di perdonarlo. Troppo tardi. Rothbart prende Odette da Siegfried. Il sogno è infranto.

 

Michele Olivieri

 

Foto: Jonathan Kelleman

www.giornaledelladanza.com

 

 

 

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