Un lavoro teorico e pratico che rifiuta di stabilirsi nello spaziotempo, incuriosito dall’interrogarsi ed esaminare il trauma storico, l’identità, la memoria del corpo nero nel dolore, la gioia e le lotte per la visibilità; stabilisce anche un momento critico per rivisitare in particolare l’errore storico e I trattamenti, al fine di offrire giustizia ai corpi neri altrove e onorare l’esistenza come punto di partenza per la trasformazione. Haman Mpadire come coreografo, performer, sacrifica il suo corpo vibrante come trappola per la resistenza, l’argomentazione e la sperimentazione attraverso l’estetica del movimento e le forme come base per l’espressione senza paura, l’interrogatorio, la provocazione, la rottura delle barriere e della nozione, la possibilità e la possibilità per l’umanità di unirsi, colmando il divario e liberando l’oppressione passata, presente e futura.
Haman Mpadire è un artista emergente, danzatore e coreografo, nato e residente a Kampala, Uganda, originario della tribù dei Busoga. Si è interessato alla danza attraverso la madre e ha avuto come mentore il padre, che era stato pugile alla fine degli anni Settanta. Il suo versatile background comprende un’educazione informale e formale. Ha iniziato la sua formazione formale presso la German Sports University / Break Anatomy, L’Ecole Des Sables. Inoltre, ha ricevuto una borsa di studio Danceweb – Vienna, ‘Visa per la creazione’, in collaborazione con Cité international des Arts – Parigi, Artist in residence presso Art Omi Center – New York e attualmente l’International CROSS Award 2020.
ORARI & INFO
11 giugno ore 19.00
Teatro Il Maggiore, Sala Blu
Verbania
http://www.crossproject.it/
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