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Un classico nella letteratura per la danza: “Il libro del balletto” di O. F. Regner

Un classico nella letteratura per la danza: Il libro del balletto di O. F. RegnerSi deve alla casa editrice milanese Ghibli, la ristampa di un testo fondamentale nell’ambito della storiografia sulla danza e il balletto. Il libro del balletto di Otto Friedrich Regner, pubblicato la prima volta nel 1956, è tornato alla ribalta grazie a questa nuova edizione che assume davvero una grande importanza. Sia gli appassionati del settore, sia i cultori e gli studiosi della materia, infatti, potranno usufruire di questo volume, per avere un solido supporto teorico nelle loro letture interessate o studi specialistici.

Otto Friedrich Regner è uno scrittore, giornalista e critico di danza tedesco, attivo nella prima metà del Novecento. La sua popolarità come studioso e scrittore di danza è stata raggiunta, oltre che con questa opera, grazie anche a Reclams Balletführer, un volume dalla chiara impronta saggistica. Il libro del balletto, invece, offre un’esauriente ricostruzione della storia della rappresentazione coreografica nel corso del tempo. Segue, con gusto documentario e analitico, le varie fasi di trasformazione di quel meraviglioso linguaggio artistico che, con meccanismi quasi artigianali, plasma la materia fatta di corpi e movimenti labili, per creare forme estetiche ed effimere. Quel tanto di effimero da rendere il balletto la disciplina più fluida fra tutte, di cui risulta difficilissimo categorizzare, o anche solo frenare, l’inarrestabile processo di evoluzione. Quasi un ponte verso il futuro di cui è impossibile vedere la parte finale di approdo sicuro.

La scansione del testo in capitoli segue un duplice criterio: temporale e, soprattutto, geografico. Una visione cronologica d’insieme della storia del balletto è contenuta infatti nel primo capitolo, una vera e propria carrellata dall’origine cortigiana, presso la corte di Luigi XIV nel XVI secolo, al momento saliente del passaggio dal balletto classico alla “nuova danza” di Isadora Duncan o Rudolf Von Laban, per citare alcuni tra i maggiori pionieri.

Nei capitoli successivi, invece, la suddivisione evidenzia le varie zone del mondo, che si sono dimostrate vere e proprie “culle di gestazione” per il balletto: il balletto russo, il balletto inglese, l’America e le altre isole come l’Italia, la Germania, la Svezia e la Danimarca. Tutto questo flusso di pagine scritte è costantemente impreziosito da bellissimi intermezzi di foto storiche.

Dal balletto antico a quello moderno, dal Ballet de cour al balletto romantico, la varie stagioni vengono affrontate con estrema cura e precisione. Dalla cornice, i palcoscenici più prestigiosi, ai protagonisti, grandi danzatori come Lifar, Balanchine, Massine e tanti altri, questo libro assume l’aspetto di un grande quadro di soggetto storico dai colori limpidi e sgargianti. Si potrebbe benissimo aggiungere che è uno dei quadri più belli che siano mai stati realizzati, a parole, sulla storia di un’arte in continua trasformazione.

 

Leonilde Zuccari

www.giornaledelladanza.com

 

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