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La danza e l’arte non sono emanazione di un governo, sono patrimonio dell’Umanità

A seguito della guerra iniziata di recente, il governo ucraino ha preso una decisione shock: i ballerini delle compagnie ucraine non possono danzare autori russi pena licenziamento o addirittura l’arresto per tradimento.

Vengono così demonizzati geni del calibro di Pëtr Il’ič Čajkovskij e i loro capolavori che non sono emanazione di un governo, bensì patrimonio dell’Umanità, eredità artistiche, storiche e culturali appartenenti a tutti gli uomini e le donne del pianeta.

Cancellare o limitare l’esibizione di opere come Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci e La bella addormentata equivale a cancellare le radici stesse del balletto.

Il divieto imposto dal governo ucraino, incomprensibile, impoverisce i teatri, la danza e assesta un grave colpo all’arte.

L’arte rappresenta il miracolo dell’intelligenza e del pensiero umano ed è la base della cultura, delle conoscenze e del progresso.

In ogni sua manifestazione, essa permette all’uomo di manifestare la propria interiorità, di condividerla e di creare un potente e profondo canale di comunicazione. E forse è proprio questo che spaventa.

Nell’arte risiedono l’identità, le capacità, l’espressione di sé come persone e come comunità, le memorie del passato, l’evoluzione e la proiezione verso il futuro. Eliminarla o limitarla significa ridurre i popoli e gli individui a meri fenomeno biologici.

Il linguaggio dell’arte è universale, lega passato, presente e futuro dell’umanità. Pensare di usare l’arte e la danza come mezzo di divisione significa precipitare nell’abisso della tirannia che limita la libertà, la crescita e il miglioramento. Usare l’arte e la danza come rappresaglia è inaccettabile. Minacciare i danzatori e le compagnie che portano l’arte nel mondo è un atto gravissimo e ingiustificabile.

Ci auguriamo tutti che questa guerra insensata trovi presto la sua conclusione e che i cosiddetti ‘potenti’ della Terra aprano gli occhi e comprendano quanto la danza e l’arte siano essenziali al mantenimento della pace e all’arricchimento culturale di tutti i popoli del mondo.

Stefania Napoli
© www.giornaledelladanza.com

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