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Torino Danza riparte con le etoile della danza italiana

A causa dell’emergenza Covid-19, il tempo della danza è rimasto sospeso tra progetti passati e visioni future. Torino Danza ha chiesto ai propri artisti di essere comunque presenti, di usare questa sospensione temporale per immaginare opere particolari. Prendono così il via delle vere e proprie testimonianze di partecipazione che mantengono vivo, aperto e originale lo spazio del festival. Una riflessione collettiva da condividere con il pubblico dall’11 settembre al 23 ottobre 2020. 

Torino Danza Festival 2020: torna l’ ormai classico appuntamento torinese con la danza

“Lo spirito che anima la programmazione di quest’anno – dichiara Anna Cremonini, Direttore artistico di Torinodanza Festival – è quello di sostenere con decisione alcuni artisti italiani. Vogliamo contribuire alla resistenza del sistema e coinvolgere coreografi stranieri, amici del festival, perché la nostra manifestazione possa mantenere la propria vocazione internazionale. Il virus ha ridisegnato confini fisici e mentali, ma noi vogliamo mantenere aperta la strada del confronto dialettico tra esperienze, visioni, linguaggi».

Due le sedi degli spettacoli: le Fonderie Limone di Moncalieri  e al Teatro Carignano di Torino.

Nella prima location andranno in scena “A peso morto” di Carlo Massari (2 ottobre), “Tra le linee” di Simona Bertozzi (2 e 3 ottobre, prima nazionale), “God Bless You” di Daniele Ninarello (3 ottobre), “Best regards” di Marco D’Agostin (7 e 8 ottobre), “Bye bye” di Alessio Maria Romano (10 e 11 ottobre), “Vincere! Vincere! Vincere!” di Mario Coccetti (16 ottobre), “Confinati dal Paradiso” di Marco Chenevier (16 e 17 ottobre, prima nazionale), “Quatuor” di Ambra Senatore (17 ottobre, prima nazionale), “aSH” di Aurélien Bory (22 e 23 ottobre). Al Teatro Carignano di Torino ci saranno “A new in-between project” di Dimitris Papaioannou (22 e 23 settembre, prima assoluta), “3S” di Sidi Larbi Cherkaoui (26 e 27 settembre, prima nazionale).

Questa edizione di Torino Danza inevitabilmente avrà un programma sarà più concentrato sulla produzione italiana vista la limitazione degli scambi internazionali.

Ci saranno però protagonisti come Shantala Shivalingappa attrice/danzatrice di origine indiana, o il norvegese Alan Lucien Øyen.  Forte è l’impegno di Anna Cremonini, direttore artistico di TorinoDanza, organizzato come sempre con lo Stabile di Torino. Il primo teatro a essere riaperto, e con successo, dopo la pandemia grazie al lavoro instancabile del direttore Filippo Fonsatti e del presidente Lamberto Vallarino Gancia.

E proprio nel segno della resistenza, l’inaugurazione dell’11 settembre è stata concepita come una Festa!, una performance partecipativa di Silvia Gribaudi in collaborazione con Matteo Maffesanti. Gribaudi inaugura una sezione del festival dedicata alle Signore della danza italiana, un’antologica al femminile con nuove creazioni: Cristina Kristal Rizzo con Toccare the White Dance  ispirato a esperienze della meditazione trascendentale; Ambra Senatore  il 17 ottobre con Quatuor (titolo provvisorio) sintesi del suo lavoro di ricerca sul movimento tra Italia e Francia; Simona Bertozzi il 2 e il 3 ottobre con Tra le linee, pensato sulle composizioni di Ludwig van Beethoven e Wolfgang Rihm.

Torino Danza ha mantenuto aperto il confronto con esperienze, visioni, linguaggi internazionali.

Sidi Larbi Cherkaoui artista associato del festival presenta 3S (26 e 27 settembre). Shantala Shivalingappa, straordinaria danzatrice e attrice di origine indiana, ammirata con Peter Brook e Pina Bausch si esibisce in a SH,, creato per lei da Aurélien Bory il 22 e il 23 ottobre.

Elena Parmegiani

www.giornaledelladanza.com 

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