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Operaestate Festival 2023 presenta la sua 43° edizione

Operaestate Festival presenta la sua 43° edizione: dal 5 luglio al 30 settembre 2023, DANZA, TEATRO, MUSICA, CIRCO CONTEMPORANEO in relazione con patrimonio, ambiente, benessere. Oltre 100 spettacoli nei teatri e nei paesaggi, in parchi, giardini e luoghi d’arte che da Bassano del Grappa si diffondono nei Comuni della Pedemontana Veneta.  

Un programma che invita pubblici, comunità, visitatori, a entrare in contatto con i diversi linguaggi della scena, con le molteplici creazioni di artisti e compagnie italiani e internazionali, proseguendo anche nell’impegno verso un festival sempre più accessibile e sostenibile.

La danza, linguaggio artistico di punta del festival che da anni ha fatto di Bassano del Grappa centro di eccellenza internazionale, apre il programma con una spettacolare parata lungo le vie del centro di Bassano per comunicare a tutti l’inizio della “festa”. E’ Le Bal della compagnia francese Remue Ménage (5 luglio, prima nazionale), celebre a livello internazionale per l’originalità dei suoi universi, per i suoi spettacolari allestimenti luminosi, per la qualità e diversità dei suoi artisti.

Sul palcoscenico principale del festival si alternano poi grandi nomi della danza internazionale, tra prime nazionali e creazioni dal repertorio che ha consolidato i rispettivi linguaggi artistici.

Grande attesa per lo spettacolo Larsen C di Christos Papadopoulos (25 luglio), considerato tra i più importanti coreografi della danza contemporanea internazionale. Apparenza e inganno sono i due cardini intorno ai quali si anima il lavoro del coreografo: un’instancabile esplorazione della ripetizione del movimento e della trasformazione degli stati del corpo capace di generare molteplici livelli di significato ed esperienze percettive

Appartengono a due generazioni diverse gli autori delle coreografie per i danzatori di MM Contemporary Dance Company (2 agosto, prima nazionale, in coproduzione con Operaestate): Mauro Bigonzetti coreografo e artista a livello internazionale e il giovane talentuoso Adriano Bolognino. Il primo, in Ballade, recupera la memoria pop degli Anni ’80, attraverso musica e letteratura tradotte in una danza; il secondo, in Skirk, in prima nazionale, prende spunto da L’Urlo di Munch per una riflessione sull’angoscia mitigata da una bellezza rigeneratrice.

Portano a Operaestate l’eccellenza del balletto contemporaneo e la forza della loro resilienza, gli artisti dell’Hamburger Kammerballet (8 agosto, prima nazionale), nuova compagine supportata dall’Hamburg Ballet di John Neumeier, e fondata dal principal dancer Edvin Revazov per i colleghi ucraini in fuga dal conflitto. Una compagnia di eccellenze, che presenta in prima nazionale le coreografie di Revazov: Kleines Requiem für eine Polka, un commento all’assurdità della guerra, The Britten Dance, nuova creazione su musica di Benjamin Britten.

La nuova coreografia della talentuosa Simona Bertozzi, ispirata a Le Onde di Virginia Woolf (16 agosto) è affidata all’impeto energetico e all’orizzonte visionario di giovani presenze, incorporando la necessità di rigenerarsi nel ritmo.

La danza incontra la musica live in Bleah! (4 settembre), dove il corpo- come materia malleabile – della danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone, incontra le mille possibilità dispiegate dalla composizione elettroacustica nella ricerca di Laura Agnusdei, sassofonista e musicista elettronica.

Va ad abitare il futuristico spazio delle Bolle Nardini, firmate dall’archistar Fuksas, Alessandro Sciarroni, che torna al festival con una versione rielaborata dell’evocativo In a landscape, creato per Collettivo Cinetico, e con Op. 22 No. 2, solo per la straordinaria Marta Ciappina, ispirato alla musica di Sibelius e alla mitologia finlandese (5 e 6 settembre).

Le città palcoscenico accolgono la nuova creazione dell’artista italo-giapponese Masako Matsushita per i Dance Well dancers di Castelfranco Veneto, la comunità nata attorno alla pratica di danza per persone con Parkinson, che festeggia quest’anno i suoi primi 10 anni. Artista del movimento italo-giapponese, Masako Matsushita si occupa di analisi del movimento attraverso processi di ricerca, progetti coreografici, installazioni performance ed esperimenti sociali (15 luglioPrima Nazionale, in Coproduzione Operaestate). I paesaggi collinari sono lo sfondo ideale per le passeggiate coreografiche di Base9, giovane associazione di artisti locali dalle carriere internazionali (Dancing Strides); e la #sunflowerexperience di Lucrezia Gabrieli e Giacomo Calli, che invita ad esplorare l’equilibrio, la vicinanza, la lontananza immaginando lo spazio come un campo da gioco (in collaborazione con CombinAzioni Festival, 10 settembre).

Dalla seconda metà di agosto il testimone passa a B.MOTION, un festival nel festival, dedicato ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti.

Per quanto riguarda la sezione dedicata alla DANZA (17-20 agosto) sotto i riflettori giovani coreografi/e, danzatori/trici e compagnie tra i più significativi e sorprendenti del panorama della giovane danza d’autore come: Mia Habib/Dance Well Dancers, Aurelio Di Virgilio, Leila Ka, Lara Barsacq, Olga Dukhovnaya, Andrea Costanzo Martini, Collettivo Cinetico/Francesca Pennini, Parini Secondo, Ioanna Paraskevopoulou, Luna Cenere, Camilla Monga/Emanuele Maniscalco, Ayelin Parolin, Salvo Lombardo.

Si inizia (dal 17 al 20 agosto) con la prima nazionale (in coproduzione con Operaestate Festival) How to. A score di MIA HABIB/ Dance Well Dancers, la comunità danzante nata da Dance Well, pratica di danza per persone con Parkinson e poi aperta a tutti e tutte, è affidata all’artista norvegese Mia Habib. La creazione è una sorta di collezione di assoli che avvengono contemporaneamente, nati da pratiche di danza per la creazione e coesione di nuove e diverse comunità. 

Il coreografo Aurelio Di Virgilio (17 agosto) porta in scena Jeplane, in un set delicatamente artificiale che richiama un’ambientazione intima, lo spettacolo rappresenta il luogo dei legami impossibili, invisibili, interrotti. L’artista Leïla Ka (17 agosto) è coreografa e interprete di To cut loose, una performance in cui l’artista, appare come un leone in gabbia, che cerca di liberarsi da una disciplina assurda e grottesca. Il dissidio interiore e l’umanità più nascosta sono espresse attraverso la determinazione a non arrendersi, alla ricerca di una vita fatta di gioia e libertà.

Prima nazionale per Fruit Tree della danzatrice a coreografa Lara Barsacq (17 agosto), che ispirandosi ai Balletti Russi, evoca la scena di un matrimonio tra contadini, esplorando diverse tematiche tra cui la femminilità, il rito di passaggio, la libertà e la forza. Una pièce intensa e sensuale, un’ode alla natura e un richiamo alla forza della vita. Ancora un’importante prima nazionale quella dell’artista ucraina Olga Dukhovnaya (18 agosto), in scena, assieme a Alexis Hedouin, nello spettacolo Swan lake solo, trasformando il noto lavoro in una performance contemporanea, che nasce dalla consapevolezza dell’utilizzo che la politica fa di questo balletto, trasmesso in televisione ogni volta che le notizie si fanno più difficili o problematiche. Nato da un progetto più ampio, poi bloccato dalla pandemia, il solo riceve la spinta finale con l’inizio della guerra in Ucraina, e la coreografa decide di riunire tutto il corpo di ballo in un solo corpo – il proprio – e di costruire, insieme alla rielaborazione rispettosa ma divertente della partitura musicale originale, un solo che parli di una libertà fatta di gioia e piacere.

Andrea Costanzo Martini (18 agosto) è ospite a B.MOTION con lo spettacolo Mood Shifter, con cui esplora la connessione con gli altri attraverso la tecnica di copiare la mimica facciale o i movimenti degli altri per comprenderne le emozioni. In questa breve coreografia tre danzatori condividono con gli spettatori un viaggio alla ricerca di intimità, affetto e consapevolezza, da trovare ad ogni costo.

Due gli spettacoli che CollettivO CineticO/ Francesca Pennini presenta al Festival: Manifesto Cannibale (18 agosto) e in prima nazionale Urutau. Extinction party (19 agosto, in coproduzione con Operaestate). In Manifesto Cannibale l’autrice Francesca Pennini, ha lavorato in una condizione di cecità affidando la messa in scena a un sistema di comunicazione filtrato solo da indizi poetici; la performance Urutau. Extinction party, è dedicata all’uccello sudamericano l’Urutau (in italiano il Nittibio), un ibrido tra un rito sacrificale e un rave party congelato. Sono artistə, persone, esseri viventi che si allenano alla telepatia: tutto è fermo, eppure si genera un racconto per sottrazione, una narrazione intima e tremante.

Di grande impatto visivo e sonoro, il lavoro di Ioanna Paraskevopoulou (19 agosto), che presenta, in prima nazionale, Mos, che prosegue e approfondisce la propria ricerca e il proprio approccio alla composizione coreografica attraverso l’uso di oggetti e tecniche riprese dal campo della produzione audio visiva. Le giovani coreografe Sissi Bassani e Martina Piazzi (19 agosto) coinvolgono il il pubblico in un turbinio di entusiasmo con la performance Speeed, movimenti e combinazioni di gesti ispirati all’animazione giapponese, gettando una nuova luce sul tema del repertorio e sull’uso di internet come un grande archivio accessibile a chiunque. La coreografa Luna Cenere (19 agosto) è sul palco con Zoe, un’intensa riflessione sul corpo e sull’esistenza che nella sua nudità si offre allo sguardo, umana, animale, spersonalizzata, acefala.

Camilla Monga ed Emanuele Maniscalco (20 agosto) sono la coreografa e il polistrumentista, ideatori del progetto Sull’attimo, lavoro che offre un approccio inedito e stimolante alla performance e all’improvvisazione che costituiscono la base drammaturgica per una perlustrazione del tempo, nata da brevi dialoghi archiviati sia in forma scritta che attraverso un docufilm.

Altra significativa prima nazionale quella della coreografa Ayelin Parolin (20 agosto) che presenta Simple, dove tre danzatori sono catapultati in un sorprendente gioco di ritmo e costruzione. Un incredibile labirintico gioco musicale, ma senza musica, dove sono quindi i corpi rimasti in scena a dover riempire quel vuoto, inventandola, immaginandola, suonandola.

Si conclude l’intensa maratona della danza di B.Motion con Outdoor Dance Floor, ideazione, coreografia e regia di Salvo Lombardo (20 agosto). Performance stupefacente attraverso la quale lo spazio della sala da ballo è reinterpretato e portato in spazi non convenzionali. Dopo la coreografia dei performer, il pubblico sarà invitato ad inserirsi nel flusso dell’azione, per fare esperienza di un atto di pura condivisione, socialità e aggregazione di corpi.

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