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Quattro titoli nella stagione di Danza del Massimo di Palermo

Il Direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, Jean-Sébastien Colau, ha illustrato i quattro titoli del ballo, con particolare attenzione all’atteso ritorno del Lago dei cigni che vedrà la partecipazione di due étoiles di prima grandezza come Maia Makhateli e il palermitano Andrea Sarri.

IL LAGO DEI CIGNI di ČAJKOVSKI AMBIENTATO NELLA
SICILIA DEL GATTOPARDO
Dal 22 gennaio 2026 sarà proposto il grande classico del balletto romantico, Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in una nuova versione coreografica firmata da Jean-Sébastien Colau per il Corpo di ballo del Teatro. La direzione musicale sarà di Nicola Giuliani, alla guida dell’Orchestra del Teatro. Nel Lago dei cigni, la magia trasforma il corpo e condanna l’amore. La principessa-cigno è intrappolata in una doppia identità, in una notte senza fine. Il trionfo della principessa Odile è la condanna del suo doppio Odette. Jean-Sébastien Colau propone una ripresa classica di questo capolavoro del repertorio, rispettosa dell’eredità di Marius Petipa e Lev Ivanov, mettendo in risalto la precisione, l’eleganza e l’espressività del Corpo di ballo della Fondazione. Questa nuova produzione del Teatro Massimo sarà ambientata nell’epoca del Gattopardo, in un’atmosfera aristocratica e raffinata: crinoline, sete, scarpe eleganti e abiti d’epoca trasporteranno il pubblico nella Sicilia ottocentesca, tra decadenza e splendore. La scenografia è firmata da Francesco Zito, mentre i costumi sono stati disegnati da Cécile Flamand, con una cura minuziosa del dettaglio storico ed estetico. Due stelle internazionali saranno protagoniste: nel ruolo di Odette/Odile, Maia Makhateli, étoile del Balletto Nazionale d’Olanda (Amsterdam), mentre nel ruolo del principe Siegfried danzerà Andrea Sarri, palermitano, primo ballerino dell’Opéra di Parigi.

DON QUICHOTTE
Dal 29 marzo sarà in scena uno dei grandi balletti classici del repertorio, Don Quichotte, ispirato al celebre romanzo di Cervantes, su musiche di Aloisius Ludwig Minkus. Don Chisciotte abita il confine tra realtà e follia: si crede eroe, e diventa ridicolo. Ma nella sua illusione c’è anche una forma di verità poetica, una luce che ci interroga, e il buffo cavaliere dalla triste figura con il suo goffo scudiero diventa il simbolo della lotta contro la banalità, l’ignoranza, la grettezza. Sostenuto dalla musica vivace di Minkus, questo balletto si distingue per l’energia travolgente, i colori brillanti e la virtuosità tecnica, in particolare nei ruoli di Kitri e Basilio. Per questa nuova produzione, il coreografo José Martinez (Direttore del Corpo di ballo dell’Opéra di Parigi) propone una rilettura fedele ed entusiasmante di questo capolavoro, che unisce tradizione e modernità, umorismo e brio. La sua visione dona nuovo slancio a questo balletto emblematico, mettendo in risalto tutta la vivacità e la ricchezza del suo universo. Le scene sono firmate da Antonella Conte e i costumi creati da Mario Celentano, per un’estetica curata e luminosa, che evoca una Spagna sognata e teatrale per il Corpo di ballo del Teatro diretto da Jean-Sébastien Colau. La produzione è realizzata in coproduzione con l’Opéra National de Bordeaux, a testimonianza della volontà di collaborazione tra grandi istituzioni internazionali per far vivere e brillare il repertorio classico in tutta la sua bellezza. L’Orchestra della Fondazione sarà diretta da Mojca Lavrenčič.

CARAVAGGIO: UN BALLETTO CONTEMPORANEO
La prima parte della stagione si concluderà con un evento di grande richiamo: dal 20 giugno sarà in scena Caravaggio, balletto contemporaneo ispirato al pittore seicentesco su coreografia di Mauro Bigonzetti. La produzione vedrà la partecipazione eccezionale di étoiles ospiti insieme al Corpo di ballo diretto da Jean-Sébastien Colau. Il balletto è accompagnato da musiche di Claudio Monteverdi riarrangiate da Bruno Moretti che saranno eseguite dall’Orchestra del Teatro sotto la direzione di Gianna Fratta. La scenografia, firmata da Carlo Cerri, si ispira ai chiaroscuri dei dipinti di Caravaggio, trasformando il palco in un quadro vivente di luci e ombre. Il balletto in due atti ripercorre le tappe principali della vita artistica e personale del maestro, con particolare attenzione ai suoi drammi interiori e alla sua rivoluzionaria visione artistica. Il pittore maledetto attraversa la linea sottile tra arte e dannazione, e la danza ne restituisce ogni tormento. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di danza, di arte e di cultura, che unisce la potenza della coreografia di Bigonzetti, l’eleganza dei danzatori e la forza evocativa della scenografia e dei costumi.

LA BELLA ADDORMENTATA CON LE COREOGRAFIE DI OLIVEIRA
Dal 2 al 6 ottobre torna La bella addormentata di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in un allestimento del Salzburger Landestheater, con coreografia di Reginaldo Oliveira. Oliveira offre una lettura intensa e personale del grande classico, conservando la musica originale di Čajkovskij, ma la coreografia e l’estetica sono reinterpretate in chiave contemporanea. I temi centrali – il conflitto tra bene e male, la paura, il risveglio – vengono esplorati con forza visiva e drammatica. I costumi colorati delle fate si stagliano contro scenografie fredde e scure, mentre la figura di Carabosse diventa un’ombra minacciosa e moderna. Aurora, invece, è simbolo di rinascita e di speranza. Con pochi danzatori e un linguaggio fisico intenso, Oliveira riesce a raccontare una fiaba conosciuta da tutti in modo nuovo, emozionante e profondo. Con il Corpo di ballo diretto da Jean-Sébastien Colau e Carlo Benedetto Cimento alla guida dell’Orchestra del Teatro Massimo.

Michele Olivieri

Foto di © Rosellina Garbo

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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