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Il solista Cristiano Principato “allo specchio”

  Il balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Tra ciò che ho ballato, direi “Tristano e Isotta” di David Dawson. Tra ciò che purtroppo non ho mai ballato, i miei preferiti sono senza dubbio “Vertiginous” (William Forsythe) e “A Million Kisses To My Skin” (David Dawson). Il Teatro del cuore? Il Teatro alla Scala è il teatro del cuore e dei ricordi. L’Opéra Garnier a Parigi è il più bel teatro al mondo. Un romanzo da trasformare in balletto? Difficile pensare ad un romanzo che fino ad ora nessun coreografo non abbia già trasformato in balletto da qualche parte nel mondo. Probabilmente “Les Miserables” di Victor Hugo. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Titanic. Il costume di scena indossato che hai preferito? Quello di Albrecht in “Giselle”. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Sicuramente la lacca per capelli. La musica più bella scritta per balletto? Difficilissimo scegliere, direi “La Bayadère”. Il film di danza irrinunciabile? Centre Stage (Il Ritmo del Successo). Due miti della danza del passato, uomo e donna? Sylvie Guillem e Mikhail Baryshnikov. Il tuo “passo di danza” preferito? Renversé Attitude. Chi ti sarebbe ...

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La nuova stagione firmata American Ballet Theatre

A 85 anni dalla sua fondazione, l’American Ballet Theatre (ABT) si prepara a vivere una delle stagioni più significative della sua storia. La programmazione 2025/2026, recentemente annunciata, si sviluppa tra ottobre 2025 e marzo 2026 e promette un viaggio tra il grande repertorio del Novecento, nuove creazioni audaci e omaggi profondamente simbolici. Un’occasione imperdibile non solo per gli amanti del balletto, ma per chiunque voglia assistere all’evoluzione viva di un’istituzione americana ormai leggendaria. Dal 15 ottobre al 1° novembre 2025, il David H. Koch Theater del Lincoln Center sarà il palcoscenico di una serie di serate che fondono la storia della compagnia con la sua spinta verso il futuro. Punta di diamante sarà Twyla@60: A Tharp Celebration, un trittico che rende omaggio a una delle coreografe più rivoluzionarie del secondo Novecento: Twyla Tharp. La ripresa di Push Comes to Shove, che debuttò proprio all’ABT nel 1976 con Mikhail Baryshnikov, si affiancherà alla raffinatissima Bach Partita e alla prima esecuzione ABT di Sextet. È un ritorno alla modernità visionaria di Tharp, in grado di mescolare linguaggi classici e contemporanei in modo ancora oggi folgorante. Nel cuore della stagione autunnale si inserisce ABT@85, un ciclo di tre programmi celebrativi che offrono uno ...

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Il principal dancer Wim Vanlessen “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Onegin. Il balletto contemporaneo prediletto? Full-length Artifact di William Forsythe. Il Teatro del cuore? L’Opéra di Parigi. Un romanzo da trasformare in balletto? Una biografia di una personalità interessante. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Call me by your name. Il costume di scena indossato che hai preferito? Onegin. Quale colore associ alla danza? Nero, Bianco, Nudo. Che profumo ha la danza? Per me ha un profumo fresco, di disciplina e sogni, di sforzo e grazia. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Prokofiev per “Romeo e Giulietta”. Il film di danza irrinunciabile? Black Swan. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Mikhail Baryshnikov e Gelsey Kirkland. Il tuo “passo di danza” preferito? Grand allegro. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Basilio. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? William Forsythe. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Continua a condividere la tua passione per la danza. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Dedizione, passione, resilienza. Come ti vedi oggi allo specchio? In pace, ma spinto da uno scopo! Michele Olivieri Foto di Robin Joris ...

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L’étoile Oriella Dorella “allo specchio”

  Il balletto classico preferito? Lo Schiaccianoci. Il balletto contemporaneo prediletto? La Nona di Maurice Béjart. Il Teatro del cuore? Il Teatro alla Scala di Milano e l’Arena di Verona. Un romanzo da trasformare in balletto? Il romanzo ispirato al film “E.T. L’extra-terrestre” scritto da William Kotzwinkle per un balletto dedicato ai ragazzi. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? The Danish Girl. Il costume di scena indossato che hai preferito? Gelsomina. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? L’odore della pece. La musica più bella scritta per balletto? Quelle composte da Nino Rota. Il film di danza irrinunciabile? Il sole a mezzanotte con Mikhail Baryshnikov. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Rudolf Nureyev e Pina Bausch. Il tuo “passo di danza” preferito? Legato. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Caterina dal balletto di John Cranko “La bisbetica domata” con un bel Petruccio… Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Non riesco a trovarne solo uno, ma la storia del balletto ha visto grandi personalità come Roland Petit, Maurice Béjart senza scordare “le svolte” coreografiche impresse da Rudolf Nureyev. Tornando indietro, ...

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La prima ballerina Marianna Suriano “allo specchio”

Il balletto classico preferito? “Il lago dei cigni”. Il balletto contemporaneo prediletto? Mi piace il lavoro di David Dawson. Il Teatro del cuore? Il Bolshoi di Mosca. Un romanzo da trasformare in balletto? “L’amore ai tempi del colera”. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? “Anastasia”. Il costume di scena indossato che hai preferito? I tutù di Aurora. Quale colore associ alla danza? Rosa cipria. Che profumo ha la danza? Della pece, del dietro le quinte che ha una fragranza tutta sua che non si può spiegare a parole. La musica più bella scritta per balletto? “Il lago dei cigni” e “Lo Schiaccianoci”. Il film di danza irrinunciabile? “Il ritmo del successo”. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Sylvie Guillem e Mikhail Baryshnikov. Il tuo “passo di danza” preferito? Mi piacciono molto gli “adagi”. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? La principessa Aurora… perché ha un lieto fine! Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Balanchine, Forsythe hanno fatto delle coreografie che reputo molto interessanti. Ma ognuno a modo suo ha dato un grande contributo alla danza e alla sperimentazione di essa. ...

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Il primo ballerino Angelo Greco “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Don Quixote. Il balletto contemporaneo prediletto? “Petite Mort” di Jiří Kylián. Il Teatro del cuore? War Memorial Opera House San Francisco. Un romanzo da trasformare in balletto? “Via col vento”. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? “Funny girl”. Il costume di scena indossato che hai preferito? Tutti i costumi indossati nel balletto “Romeo e Giulietta”. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Ha un profumo delicato. La musica più bella scritta per balletto? Tchaikovsky “Swan Lake”. Il film di danza irrinunciabile? “Billy Elliot”. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Mikhail Baryshnikov, Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Saut de basque. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Romeo. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Kenneth MacMillan. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Le direi Grazie. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Amore, dedizione, coraggio. Come ti vedi oggi allo specchio? Mi vedo sempre uguale, solo un po’ invecchiato… ma con tanta voglia di fare! Michele Olivieri Foto di © Chris Hardy www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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“Les Étoiles pour homme” di Daniele Cipriani al Ravenna Festival

Les Étoiles pour homme, che chiuderà il Ravenna Festival il 13 luglio al Palazzo Mauro De André (ore 21,30) lancia un guanto di sfida a George Balanchine che sosteneva che Il balletto è donna! A dispetto di quanto asseriva il grande coreografo, i protagonisti di questo gala internazionale di danza, con la direzione artistica di Daniele Cipriani si declinano tutti al maschile. Con un titolo che prende in prestito la descrizione usata comunemente nel branding dei profumi: pour homme, e con qualche goccia di spirito (in tutti i sensi), questa edizione speciale – un progetto in esclusiva per il Ravenna Festival – inonderà la platea di un bouquet molto particolare in cui la nota olfattiva dominante sarà la danza maschile e il suo seducente accordo tra forza e grazia. Calcheranno il palcoscenico la stella internazionale Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company), Davide Dato (Opera di Stato di Vienna), Lloyd Knight (Martha Graham Dance Company), Matteo Miccini e David Moore (Balletto di Stoccarda), i poeti della danza Sasha Riva e Simone Repele (Riva&Repele), nonché la “divina” Tatianna Youbetyabootskaya (al secolo Andrea Fabbri, unico danzatore italiano della troupe en travesti Les Ballets Trockadero de Monte-Carlo). Con loro, i danzatori della MM Contemporary ...

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Nijinsky (balletti): storia, personaggi, curiosità e trama

Il più celebre balletto dedicato a Nijinsky, andato in scena nel 2017 presso l’Hamburg State Opera con la regia di Thomas Grimm porta la firma coreografica di John Neumeier. La sua danza è una lucida pennellata, le forme e l’uso dello spazio si sviluppano espressivamente in crescendo, trasformando pagine di vita in sculture viventi che poggiano sulla fragilità dell’animo. Un corpo vivido, un’architettura che ha definito i limiti della follia, i tormenti, la guerra, la pazzia, i silenzi, i fantasmi, le costrizioni umane. Le inquadrature, come in un film, tratteggiano nettamente il personaggio di Nijinsky dove il tormento viene rivissuto mediante flashback evocativi in cui i danzatori illuminano le zone oscure della mente, tamponando le sfumature del male oscuro. Il ballerino protagonista si fonde in totale simbiosi con Nijinsky descrivendo l’azione col pensiero, attento al gesto, al suo valore, ai suoi significati, ai suoi modi. Lo spettacolo, diventato negli anni un cult, rimane ad oggi opera magistrale nel racchiudere i sentimenti e i deliri di uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi, il cuore e l’anima dei Ballets Russes, narrati da Neumeier con ritmo compulsivo e incalzante, a tratti poetico e malinconico, spingendo lo spettatore più empatico ad ...

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Margot Fonteyn: un omaggio alla divina nel 106° dalla nascita

  Dame Margaret Evelyn Hookham, conosciuta con il nome d’arte di Margot Fonteyn (Reigate, 18 maggio 1919 – Panama, 21 febbraio 1991) è considerata tra le più grandi ballerine di tutti i tempi. Ha trascorso l’intera carriera come artista del Royal Ballet (ex Sadler’s Wells Theatre Company), ed è stata nominata prima ballerina assoluta. Essere riconosciute con tale titolo è un grande onore, tradizionalmente riservato solo a ballerine eccezionali. La Fonteyn fu designata nel 1979, come premio per il suo 60º compleanno. Il titolo fu ratificato dalla Regina Elisabetta II in qualità di patrona della compagnia inglese di balletto. I primi anni li trascorse in Cina, dove la famiglia si trasferì per seguire il lavoro del padre. All’inizio della sua carriera, Margaret trasformò il cognome Fontes in Fonteyn (lo stesso fece suo fratello) e iniziò a prendere lezioni di danza classica all’età di quattro anni, studiando sia in Inghilterra che in Cina. La sua formazione a Shanghai avvenne con il ballerino russo espatriato Georgy Goncharov, contribuendo al suo continuo interesse per il balletto russo. La compagna di Goncharov, Vera Volkova, divenne in seguito influente nella carriera e nella formazione di Fonteyn. Tornata a Londra all’età di quattordici anni, si formò ...

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Addio ad Alla Osipenko: leggendaria prima ballerina

Alla Evgenievna Osipenko (Leningrado, 16 giugno 1932 – San Pietroburgo, 12 maggio 2025) già storica prima ballerina del Teatro Accademico dell’Opera e del Balletto Statale Kirov (Mariinsky) e celebre maestra è venuta a mancare all’età di 93 anni. Fu la prima della sua generazione di stelle del Kirov ad incantare l’Occidente quando ballò a Parigi nel 1956. Tra le più grandi ballerine del XX secolo, ha saputo imporsi agli occhi del mondo per la tecnica eterea e l’arte espressiva. Aveva studiato alla Scuola Coreografica di Leningrado (attualmente Accademia Vaganova di San Pietroburgo) nella classe di Agrippina Vaganova (di cui è stata una delle sue ultime allieve). Dopo il diploma si era unita al Kirov Ballet nel 1950, fu promossa Prima ballerina nel 1954. Il suo repertorio includeva, tra i tanti lavori: La Bella Addormentata, Il Lago dei Cigni, La Bayadère, Chopiniana, Lo Schiaccianoci, Spartak, Il Fiore di Pietra, Raymonda, Don Chisciotte. L’interpretazione della Fata dei Lillà ne La bella addormentata, originariamente coreografata da Marius Petipa nel 1890 su musica di Pyotr Ilyich Tajkovskij, divenne uno dei suoi maggiori cavalli di battaglia. La forza drammatica e lo straordinario talento plastico di Osipenko si manifestarono nei ruoli appositamente messi in scena per ...

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