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PROSPETTIVE01

PROSPETTIVE01 – Maria Chiara de’ Nobili: “Le mie creazioni le immagino come dipinti che cambiano costantemente”

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di dare spazio a iniziative dedicate ai giovani e di raccogliere articoli e interviste mirate a dar voce a tutte le fasce creative del mondo coreutico: realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi o realtà già consolidate e di chiara fama, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive. Maria Chiara de’ Nobili si forma in danza contemporanea presso la DanceHaus di Milano sotto la direzione di Susanna Beltrami. Successivamente si è trasferita a Israele per dieci mesi presso la KCDC per il Dance Journey Program, dove ha iniziato a sperimentarsi come coreografa. Tra il 2016 e il 2018 ha lavorato come danzatrice per la compagnia Elephant in the Black Box a Madrid. Nel 2018 è stata una delle coreografe invitate alla Biennale di Venezia. Nello stesso anno ha intrapreso il suo percorso alla Palucca Hochschule di Dresda. In questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza. Quando hai scoperto la tua passione per la danza? Ho cominciato davvero presto. Avevo 4 anni quando ...

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PROSPETTIVE01

PROSPETTIVE01 – Roberto Altamura: “Mi piace pensare che questo strano 2020 possa essere una sorta di anno 0 da cui ripartire”

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di dare spazio a iniziative dedicate ai giovani e di raccogliere articoli e interviste mirate a dar voce a tutte le fasce creative del mondo coreutico: realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi o realtà già consolidate e di chiara fama, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive. Roberto Altamura, fondatore e direttore artistico di Milano Contemporary Ballet,  direttore del Milano City Ballet, centro di formazione per la danza classica e contemporanea, in questa  intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza. Un periodo difficile questo per la danza, che orizzonti si prospettano a Suo avviso per il futuro? È un periodo sicuramente complicato un po’ per tutti, diciamo che il panorama artistico e culturale italiano è in grande sofferenza. La Danza non è che godesse di ottima salute prima della pandemia, il COVID-19 ha reso questo comparto ancora più fragile o meglio ha posto questa fragilità sotto gli occhi di tutti. Ora come ora è difficile pensare quale prospettiva augurarci, possiamo probabilmente solo ...

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“What the Body Does Not Remember”: Wim Vandekeybus porta sul palco il fantastico gruppo Ultima Vez

È stata la sua ‘opera prima’ a soli ventiquattro anni per la compagnia Ultima Vez e con alle spalle la sola esperienza artistica di interprete per il polisemico Jan Fabre: What the Body Does Not Remember, spettacolo del 1987 che è valso al coreografo fiammingo Wim Vandekeybus il Bessie Award, il prestigioso premio newyorkese della arti sceniche, ha segnato non soltanto la strada dell’autore ma anche quella della storia della danza che ha trovato in lui un innovatore del movimento, gettato con forza nella sfera del ‘tutto è possibile’. Sperimentatore che attraversa il corpo come il video, il cinema e la fotografia, che passa da lavori molto musicali con nieuwZwart a intimi assoli di un uomo davanti a un film (Monkey Sandwich), all’analisi corale della mitologia (Oedipus/Bêt noir) o al concetto di scatto fotografico (booty Looting), “modo privilegiato – sostiene – di fissare la forma”, Vandekeybus ha creato un genere unico e riconoscibilissimo, i cui riverberi si vedono ancora nelle generazioni successive. Fisicità spinta all’estremo con prese e cadute ai limiti del rischio, messa in scena adrenalinica, sfrenata, debordante che si confronta con scenari multidisciplinari e musiche originali sviluppate in sala prove parallelamente al movimento. In What the Body Does Not Remember (Ciò che ...

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“Nieuwzwart”, l’organismo poetico vivente di Wim Vandekeybus e della sua Compagnia Ultima Vez

In settantacinque minuti di performance, sul palco del Dansen Hus di Oslo, si esibiscono sette danzatori, una rock band e un’ attrice. La coreografia è Nieuwzwart ed è firmata da Wim Vandekeybus e dalla sua Compagnia Ultima Vez. È un teatro danza molto fisico, ardente, acrobatico e molto particolare. Il titolo può essere tradotto in italiano con “Nuovo nero”, e non si rifà alla moda del momento ma ad un pittore che cerca di inventare un nuovo colore, o in gergo coreutico, ad un coreografo che cerca di sperimentare un nuovo spettacolo. La scena si apre con un trio rock sospeso a mezz’aria, sotto di loro c’è una ragazza, vestita di bianco che recita poesie tratte da “Nieuwe sterrenbeelden”, dell’autore fiammingo Peter Verhelst, e sette danzatori che si muovono su tutta la superficie del palco. Lo scenario è molto scuro, gli unici oggetti che danno colore sono delle coperte che sembrano fatte d’oro scintillante. La musica è forte e selvaggia, composta da Mauro Pawlowski. Alcune volte rimbombano suoni di scontri automobilistici e sono gli stessi danzatori che, vestiti di nudo, come uomini preistorici, sul palco si infrangono l’uno contro l’altro. Danzatori com e animali che si arrampicano sulle montagne, attraversano ...

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Nuova edizione a Cagliari, del XXX° F.I.N.D. Festival

  Parte a Cagliari, con la sua trentesima edizione, il F.I.N.D. Festival nazionale nuova danza 2012, 8 spettacoli, in un mese di danza e nuovi linguaggi coreografici, dal 31 ottobre al 30 novembre, con un edizione speciale. Il Festival Internazionale, organizzato dall’associazione culturale ASMED e dalla cooperativa MAYA INC, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Autonoma Sardegna e dal Comune di Cagliari, giunge alla sua  XXXª edizione, proponendo al suo vasto pubblico un programma particolarmente ricco e innovativo per ricordare in modo speciale la sua nota fondatrice, Paola Leoni, venuta a mancare lo scorso anno. Ospiti dell’evento saranno compagnie di danza nazionali e internazionali che l’artista isolana amava particolarmente, con la produzione coreografica contemporanea italiana, belga e svizzera più all’avanguardia. Il festival avrà inizio il 31 ottobre e terminerà il 30 novembre. Ci saranno 8 spettacoli. Questi avranno luogo prevalentemente nel fine settimana, in fascia oraria serale, in quattro noti teatri di Cagliari: Teatro Massimo, La Vetreria, Teatro Comunale Auditorium e Teatro Minimax. A fare da cornice al festival saranno eventi collaterali quali mostre, rassegne video, una programmazione dedicata ai ragazzi, master class e stage, aventi come tema comune il fantastico mondo della danza. ...

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