Al via con i festeggiamenti per il bicentenario della fondazione della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala; dal 28 aprile al 4 maggio 2013, l’accademia scaligera, diretta da Frédéric Olivieri, si esibirà sul palcoscenico del Teatro Strehler di Milano, per l’annuale appuntamento con lo spettacolo istituzionale, e per celebrare i 200 anni di attività della Scuola.
Il programma della serata prevede l’apertura dello spettacolo con una presentazione ideata dal Maestro Olivieri, sulle note delle composizioni di Czerny, intitolata Ouverture, e comprende la partecipazione di tutti gli allievi della scuola, al fine di illustrare i diversi livelli accademici.
A seguire, la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala andrà in scena con Paquita, un balletto creato nel 1846 da Joseph Mazilier su musiche di Edouard Deldevez, e ripreso da Marius Petipa nel 1847 e nel 1881, con l’aggiunta di un grand pas classique, ed un pas de trois coreografato su musiche di Ludwig Minkus; in occasione della serata, la Scuola interpreterà il Divertissement, mettendosi alla prova tra virtuosismo tecnico e capacità interpretativa.
Lo spettacolo si chiude con un balletto creato nel 1978 da Maurice Béjart: Gaîté parisienne suite, un balletto mai rappresentato prima dagli allievi della Scuola; ambientato nella Parigi dell’800, Gaîté parisienne racconta la vita di un danzatore che si trasferisce a Parigi e, per fuggire da una realtà severa impartita dagli insegnanti, si ritrova a cercare conforto nel proprio universo onirico popolato da curiosi personaggi. Per la preparazione, gli allievi sono stati seguiti da Piotr Nardelli, ex danzatore ed assistente del Maestro Béjart.
La serata vede, come di consueto, il coinvolgimento degli allievi di altri corsi dell’Accademia, partendo dagli scenografi che hanno realizzato le scene per Paquita e Gaîté parisienne; gli esperti in special make up, i quali hanno realizzato degli effetti speciali; i sarti, che hanno curato la messa a misura dei costumi e, dietro le quinte, si occuperanno della vestiAntonietta Mazzei