Teatro, danza, circo contemporaneo, arte, tecnologia e musica, queste le arti protagoniste dei cinquanta appuntamenti di Romaeuropa Festival, giunto al trentesimo anniversario, che dal 23 settembre all’8 dicembre 2015 avrà come filo conduttore la parola-tema RiCreazione. In programma venti creazioni in prima italiana, per 75 giorni di Festival nei quali oltre 300 artisti da 21 paesi racconteranno le trasformazioni del mondo contemporaneo attraverso i loro sguardi in 14 diversi spazi di Roma.
Tra tutti questi numeri, ecco gli appuntamenti da non perdere per la danza…
Ad aprire la sezione il 29 e 30 settembre alle 21 al Teatro Argentina la Compagnie Maguy Marin con May B., già in scena per altri palcoscenici italiani, ma da non perdere, se ancora non l’avete visto. Dal 30 settembre al 3 ottobre al Teatro Vascello uno sguardo al limite in Nos Limites di Radhouane El Meddeb, Matias Pilet e Alexandre Fournier, che ci preparano al raffinato capolavoro Vortex Temporum di Anne Teresa de Keersmaeker, all’Argentina il 2 e 3 ottobre, che diventa evento “sfacciatamente romantico” il 4 ottobre con Verklärte Nacht.
Il mese di ottobre continua poi a vedere in scena grandi nomi della coreografia contemporanea, con la compagnia di Russell Maliphant in scena il 6 e 7 ottobre all’Argentina in Conceal/Reveal, con cui festeggia la ventennale collaborazione con Michael Hulls, light designer, creando qui un quintetto e un solo per Dana Fouras, già danzatrice del Royal Ballet. Stessa location il 10 e 11 ottobre per la Compagnie Marie Chouinard in un doppio appuntamento: prima con la poetica coreografia su musica di Satie Gymnopèdies e poi con l’irrequieta e surrealista Henri Michaux: Mouvements.
Il 14, 15 e 16 ottobre all’Auditorium Conciliazione in scena la Akram Khan Company con Kaash, coreografia con cui Akram Khan ha trovato la sua prima vera affermazione. Per questa creazione, collaborò per le scenografie con artisti di origini orientali, la cui cultura risuona nel tema stesso della creazione, articolata sui diversi aspetti della divinità induista Shiva: la violenza cosmica, la natura meditativa, il ciclo eterno di creazione e distruzione.
Appuntamento con un circo scientifico-tecnologico dal 22 al 25 ottobre al Teatro Vascello con il duo Adrien M & Claire B in Le mouvement de l’air: un paesaggio onirico e poetico in movimento tra danza, acrobazie e tecnologia digitale (Adrien Mondot è anche scienziato oltre che giocoliere, mentre Claire Bardainne è una grafica esperta in scenografia digitale).
Il 21 ottobre alle 18 all’Opificio Romaeuropa uno sguardo al mese di novembre, dedicato al programma DNAeurope e DNAppunti coreografici: un sostegno alla ricerca che una rete di istituzioni dedica ai giovani coreografi italiani, il cui obiettivo è individuare un giovane coreografo italiano con un’idea da sviluppare e al quale offrire un percorso di ricerca -non finalizzato alla produzione di uno spettacolo- con sostegni eterogenei, come residenze creative itineranti, risorse economiche e visibilità.
Primo appuntamento al Teatro India il 3 novembre con l’irlandese Aoife McAtamney, che in Softer Swells fa una critica agli atteggiamenti e agli stereotipi sessisti; con Annamaria Ajmone che in Tiny esplora il proprio corpo, in un viaggio attraverso fantasie, forze, echi, memorie personali e culturali; e con Chiara Frigo, che in West End affida alla straordinaria Amy Bell il compito di interpretare il rapporto dell’Occidente con la decadenza intrinseca ai luoghi di intrattenimento.
Il 4 ottobre altro triplo appuntamento con la danza emergente, questa volta parte del network Aerowaves, con Igor & Moreno in Idiot-Syncrasy, uno scanzonato e ironico figlio della crisi, focalizzato sui desideri nel tempo della loro frustrazione; con la coreografa Liat Waysbort, che crea una performance intensa ed elegante per il danzatore Ivan Ugrin in Please me please; e con la compagnia Hodworks, della coreografa Adrienn Hód, in Conditions of being a Mortal (movement I e III), una parodia raffinata e contemporanea, basata sul gioco del travestimento e dei clichés dell’opera e del teatro, e a quelli del manierismo del balletto classico.
Il 5 novembre, sempre al Teatro India, in scena Albert Quesada in Wagner & Ligeti, una pièce sulla musica e il suo significato, in cui, insieme ai suoi danzatori, esplora le strutture, le ripetizioni e le interazioni temporali della musica, ma s’interroga anche su come il silenzio evochi immagini. La sera successiva in scena l’inedito duo Ioannis Mandafounis – Elena Giannotti, in ApersonA, una pièce che si sviluppa come un tableau mouvant, proprio come la A maiuscola che inizia e termina il nome dell’enigmatico personaggio del titolo, e in cui l’idea portante è creare un’opera buffa, il cui libretto si costruisca attraverso l’organicità di suoni, gesti e spazi. Il 7 novembre alle 18 è il turno di Jan Martens, in Ode to the Attempt (a solo for meself), una sorta di autoritratto-collage della sua vita privata e lavorativa, portando in scena la generazione di ragazzi, che hanno nel computer e nello smartphone un prolungamento del loro corpo e del loro modo di comunicare.
Chiudono il mese di novembre un altro grande nome, Aurèlien Bory, che dal 19 al 21 propone Questcequetudeviens?, nato dall’incontro tra il regista e drammaturgo Aurélien Bory, la danzatrice Stéphanie Fuster, con la collaborazione di José Sanchez e Alberto Garcia, rispettivamente cantaor e chitarrista di flamenco, una coreografia in cui vita e morte, flamenco e illusionismo, simboli e rigore, fuoco, aria e acqua si trasformano in un ritratto scenico di donna; e un altro appuntamento che unisce la danza e l’arte circense: quello con la compagnia Les 7 doigts de la main, che dal 25 al 27 novembre al Brancaccio presenta Cuisine et confessions, ambientato in una cucina, in cui la preparazione di veri e propri cibi, perfettamente commestibili, è il momento per numeri di acrobazia danzata.
Chiude gli appuntamenti di danza, e il nostro articolo-carrellata, la nuova creazione di Alessandro Sciarroni per Balletto di Roma in scena al MAXXI l’8 dicembre: Turning – Symphony of sorrowful songs, nata dall’indagine dell’azione di girare su se stessi, un’indagine presentata in altra forma alla scorsa biennale di Venezia e nata in occasione del progetto europeo Migrant Bodies.
Una serie di appuntamenti nell’autunno inverno di Roma, perché la creatività della danza non va mai in letargo…
ORARI&INFO:
Romaeuropa Festival
Dal 23 settembre all’8 dicembre, vari luoghi di Roma.
Per tutti gli appuntamenti, comprese conferenze e incontri con gli artisti: www.romaeuropa.net/festival-2015
Greta Pieropan
Foto: Romaeuropa Festival (Anne Van Aerschot per A.T. de Keersmaeker)