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Quand elle danse: il libro su Anne Teresa De Keersmaeker

Perché così tante bambine vogliono diventare ballerine? Cosa significa ballare? Celebrare la vita? Condividere la propria idea di bellezza? Ricercare, nel suo intimo più profondo, ciò che il nostro corpo può e desidera? Ho avuto la fortuna di poter porre tutte queste domande ad Anne Teresa De Keersmaeker, che per due anni mi ha aperto le sue prove e i suoi archivi e mi ha concesso il suo tempo per spiegarmi come lavora, perché lavora e come questo lavoro la renda felice e radiosa. (Laure Adler) Quand elle danse (pubblicato nel giugno 2025 dall’Editore Seuil in lingua francese) è il risultato di due anni di conversazioni tra Laure Adler e Anne Teresa De Keersmaeker. In questa raccolta di interviste, De Keersmaeker riflette in 230 pagine sulla sua infanzia nella campagna fiamminga, sul suo percorso artistico – dall’ammissione alla scuola Mudra di Maurice Béjart agli anni di formazione a New York – e sull’evoluzione della sua carriera di coreografa. Parla delle sfide e dei rischi della professione – in termini di collaborazione, trasmissione e innovazione attraverso la sua scuola P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios) – insieme alle riflessioni sociali e umane che emergono dalle sue creazioni. Per lei, la ...

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Torna la danza alla Scala con “Études, Petite Mort, Boléro”

Dopo la pausa estiva, l’impegno degli artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala sotto la direzione di Frédéric Olivieri si concentrerà sul prossimo appuntamento in scena: dal 22 settembre al 3 ottobre, il Trittico Lander / Kylián / Béjart, con capolavori, di diverse epoche del Novecento, simbolo della originalità stilistica e creativa dei loro autori: Études di Harald Lander, che torna alla Scala a 24 anni dall’ultima messa in scena, Petite Mort di Jiří Kylián e Boléro di Maurice Béjart. Tre capolavori, di diverse epoche del Novecento, in omaggio all’arte della danza e ai danzatori, che sublimano il loro impegno quotidiano nelle emozioni dei balletti che riportano in vita, entrando nel linguaggio e nella creatività dei grandi Maestri e nella loro originalità stilistica. Simbolo ne è Études di Harald Lander, raffinata rappresentazione del lavoro dei danzatori dai difficili anni di formazione verso la perfetta fusione di arte e tecnica. Quella che viene esaltata anche nel gioiello coreografico di Jiri Kylián Petite Mort, su due tra i concerti più belli e famosi di Mozart e nella potente sensualità e intensità trascinante del balletto-icona di Béjart sul Boléro di Ravel, cuore pulsante del trittico, che ritrova sul mitico tavolo rotondo l’étoile ...

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Il direttore artistico Julien Favreau “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Petite Mort di Kylian. Il Teatro del cuore? Tokyo Bunka Kaikan. Un romanzo da trasformare in balletto? Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il conte di Montecristo. Il costume di scena indossato che hai preferito? L’uccello di fuoco. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Un misto di parquet cerato, velluto, sudore, calore. La musica più bella scritta per balletto? Romeo et Juliette di Prokoviev. Il film di danza irrinunciabile? Center Stage. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Maurice Béjart e Sylvie Guillem. Il tuo “passo di danza” preferito? Jeté entrelacé. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Mayerling. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? William Forsythe. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Le direi grazie e che l’arte della danza rimanga sempre viva. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? La danza è una disciplina completa che mobilita il corpo e la mente. Richiede un impegno totale, ma offre anche immense soddisfazioni e una libertà di ...

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Il Principal Dancer Oscar Chacon “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Ce ne sono diversi, ma questa volta mi limiterò a menzionare “La Fille Mal Gardée”. Il balletto contemporaneo prediletto? Sicuramente il “Boléro” di Maurice Béjart. Il Teatro del cuore? Il Théâtre de Beaulieu a Losanna. Un romanzo da trasformare in balletto? Medusa (ho un’idea particolare). Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Un film che non è ancora stato girato… “Il film della mia vita”, di Oscar Chacon. Il costume di scena indossato che hai preferito? I costumi di Gianni Versace per “The Presbytery” e “Dyonisios”. Quale colore associ alla danza? Rosso e nero. Che profumo ha la danza? L’odore della danza è il profumo dei fiori mescolato al legno e al sudore. La musica più bella scritta per balletto? Ce ne sono diverse… Trovo la “Nona” di Beethoven un dono all’umanità e quindi l’opera più splendidamente costruita per eccellenza. Il film di danza irrinunciabile? The Ones and the Others di Claude Lelouche. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Sylvie Guillem e Gil Roman. Il tuo “passo di danza” preferito? Piroette dalla quarta posizione. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Probabilmente Jorge ...

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L’étoile Oriella Dorella “allo specchio”

  Il balletto classico preferito? Lo Schiaccianoci. Il balletto contemporaneo prediletto? La Nona di Maurice Béjart. Il Teatro del cuore? Il Teatro alla Scala di Milano e l’Arena di Verona. Un romanzo da trasformare in balletto? Il romanzo ispirato al film “E.T. L’extra-terrestre” scritto da William Kotzwinkle per un balletto dedicato ai ragazzi. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? The Danish Girl. Il costume di scena indossato che hai preferito? Gelsomina. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? L’odore della pece. La musica più bella scritta per balletto? Quelle composte da Nino Rota. Il film di danza irrinunciabile? Il sole a mezzanotte con Mikhail Baryshnikov. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Rudolf Nureyev e Pina Bausch. Il tuo “passo di danza” preferito? Legato. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Caterina dal balletto di John Cranko “La bisbetica domata” con un bel Petruccio… Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Non riesco a trovarne solo uno, ma la storia del balletto ha visto grandi personalità come Roland Petit, Maurice Béjart senza scordare “le svolte” coreografiche impresse da Rudolf Nureyev. Tornando indietro, ...

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La Scuola di Ballo scaligera inaugura il Festival di Nervi

Si apre sabato 28 giugno 2025 a Genova, il Nervi International Ballet Festival 2025, una celebrazione dell’arte della danza. Il Festival si inaugura alle ore 20 con L’Accademia Teatro alla Scala al Teatro Carlo Felice. La Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri presenta La fille mal gardée con la coreografia firmata dallo stesso Frédéric Olivieri sulla partitura di Peter Ludwig Hertel. La produzione si annovera fra i balletti più antichi ad essere rimasti nel repertorio, essendo nato all’epoca della Rivoluzione francese. In scena una sessantina di giovanissimi ballerini fra il 2° e l’8° corso. La Scuola di Ballo torna a interpretare La fille mal gardée, che ha debuttato al Teatro alla Scala nell’aprile 2023 con la coreografia firmata da Frédéric Olivieri sulla partitura di Peter Ludwig Hertel. È Jean Bercher Dauberval a curare la prima coreografia del balletto, dal titolo Le ballet de la paille, ou il n’est qu’un pas du mal au bien, che va in scena al Grand Théâtre de Bordeaux nel 1789 su uno zibaldone di temi e canzoni popolari francesi. Il balletto conosce nel tempo numerose edizioni e molteplici modifiche nel titolo, nei nomi dei personaggi, nella coreografia e nella partitura musicale. Il balletto, che ...

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Nacho Duato ospite d’onore all’Accademia Nazionale di Danza

Dal 24 al 28 giugno 2025, dopo diversi anni dalla sua ultima apparizione romana, l’Accademia Nazionale di Danza nella figura della Direttrice, Prof.ssa Anna Maria Galeotti, è onorata di annunciare che Nacho Duato, uno dei più grandi artisti della scena internazionale, sarà a Roma per quattro giorni di lavoro coreografico con gli studenti dell’Accademia. Nelle serate del 27, 28, 29 giugno (ore 21.30) la Scuola di danza classica – Triennio e Biennio classico presenterà sul Teatro Grande dell’Accademia (Largo Arrigo VII,5 – Roma) le coreografie di Yannick Boquin, Kinsun Chan e di Nacho Duato: quest’ultimo dialogherà con il pubblico in occasione della Prima dello spettacolo (venerdì 27 giugno – ore 20.00 Teatro Grande AND). Nato a Valencia, in Spagna, Nacho Duato si forma come ballerino alla Rambert School di Londra e approfondisce i suoi studi alla Mudra School di Maurice Béjart a Bruxelles e all’American Dance Centre di Alvin Ailey a New York. La sua carriera professionale di danzatore inizia nel 1980, presso il Cullberg Ballet di Stoccolma, ma è un anno dopo, quando entra a far parte del Nederlands Dans Theater sotto la guida del suo direttore Jirí Kylián, che Nacho Duato si impone sulla scena della danza. Compone la ...

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“Les Étoiles pour homme” di Daniele Cipriani al Ravenna Festival

Les Étoiles pour homme, che chiuderà il Ravenna Festival il 13 luglio al Palazzo Mauro De André (ore 21,30) lancia un guanto di sfida a George Balanchine che sosteneva che Il balletto è donna! A dispetto di quanto asseriva il grande coreografo, i protagonisti di questo gala internazionale di danza, con la direzione artistica di Daniele Cipriani si declinano tutti al maschile. Con un titolo che prende in prestito la descrizione usata comunemente nel branding dei profumi: pour homme, e con qualche goccia di spirito (in tutti i sensi), questa edizione speciale – un progetto in esclusiva per il Ravenna Festival – inonderà la platea di un bouquet molto particolare in cui la nota olfattiva dominante sarà la danza maschile e il suo seducente accordo tra forza e grazia. Calcheranno il palcoscenico la stella internazionale Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company), Davide Dato (Opera di Stato di Vienna), Lloyd Knight (Martha Graham Dance Company), Matteo Miccini e David Moore (Balletto di Stoccarda), i poeti della danza Sasha Riva e Simone Repele (Riva&Repele), nonché la “divina” Tatianna Youbetyabootskaya (al secolo Andrea Fabbri, unico danzatore italiano della troupe en travesti Les Ballets Trockadero de Monte-Carlo). Con loro, i danzatori della MM Contemporary ...

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Salomè (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La danza dei sette veli è la danza eseguita da Salomè davanti al re Erode Antipa nel teatro moderno, nella letteratura e nelle arti visive. Appartiene alla storia del Nuovo Testamento della festa di Erode e dell’esecuzione di Giovanni Battista, che si riferisce a Salomè che danza davanti al re. Il titolo Danza dei sette veli è stato reso popolare con la traduzione del 1894 del testo teatrale francese di Oscar Wilde Salomè. La danza è stata in seguito incorporata nell’opera lirica Salomè del 1905 del compositore Richard Strauss. Oscar Wilde descrisse la scena semplicemente come Salomè danza la danza dei sette veli. Sebbene l’obiettivo sia sedurre il patrigno, re Erode, le azioni di Salomè non sono apertamente erotiche, almeno inizialmente. Un’introduzione frenetica nella partitura viene interrotta dalla danzatrice, che riprende con un languido e deliberato atto di logoramento, mentre l’orchestra presenta note lunghe riccamente ornate, intervallate da valzer provocanti. Il ritmo di Salomè aumenta gradualmente mentre si libera dei veli in un’ultima frenesia, poi crolla come esausta. Dopo un attimo di pausa, si rialza per gettarsi ai piedi di Erode in trionfo. La prima rappresentazione avvenne a Parigi nel 1896. Lo spettacolo divenne famoso in Germania e il testo ...

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Caracalla Festival 2025, intitolato “Tra sacro e umano”

Nell’anno del Giubileo universale della Chiesa cattolica, il Teatro dell’Opera di Roma affida il suo Festival estivo a Damiano Michieletto. “Carta bianca” dunque a uno dei più apprezzati registi di oggi, per costruire un cartellone tanto innovativo quanto capace di dialogare con l’enorme eterogeneità di pubblico che un anno come quello giubilare porta nella capitale. Tante le novità in programma, a partire dalle sedi del Festival: alle tradizionali Terme di Caracalla infatti, per la prima volta viene affiancata la Basilica di Massenzio. La più grande basilica civile del centro monumentale di Roma, costruita all’inizio del IV secolo, è quindi per la prima volta sede di messinscene operistiche. Dal 29 giugno al 7 agosto si snoda la proposta del Caracalla Festival 2025, intitolato “Tra sacro e umano”, che comprende opera, musica sacra, musical, danza, concerti e incontri. Quattro le nuove produzioni: La Resurrezione di Händel, La traviata di Verdi, Don Giovanni di Mozart e West Side Story di Bernstein, tutte affidate a nomi della “nuovelle vague” della regia operistica internazionale come Ilaria Lanzino, Sláva Daubnerová, Vasily Barkhatov e lo stesso Damiano Michieletto. Per West Side Story poi, sale sul podio il Direttore musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti. La danza vede ...

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