Ritorna a Verona il corpo di ballo dell’opera di Vienna, che, dopo il successo della scorsa stagione, presenta un nuovo programma dedicato ai grandi maestri della coreografia. Quest’anno Manuel Legris, direttore che sta facendo un grande lavoro di perfezionamento dei balletti tradizionali e di continuo aggiornamento della compagnia, ci mostra la freschezza e l’eccellenza con cui i ballerini affrontano i grandi coreografi e i loro personalissimi stili. Si comincia dal balletto più classico con l’inedito, per il pubblico italiano, Pas de cinq del Lago dei Cigni di Nureyev, balletto presentato a Vienna nel 1964, e che fu successivamente “ritoccato” per l’Opéra di Parigi (ed è questa la versione della Scala). Facciamo poi un passo nella tradizione che riprende la tecnica accademica ma la colora con un movimento più ampio e attento a ogni minimo contrappunto musicale: si tratta di Balanchine, chiaramente, di cui verrà presentato l’Allegro Brillante, che è, per stessa ammissione del coreografo, un concentrato (di circa un quarto d’ora) delle conoscenze di Balanchine sul balletto: una coreografia difficile, in cui risaltino la forza e l’ampiezza dei movimenti, insieme alla precisione estrema dei gesti sulla partitura di Tchaikovsky. Rimaniamo in America, ma passiamo decisamente alla modernità con il coreografo ...
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Il Lago di Nureyev alla Scala, Grande vetrina per étoiles, ospiti internazionali e stelle scaligere
“Il lago dei cigni è per me un lungo sogno del principe che, nutrito di letture romantiche che hanno esaltato il suo desiderio di infinito, rifiuta la realtà del potere e del matrimonio che gli impongono la madre e il precettore. È lui, quindi, che, per sfuggire al malinconico destino che gli si prepara, fa entrare nella sua vita la visione del lago. Nella sua mente nasce un amore idealizzato e la proibizione che esso comporta: di qui il cigno nero e Rothbart, figure speculari, trasposizioni negative del cigno bianco e del precettore. Quando il sogno svanisce la ragione del principe non potrà sopravvivere.” Cosi Rudolf Nureyev commentava il “suo” Lago, che torna in scena per 12 recite al Teatro alla Scala che lo ha in repertorio dal 1990: allora Nureyev tenne per sé il ruolo chiave, equivoco, speculare, di Wolfgang/Rothbart. Ma il protagonista assoluto è Siegfried, un principe romantico, dall’animo malinconico più che eroico, contemplativo e meditativo. Dodici recite quindi per un balletto che già nella scorsa stagione ha potuto far apprezzare l’interpretazione di numerosi artisti scaligeri e ospiti, con molti debutti importanti, ma che non smette di stupire e di proporre, anche in queste rappresentazioni, imperdibili cast: ed ...
Read More »Roberto Bolle, Twitter e la passione per il cinema
È uno dei danzatori più apprezzati al mondo, scoperto giovanissimo da Nureyev negli anni è diventato l’ambasciatore della danza italiana nel mondo, Roberto Bolle. Il ballerino, amato ed apprezzato da tutti per l’eleganza della sua danza, in una recente intervista ha raccontato la sua passione per i social network ed i progetti per il futuro. A quanto pare anche Bolle si è lasciato contagiare dalla twitter mania, una moda che sta imperversando in tutto il mondo, quella di affidare appunto a Twitter le proprie idee, le proprie emozioni o semplicemente i propri pensieri, esternandoli e rendendone pubblicamente partecipi gli amici. Un po’ diffidente all’inizio, aveva infatti affidato la cura del suo profilo al suo staff, Roberto ha invece scoperto un mondo che lo affascina ed incuriosisce iniziando ad interagire personalmente con i suoi contatti. Parla di danza, di cultura, pubblica anche quello che non potrebbe, come la foto del palco reale alla prima della Scala con Giorgio Napolitano e Mario Monti, parla di politica augurandosi un maggiore impegno della stessa nei confronti dell’arte e non ha paura di esternare i suoi pensieri più critici come quelli verso i governi che hanno apportato troppi tagli alla cultura definendoli come provvedimenti ...
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