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Le radici del balletto classico: capire l’ABC accademico

La danza classica è un universo fatto di disciplina, grazia e dedizione. Non è soltanto una tecnica, ma un modo di organizzare il corpo nello spazio, di dialogare con la musica e di trasformare la precisione in poesia.

Per comprenderne l’essenza, bisogna tornare alle fondamenta: quell’ABC che costruisce ogni gesto e ogni evoluzione. È qui, nelle basi, che si trova il vero cuore del balletto.

A – Allineamento: la ricerca dell’asse perfetto
Il primo pilastro della danza classica è l’allineamento, una sorta di architettura del corpo che deve essere stabile, elegante e funzionale allo stesso tempo.
 La postura non è mai rigida: è un equilibrio sottile fra energia e morbidezza. La testa si solleva come se un filo invisibile la tirasse verso l’alto, la schiena si allunga senza irrigidirsi, il bacino resta neutro, pronto a seguire ogni variazione.
 Ma il vero segreto risiede nell’en dehors, la rotazione delle gambe dall’anca, simbolo estetico e tecnico del balletto. Questo principio influenza ogni passo, dal più semplice tendu al più spettacolare grand jeté.

B – Bilanciamento: l’arte dell’immobilità in movimento
Un danzatore classico non cerca solo di muoversi armoniosamente: cerca soprattutto di rimanere padrone del proprio equilibrio.
 Ogni arabesque richiede un centro forte, ogni pirouette nasce dalla capacità di restare immobili per una frazione di secondo prima di girare, ogni salto è un gioco di pesi che deve concludersi con una discesa leggera come neve.
 Il bilanciamento nella danza classica è una forma raffinata di ascolto: il danzatore percepisce i punti di appoggio, distribuisce il peso con precisione millimetrica e si fida del proprio corpo, che diventa strumento e sostegno.

C – Coordinazione: quando il corpo diventa linguaggio
La danza classica è fatta di linee e geometrie, ma anche di espressività. La coordinazione è ciò che permette a braccia, gambe, busto e sguardo di parlare una lingua comune.
 Un port de bras non accompagna semplicemente il movimento: lo racconta. Una testa leggermente inclinata cambia l’atmosfera di un passo; un battito di ciglia può trasformare una sequenza tecnica in un momento teatrale. 
La coordinazione non è solo sincronizzazione: è intenzione, musicalità, sensibilità. È ciò che trasforma una serie di esercizi in una storia che prende vita sul palcoscenico.

L’essenza del balletto nelle basi
Nell’ABC della danza classica c’è tutto: la purezza della tecnica, la logica dei movimenti e il seme dell’espressione artistica. 
Chi padroneggia queste fondamenta può affrontare con sicurezza tutta la complessità delle variazioni, dei pas de deux, dei salti e dei giri.
 Paradossalmente, più un danzatore cresce, più torna a queste basi con occhi nuovi. Perché la danza classica non è solo perfezionamento: è un ritorno continuo alle origini, un dialogo costante con ciò che rende possibile ogni evoluzione.

Michele Olivieri

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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