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La danza pretende coerenza, coraggio e volontà

La danza pretende coerenza, ossia un accordo tra pensieri, sentimenti e comportamento.

Coerenza significa continuare ad affinare le abilità, perfezionare la tecnica, e di conseguenza ottenere maggiori soddisfazioni e guadagnarsi più opportunità di esprimersi attraverso la danza, anziché limitarsi a eseguire dei passi.

Come possiamo sfruttare in sala danza questa prerogativa che va certamente coltivata, soprattutto nella società odierna in cui la parola data e l’intenzionalità stanno perdendo la loro fondamentale importanza?

Vediamo i tre tipi di coerenza necessari nel lavoro in sala, per migliorare la qualità dell’apprendimento, la conservazione della conoscenza e noi stessi come danzatori e persone.

Coerenza nell’approccio.

Essere coerenti nell’approccio implica la presenza costante alle lezioni ed essere nel giusto mood. E’ importante mantenersi attivi e pronti anche quando la giornata è andata storta o si sta attraversando un periodo no. La danza oltretutto aiuta a rasserenarsi, a trasformare i pensieri negativi in ​​azoni positive, trascinandoci nel suo mondo di bellezza, giustizia e rispetto delle regole e degli altri.

Coerenza nello sforzo.

Mantenere costanti i propri livelli di attenzione e prestazione è importante per trarre dalla danza tutto ciò che può dare in termini di apprendimento e di performance. Danzare è un’esperienza che si vive nel momento, quando smettiamo di ballare quel momento è passato, quindi dobbiamo essere nell’attimo che viviamo, fisicamente, mentalmente ed emotivamente.

Coerenza nel pensiero.

La coerenza con se stessi è la miglior forma di onestà possibile. Implica equilibrio tra ciò che si prova e ciò che si esprime attraverso il linguaggio verbale e non verbale. Danzare significa credere profondamente in quello che si fa, nello studio, nella consapevolezza dei propri limiti, nell’accettazione di critiche costruttive e correzioni. Danzare implica consapevolezza dei propri punti di forza e generosità di mettere tutto ciò a servizio dell’arte e del pubblico.

Danzare quindi richiede anche coraggio, perché ci sprona a manifestare le nostre emozioni in una società in cui in cui spesso ci viene insegnato a nasconderle e mascherarle con altre maggiormente tollerate dalla collettività. Questo coraggio nasce da una grande conoscenza di sé che prende vita a sua volta dalla coerenza di cui la danza si nutre.

Stefania Napoli
www.giornaledelladanza.com

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