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Tutto quello che i principianti (e non solo) devono sapere sul balletto

Tutti noi possediamo un istinto naturale per la danza. Fin da bambino, infatti, l’essere umano salta su e giù appena sente la musica. Il balletto è una forma d’arte che affina quell’istinto e prepara i ballerini a tradurre ciò che è naturale e spontaneo in tecnica e linguaggio espressivo.

In un’arte in continua evoluzione come il balletto, è importante per i ballerini soprattutto neofiti stare al passo con i concetti attuali e con la storia, di cui proponiamo un breve excursus.

Sebbene il balletto sia nato in Italia durante il XV secolo, la maggior parte del suo sviluppo è avvenuta in Francia, quando è passato dalle corti reali alle sale da concerto, ecco perché molti dei termini usati provengono dalla lingua francese.

Il balletto prosperò in particolare sotto il governo del re Luigi XIV che era stato un ballerino da giovane. Nel corso del tempo, però, le persone iniziarono a perdere interesse per il balletto, e questo incoraggiò alcuni insegnanti e coreografi innovativi a ideare tecniche sconosciute che avrebbero dato nuova linfa a questa forma d’arte. Oggi il balletto è apprezzato in tutto il mondo, alcuni dei più grandi danzatori provengono da Paesi come Stati Uniti, Cina e Russia, tuttavia la Francia rimane un centro importante per la danza classica.

Nel corso della storia del balletto, sono stati sviluppati quattro stili di danza: romantico, classico, neoclassico e contemporaneo, i quali, sebbene radicati nella stessa tradizione, possiedono caratteristiche uniche che possono attrarre differenti tipi di danzatori e di pubblico.

Lo stile romantico si è sviluppato durante il XIX secolo, periodo in cui molti artisti e scrittori si concentravano sull’espressione di emozioni intense, tendenza seguita anche dal balletto. Molti dei balletti romantici, come La Sylphide e Coppelia, infatti, presentano trame in cui donne caste ed eteree catturano i cuori degli uomini, provocando nell’animo di questi ultimi un tormento amoroso mai sperimentato prima.

Al contrario di quello romantico, il balletto classico tende a concentrarsi su metodi di allenamento che consentono ai ballerini di eseguire movimenti altamente tecnici. Si tratta di una forma di danza estremamente difficile da imparare per la maggior parte delle persone, richiede equilibrio, forza e flessibilità straordinari. All’interno del balletto classico ci sono numerosi sottogeneri, molti dei quali prendono il nome dal loro Paese di origine o dalle persone che li hanno inventati, come per esempio il balletto russo, quello francese o il Cecchetti. I balletti classici più noti includono La bella addormentata, Il lago dei cigni e lo Schiaccianoci che fino a oggi, rimangono alcuni dei spettacoli più popolari performati in tutto il mondo.

Il balletto neoclassico è stato introdotto nel XX secolo dal grande George Balanchine, e utilizza spesso tecniche, linguaggio e metodi di allenamento tipici del balletto classico, cui aggiunge velocità ed energia. La maggiore differenza tra i due generi riguarda l’approccio astratto alla narrazione del neoclassico, che non prevede trame narrative evidenti e utilizza movimenti del corpo prevalentemente per esprimere emozioni pure.

Molti ballerini ritengono che il balletto neoclassico sia perfino più impegnativo delle forme classiche a livello fisico e tecnico, in quanto le tecniche neoclassiche tendono a concentrarsi sull’atletismo piuttosto che sulla grazia, ponendo l’accento sulla capacità del ballerino di spingere le sue abilità in nuove aree dell’arte.

Il balletto contemporaneo trae ispirazione da molte fonti diverse. Alcuni puristi, ritengono che esso non sia affatto balletto, poiché utilizza movenze e passi di altri stili, tra cui il jazz e la danza moderna. Esso, tuttavia, affonda le sue radici nelle tecniche tradizionali e le combina con quelle apprese da differenti culture e tipologie di danza. In alcuni casi, le forme tipiche del balletto sono intenzionalmente occultate all’interno della coreografia, infatti, la maggior parte dei balletti contemporanei prevede movimenti astratti e manca di trame coese.

Esistono quindi molti stili diversi che un ballerino può scegliere di studiare sulla base delle proprie caratteristiche, esigenze e aspettative, e il benessere fisico e mentale che ne ricaverà cambierà la sua vita in meglio.

Danzare, infatti, è un modo di fare poesia attraverso il corpo. La danza, in ogni sua forma, è un’arte che può praticare solo chi impara ad amare profondamente se stesso. Per essere dei bravi ballerini bisogna conoscere a fondo il proprio corpo, metterlo in connessione con le emozioni più intime e lasciarlo libero di esprimersi attraverso movimenti diretti dalla mente, dando forma a un atto di libertà, in cui il corpo si trasforma in mezzo artistico.

Agnes de Mille, straordinaria ballerina e coreografa statunitense, sosteneva che le espressioni più autentiche degli individui si trovano nel loro modo di danzare, perché ‘il corpo non mente mai’.

Impossibile darle torto.

Stefania Napoli
www.giornaledelladanza.com

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