Si tratta di un ballet-divertissement su coreografia e libretto di Marius Petipa (basato sul tableau danzato La Pérégrina: Ballet de la Reine dall’opera lirica Don Carlos di Giuseppe Verdi) con partitura musicale di Riccardo Drigo.
Andò in scena al debutto in occasione di una serata di Gala al Teatro Bol’šoj Kamennyj di Mosca per celebrare l’incoronazione dell’imperatore Nicola II di Russia e dell’imperatrice Aleksandra Fëdorovna Romanova con protagonisti Pierina Legnani (La perla bianca), Pavel Gerdt (Il Genio della Terra), Nikolai Aistov (Il re dei coralli), Adelaide Giuri e Lyubov Roslavleva (Le perle rosa), Anna Johansson e Claudia Kulichevskaya (Le perle nere), Matilda Kschesinskaja e Nikolai Legat (“pas de deux” della perla gialla).
Mentre il balletto era nelle prime fasi della produzione, fu redatto un elenco di potenziali ballerini da includere nel cast per essere revisionato da una commissione responsabile. Tra questi c’era l’ex amante dell’imperatore, la ballerina Matilda Kschesinskaja. Alla luce della vecchia relazione la madre dell’imperatore Marija Fëdorovna chiese di rimuoverla dal cast, poiché sarebbe stato scandaloso per la ballerina esibirsi di fronte alla sua nuova moglie. Quando lei lo venne a sapere fece appello allo zio dell’imperatore, il granduca Vladimir Aleksandrovič, la cui influenza determinò la sua reintegrazione nel cast nonostante gli inventori avessero completato già tutto il balletto. Petipa fu estremamente frustrato quando gli fu chiesto di comporre un numero per lei, il quale prese la forma di un “pas de deux” fatto dal nuovo ruolo chiamato “Perla Gialla” insieme al suo pretendente. La scelta del nome per questo personaggio potrebbe essere stata una svolta per la ballerina, dal momento che a differenza delle altre perle (bianca, rosa e nera), le perle gialle non esistono, a meno che il colore della perla non svanisce col tempo.
La Perle fu ripreso in un secondo tempo al Mariinskij di San Pietroburgo nel 1898.
La trama prende avvio in una grotta sotterranea in cui la preziosa perla bianca risiede con le sue perle sorelle dai diversi colori. Il Genio della Terra scende al fondo dell’oceano, nel tentativo di rapire la Perla Bianca come ornamento per la sua corona. Il re dei Coralli viene in aiuto per salvare la perla bianca facendo scoppiare una battaglia tra gli elementi della terra e del mare. In seguito il Re dei Coralli ordina agli abitanti dell’oceano di salutare il Genio della Terra accanto alla Perla Bianca. Nell’apoteosi finale appare il trionfo del mito di Anfitrite e Poseidone. Anfitrite era una delle cinquanta Nereidi (la più bella e splendente di tutte) che facevano parte della corte di Poseidone. Mentre danzava con le sue sorelle nell’isola di Nasso si trovò a passare Poseidone che ammirando la sua grazia e la sua soave bellezza se ne innamorò, divenendo sua sposa e regina del mare; dall’unione nacquero Tritone, Rode e Bentesicima.
Il balletto La Perle fu eseguito spesso nei primi anni del Novecento e la sua ultima rappresentazione avvenne nel 1910, dopodiché cadde nell’oblio. Solo una variazione fu trascritta con il metodo di notazione Stepanov e questa variazione fa parte della Collezione Sergeyev.
L’unico brano della partitura di Drigo che viene utilizzato oggi è una variazione pizzicata, usata da Yuri Burlaka nel suo Rose Pas de quatre come variazione per la dea Aurora.
A proposito di perle una curiosità ci riporta alla grande ballerina Tamara Tumanova, nata Tamara Vladimirovna Chasidovič. Figlia di un colonnello e di una nobildonna georgiana Evgenija Tumanišvili, che prima della rivoluzione d’Ottobre godeva del titolo di principessa. Tumanova prese lezioni di danza da Ol’ga Preobraženskaja che suggerì alla giovane lo pseudonimo d’arte di Tumanova (o, in francese, Toumanova) riprendendo il cognome di sua madre. Debuttò sulle scene a dieci anni all’Opéra, dove fu notata da George Balanchine che la prese ai “Ballet Russe de Monte Carlo”. Bruna, dagli intensi occhi scuri e dalla carnagione chiara, Toumanova venne soprannominata “la perla nera del balletto russo”.
Michele Olivieri
Foto di Bolshoi Theatre 1896
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