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PROSPETTIVE01 – Claudia Sales: “La Danza, spogliata di un copione imposto, diventa nuda”

Claudia-Sales

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di dare spazio a iniziative dedicate ai giovani e di raccogliere articoli e interviste mirate a dar voce a tutte le fasce creative del mondo coreutico: realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi o realtà già consolidate e di chiara fama, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive.

Claudia Sales, danzatrice, coreografa e docente di formazione e perfezionamento in ambito coreutico, è l’ideatrice del Metodo Sales®️ per l’Insegnamento della Danza Modern Jazz e Contemporanea. Rappresentante per l’Italia nella Federazione Europea della Danza e fondatrice del Centro Internazionale Claudia Sales Labart Dance.

Quando e come avviene il Suo primo incontro con la danza?

Ho iniziato giovanissima con un percorso di ginnastica artistica, i miei genitori credevano che io fossi un’acrobata. Mio padre decise di iscrivermi a danza e scelse una tra le migliori scuole di Napoli il Dance&Dance, dove ebbi la fortuna di incontrare lo svizzero Guido Zwicker e la tedesca Francesca Grunenfelder. All’età di 18 anni fui scelta tra tanti per un viaggio studi a New York, dove conobbi i prestigiosi coreografi Alvin Nikolais e Murray Louis. Un giorno Guido Zwicker mi offrì una opportunità unica, mi chiese di eseguire il mio assolo di composizione, creato nella scuola di Napoli, davanti al maestro Murray Louis, così iniziò la mia carriera. Da giovanissima mi fu data l’opportunità di prendere la gestione del Dance&Dance per un periodo di assenza dei miei maestri durante il quale fui iniziata all’insegnamento della danza. Da quel giorno non ho più smesso di insegnare fino a creare il Metodo Sales®️, realizzando il primo programma di danza moderna e contemporanea esistente al mondo. Ho conseguito il corso di abilitazione all’insegnamento della danza classica, moderna e contemporanea. Ho frequentato seminari di specializzazione per l’insegnamento e corsi di aggiornamento: Limon Institute New York, Laban Center di Londra, Università della Danza, Accademia Nazionale di Roma, École de Danse Martine Limeul e Matt Mattox in Francia. Sono inoltre stata selezionata personalmente dal maestro Matt Mattox ad insegnare la tecnica Mattox. Ho conseguito all’estero la formazione e specializzazione in danza classica, moderna e contemporanea a New York, Parigi, Londra.

Le tappe del Suo percorso coreutico?

Ero una bambina timida, introversa ed insicura. Mi sentivo diversa da tutti, il mondo sociale e familiare mi annoiava quando ho scoperto la danza ho capito chi fossi, cosa volessi comunicare e dove volessi arrivare. Ho iniziato a superare i miei disagi di autostima grazie al palcoscenico dove con il corpo riuscivo ad esprimermi senza il bisogno dell’uso della parola. Non so bene ancora da dove nasce il mio bisogno di seguire il flusso infinito ed eterno di questa straordinaria arte della danza. Oggi, dopo anni di cammino, sono ancora alla ricerca delle mie radici, della mia essenza, e della mia crescita personale, dagli antenati della storia della danza ai precursori delle nuove tendenze e contaminazioni contemporanee, dalle arti marziali della Capoeira ai Metodi Feldenkrais e Gyrotonic e dal teatro ai percorsi di comunicazione e crescita personale e spirituale. Il mio messaggio artistico nasce da un lungo percorso di crescita personale e spirituale dal 2007: medicina tradizionale cinese del tui-na con Arcangelo Corteccioni, psicoterapia sistemico relazionale e percorsi di genogramma e costellazioni familiari con Anita Marianna Dragonetti, percorsi di psicosomatica con la Metamedicina di Claudia Reinville e Roberto Stasolla, e con la nuova medicina germanica del Dott.Hamer con Pasquale Aiese, psicanalisi Freudiana con Roberto Musella, Bioenergetica con Agostino Vannoli, PNL Programmazione neuro linguistica con Roberto Re e strategie di apprendimento e tecniche di memorizzazione Genio in 21 Giorni di Francesco di Nardo, Intensivi di Koan Se’ di Osho con Abheeru Roberto Berruti e percorsi di Sformazione con Marina Borruso allieva di Eckhart Tolle e percorso di Risveglio di Salvatore Brizzi.

Quando ha deciso di dedicarsi alla coreografia in senso stretto?

Avevo 20 anni e il mio maestro Guido Zwicker ci chiese di creare una composizione coreografica di gruppo e vedendo che non riuscivamo a metterci d’accordo su come procedere, ci chiese chi se la sentisse di prendere le redini in mano come unico coreografo per portare a termine il progetto. Così trovai il coraggio di creare la mia prima opera di gruppo, Rottami, nella quale immaginavo che gli oggetti che noi riteniamo senza anima di notte prendessero vita trasformandosi da rottami dimenticati in esseri di luce animati per poi ritornare in letargo all’alba come una cenerentola. Il mio maestro fu molto colpito dal mio lavoro e mi fece notare che avevo realizzato un’idea di Alvin Nikolais facendomi vedere un suo video, per cui mi ritenne una rivelazione e da quel giorno la creazione è diventata parte di me. Mi sono sentita spesso come prescelta per una missione, come protagonista di un disegno cosmico, come se una vocazione interiore mi spingesse a scoprire, assorbire e diffondere le più incredibili filosofie della storia della danza. Si dice che gli antichi sciamani siano oggi reincarnati negli artisti e che abbiano il compito di far evolvere la società contemporanea verso la consapevolezza.

Come coreografa, ha avuto diversi riconoscimenti, anche a livello internazionale.

In tutti questi anni ho avuto riconoscimenti in concorsi Internazionali quali Euro Danse St. Cyprien, Spoleto, PID Rieti, Danza Firenze, Oltre Danza, concorsi a Parigi, sia per la composizione coreografica che classificando diversi danzatori solisti. Ho formato e perfezionato diversi danzatori professionisti LabArt, che si sono poi inseriti nel mondo del lavoro in compagnie Internazionali, quali Martha Graham Ensemble, Biennale di Venezia di Ismael Ivo, Casting Notre Dame, David Zard, Kitomb, Materiali Resistenti, D.N.A. Company, LabArt Dance Company, LabArt Repertory, nonché in casting televisivi e Musical Sky, Mediaset e Rai.

Qual è il Suo linguaggio coreografico?

Il teatro danza, abbinato alla modern dance americana, alla danza jazz e alla danza contemporanea, rappresenta il fulcro del mio linguaggio espressivo. Credo, come Michelangelo, che il messaggio e l’opera coreografica esistano già, e il mio compito è solo quella di partorirli e metterli al mondo, ispirandomi nell’ascolto delle sincronicità, canalizzandomi e connettendo la mia anima con Dio, La Natura, L’Universo. La Danza, spogliata di un copione imposto, diventa Nuda.

Dal punto di vista stilistico qual è la Sua impronta?

Sicuramente Martha Graham e Alvin Ailey, per quanto riguarda la Modern Dance americana, e Pina Baush e Carolin Carlson per il teatro danza europeo, insieme all’analisi del movimento puro di Alvin Nikolais, considerato l’illusionista newyorkese, rappresentano le più alte fonti di ispirazione per la realizzazione di una mia impronta stilistica

Che tipo di messaggio cerca di trasmettere con le Sue creazioni?

Creo per stupire e rompere l’indifferenza. La danza ha spogliato l’anima dalla prigione di un copione imposto, ed essa senza più maschere appare nuda. L’opera coreografica ripercorre il mio vissuto, dove ogni creazione rappresenta un piccolo tassello dell’intero quadro della mia esistenza. Ogni mio spettacolo rappresenta un punto di arrivo e, allo stesso tempo, un punto di partenza, il punto zero dell’anima, l’origine, lo sviluppo, il divenire di un viaggio di solo andata.

Da anni si dedica anche all’insegnamento ed è l’ideatrice del “Metodo Sales®️” in cosa consiste esattamente?

È un metodo per l’insegnamento della danza moderna jazz e contemporanea, con il quale formo ogni anno insegnanti nel corso di tirocinio riconosciuto dall’ACSI nazionale, per il rilascio dell’abilitazione di tecnico insegnante per lavorare nelle ASD italiane. Nel 1997 dopo le diverse abilitazioni all’insegnamento conseguite in Italia, a New York e a Londra ho ideato e codificato un metodo che riassume e sviluppa in una prospettiva evolutiva tutti gli elementi fondamentali delle varie tecniche, ampliandone le potenzialità, analizzando tutte le combinazioni delle possibilità anatomiche del corpo umano e che fornisce agli insegnanti un’innovativa e concreta formazione che garantisce risultati efficaci attraverso il tirocinio del Metodo Sales®️. Il metodo è il primo programma di danza moderna e contemporanea in grado di formare un danzatore professionista completo, senza limitare le sue competenze, conoscenze o tecniche ad una sola o principale disciplina. È una cinestetica universale non soggetta ad invecchiamento nel tempo. Parte dal corpo e sviluppa tutte le capacità motorie del danzatore. Organizzato in sette diversi livelli, il MS è strutturato per poter insegnare Jazz, Moderno e Contemporaneo e si attiene scrupolosamente alla programmazione accademica classica dell’Accademia Nazionale di Roma per la suddivisione e progressione di livello.

Il Suo ultimo spettacolo ha come tema le radici, un significato non casuale in questo particolare momento storico di disorientamento?

Radici rappresenta l’ultimo tassello di un puzzle durato quindici anni, ed è il mio contributo alla crescita della consapevolezza del pubblico e dei danzatori. Le mie due opere principali all’interno dell’intero spettacolo cercano di sensibilizzare la gente a guardare oltre e restare integri nonostante il disorientamento volutamente provocato. Senza radici non si vola, coreografia ispirata al libro di Bert Hellinger, ricorda che possiamo spiccare il volo solo se, riconoscendo nel bene e nel male le nostre radici, tagliamo il cordone ombelicale per realizzare il nostro cammino personale. Innesto mette in scena una danza eterna che collega gli antenati con il presente e le visioni del futuro diventano palpabili e reali. Viaggi nel tempo dal 2030 del Transumanesimo al 2020 della dipendenza dalla tecnologia durante la pandemia, al 2022 della separazione dell’umanità in due schieramenti, dove una grande piuma invita alla speranza di un mondo migliore, perché l’arte possa sempre accompagnare gli esseri umani verso la sensibilizzazione ed il tramandare i valori, gli ideali del passato. La danza diventa arte non quando fornisce una risposta, ma quando pone una domanda: l’omino transumano che appare alla fine dello spettacolo di fine anno, completamente ricoperto di cellulari su tutto il corpo che avanza in buio come un alieno lascia nel pubblico il grande interrogativo “Riusciremo a restare integri o ci fonderemo con la tecnologia fino ad esserne completamente manovrati?”

Essere danzatore oggi, in Italia, non è una scelta professionale semplice, cosa pensa del futuro della danza in questo Paese?

Ci sono quelli che preferiscono fuggire in oasi artistiche e professionali all’estero dove un artista può vivere della propria arte dignitosamente sostenuto dalle istituzioni senza compromessi, e ci sono quelli come me che sentono una missione ed una vocazione a creare ciò che manca, contribuendo all’evoluzione della nostra arte in un territorio dove viene spesso dimenticata ed abbandonata senza supporti di alcun tipo tipo. Io ho creato un centro internazionale per la danza, Claudia Sales LabArt Dance, per offrire nella città di Napoli ciò che non ho trovato quando io a 15 anni mi sono incamminata nel percorso professionale. Il mio scopo è sempre stato dimostrare che anche Napoli sia una città internazionale dove è possibile formarsi con dignità e prestigio, al pari di città come New York, Parigi e Londra.

I Suoi progetti futuri?

Tantissimi ed emozionanti: il libro del Metodo Sales®️; il franchising del format Claudia Sales LabArt Dance in Italia e all’estero, collaborazioni e ingaggi come maestra e coreografa con le mie due compagnie DNA Danza Nuda Anima e LabArt Repertory; il progetto di Residenza Artistica Sharing Art, in programma dal 7 giugno al 25 settembre 2022 nel cuore dell’Ager Pompeianus, area archeologica suburbana dell’antica città di Pompei, alle falde del Vesuvio, nei pressi della Civitas Giuliana a cura di Klimax Theatre Company e Sharing Art Pompeii.

Lorena Coppola

© www.giornaledelladanza.com

Photo Credits: Claudia Sales

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