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La Fille Mal Gardèe: un po’ di Parigi e un po’ di Londra a Roma, il grande successo di Eleonora Abbagnato [RECENSIONE]

Sogghigni, risate, sghignazzate, ridacchi, e un pubblico divertito ed entusiasta, questo, l’effetto collaterale (piacevole si intende) del balletto La Fille Mal Gardée in scena dal 2 al 9 maggio al Teatro Costanzi di Roma.

Roma è una città imprevedibile dal punto di vista ballettistico, quando si apre il sipario la compagnia capitolina “dona” inaspettatamente sorprese piacevoli, come nel caso, dell’operazione di cartellone super riuscita nel riportare in scena, dopo più di venti anni dal lontano 1997, a Roma, un balletto come La Fille Mal Gardèe del coreografo Fredrick Ashton, un balletto dal respiro internazionale, danzato nei palcoscenici più prestigiosi del panorama ballettistico. 

Al Costanzi va in scena già nel 1881, novantadue anni dopo la prima rappresentazione assoluta del 1789 al Grand Théâtre di Bordeaux. Data fondamentale per la rinascita del balletto è il 1960, quando alla Royal Opera House di Londra Frederick Ashton firma la sua edizione, ispirata al suo amore per le campagne del Suffolk. Nato nel 1904 in Ecuador, Ashton, uno dei padri fondatori del balletto inglese, è una delle figure più rappresentative della danza del XX secolo.

Finalmente riapprodata all’Opera di Roma dopo oltre un ventennio di assenza grazie all’incessante lavoro della direttrice del Corpo di ballo Eleonora Abbagnato. Grande successo dunque all’ Opera di Roma per il ritorno de La Fille Mal Gardèe gioiello coreografico dal titolo francese e dallo humor inglese portato in scena dalla compagnia ben allineata, ritornata ad un livello sorprendente e diretta magistralmente da Eleonora Abbagnato a cui va un forte plauso per la professionalità, la generosità “Artistica” e il coraggio dimostrato nel fare un lavoro sorprendente e fortemente stimolante.

La trama è incentrata sulla storia di una giovane contadina, Lise, innamorata di Colas e il cui amore è osteggiato dalla madre vedova Simone (ruolo danzato da un uomo en travesti) che vuole che la figlia sposi Alain, figlio di un ricco proprietario terriero. Dopo varie vicissitudini, culminate nel ritrovamento dei due innamorati nella stanza da letto, la madre infine acconsente alle nozze ed i due giovani possono finalmente coronare il loro sogno d’amore. Una storia semplice e popolare, che determina anche una svolta come genere nella storia del balletto, poiché rappresenta la nascita del balletto pantomima in opposizione alle forme coreografiche del secolo precedente più virtuosistiche e meno verosimili.  Nel balletto, in due atti e tre scene, vengono richiamate le danze popolari francesi (danze dei nastri e degli zoccoli) ed ogni quadro è introdotto da un danzatore-gallo accompagnato da quattro ballerine-galline.

Le musiche, adattate da John Lanchbery, partono da quelle originali di Ferdinand Hérold integrando melodie popolari e citazioni operistiche. Per la prima volta sul podio capitolino Philip Ellis, nominato miglior direttore al “Taglioni European Ballet Award”.

Il balletto (noto anche con l’altro titolo: Le ballet de la paille, ou il n’est qu’ un pas du mal au bien) ha subito le più inimmaginabili modifiche nel titolo, nei nomi dei personaggi, nella coreografia e nella musica. La fille mal gardée fu rappresentato la prima volta a Bordeaux nel 1789 su musiche diverse. Inaugurò la corrente preromantica, eliminando miti ed allegorie classiche, prefigurando non solo i moti della Rivoluzione francese ma un classismo che è indice dei mutamenti sociali del tempo. E’ una commedia che sorride e fa sorridere.

In seguito, il balletto subì vari rifacimenti, e fu rappresentato un po’ ovunque in Europa ed anche negli Stati Uniti.  A superarle tutte, è arrivata con molta fortuna la versione firmata nel 1960 di Frederick Ashton, per il Royal Ballet al Covent Garden

 La virtuosistica coreografia di Ashton, genio della coreografia inglese, autore di uno stile inconfondibile, fatto di ironia ed eleganza, attraverso energici passi a due, racconta la passione di due giovani, uniti dall’amore ma separati dalle differenze di classe: Lise ama il contadino Colas.

Brave, giuste, eleganti e ben centrate nel ruolo, le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi nel ruolo di Lise. Grande successo per l’acclamata stella mondiale Daniil Simkin nel ruolo di Colas, insieme all’étoile Alessio Rezza, al primo ballerino Michele Satriano che hanno saputo con destrezza conquistare con acclamata performance il pubblico capitolino.

Ultimo balletto di Frederick Ashton, La fille mal gardée è una creazione costruita sul canovaccio di Dauberval. Ha riscosso da subito un enorme successo rimanendo uno dei balletti più amati del repertorio del Royal Ballet e uno tra i più rappresentati nel mondo. Ed è proprio la versione coreografica in due atti di Ashton, ripresa dallo specialista Jean-Christophe Lesage, nel colorato allestimento della Bayerische Staatsoper di Monaco quella che il pubblico dell’Opera ha ammirat, con le scene e i costumi di Osbert Lancaster, gli stessi della prima londinese.

Sara Zuccari

 

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