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Uno sguardo al festival d’autunno (o d’Automne) in due tappe… (parte seconda)

1RIDDe Keersmaeker © Anne Van Aerschot 4

All’inizio del mese vi abbiamo anticipato gli appuntamenti di settembre e ottobre al Festival d’Automne di Parigi, e adesso, proprio mentre settembre si avvicina, diamo un’occhiata a quello che ci aspetta in scena nei due mesi successivi.

Ad aprire il mese di novembre, un appuntamento che arriva dall’America: la Trisha Brown Company al Theatre National de Chaillot dal 4 al 13 novembre, con ben quattro titoli differenti, creati tra il 1976 e il 2011: Solos Olos che trasforma un assolo in un pezzo per cinque danzatori, Son of Gone Fishin’ uno dei pezzi più complessi presentati, Present Tense con il suo astrattismo e Rouge un breve duo per danzatori che giocano ad essere l’uno l’ombra dell’altro.

Vista a Santarcangelo quest’anno, la danese, diplomatasi presso la P.A.R.T.S., Mette Ingvartsen porta anche nella capitale francese dal 18 al 21 novembre il suo studio sulla sessualità, che dopo 69 positions, un solo, si realizza in 7 Pleasures, una creazione per più interpreti in cui il linguaggio del corpo si esprime in tutto il suo linguaggio più equivoco possibile.

Un talento italiano già noto al pubblico d’automne quello in scena dal 23 al 27 novembre e dal 2 al 4 dicembre: Alessandro Sciarroni, che porta a Parigi la terza parte di una trilogia che comprende anche Untitled e Folk-s, per uno studio di pratiche poco note in cui riconoscere un ritmo e messe in scena: la terza sezione Aurora, che mette in scena il goalball, uno sport poco noto, un misto tra pallamano e calcio, ma riservato ad atleti non vedenti o ipovedenti, che si trasformano per Sciarroni anche in performer. Una performance che apparentemente poco si intona alla sezione danza, ma che riserva notevoli sorprese per il contributo che anche lo sport può portare alla scena di danza.

Una trilogia anche quella di Miguel Gutierrez, divisa in più appuntamenti però: dal 25 al 28 novembre la parte 3 al Centre Pompidou, dall’1 al 4 dicembre la seconda e infine la prima dal 7 all’11 dicembre al CND. La trilogia, dal titolo The Age and Beauty Series, presentato come un poema queer, che fa l’occhiolino ai nonsense di Beckett, usa il tema della bellezza nell’invecchiamento per indagare il processo di creazione artistica, dal bilanciamento tra moda e vita, ai rapporti nella compagnia, all’immaginario stesso del coreografo (e anche musicista) statunitense.

Al T2G dal 25 al 29 novembre il Leone d’Oro Anne Teresa de Keersmaeker presenta una creazione nata da Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke, che conserva anche nel titolo il riferimento a una delle letture che hanno cresciuto la coreografa che ben conosciamo, da Mahler a Bach, a Shakespeare a Rilke appunto, che con la sua novella entra nei ricordi della giovanissima Anne Teresa, che ora da coreografa traduce in danza la prosa e i silenzi musicali dell’autore che l’ha incantata fin dalla prima lettura.

Stesso luogo, dal 3 al 6 dicembre, per un’altra coreografa americana: Faye Driscoll e il suo Thank you for coming: attendance, parte di una serie di coreografie in cui danza e performance che coinvolge il pubblico si mischiano, per ricercare un’utopia di gruppo in cui, partendo da cinque interpreti, tutti possano essere coinvolti. Una creazione che riporta la scena contemporanea al bisogno di un rituale collettivo, che sia festoso e allo stesso tempo indaghi la necessità di una identità all’interno di un gruppo.

La Grande Halle de la Villette ospita dal 9 al 19 dicembre DV8 con John, già presentato sulle scene italiane, che combina teatro e danza ponendoli allo stesso livello per raccontare la vicenda di un anti-eroe, John appunto, e la sua idea di amore…una vera e propria inchiesta danzata.

Ha aperto l’articolo un appuntamento dall’America, e proprio in America ritorniamo con Jennifer Lacey, coreografa che dal 2000 è attiva in Francia ma di origine americana e sempre al confine labile tra danza e performance artistica, che viene invitata dal Mona Bismark American Centre l’11 e 12 dicembre a presentare il suo Lieux artistique, utilizzando le sale insieme al coreografo Alix Eynaudi e alla musicista Zeena Parkins.

Da non dimenticare l’appuntamento con il nuovo progetto biennale del CND, diventato per ammissione della direttrice Mathilde Monnier “centro d’arte per la danza”, che con Scènes du geste dà spazio a quelle forme d’arte che si avvicinano sempre di più alla danza contemporanea.

Una serie di appuntamenti per scoprire una scena parigina che ancora una volta non ci si aspetta…

ORARI&INFO:
Festival d’Automne – Paris

Dal 9 settembre a fine dicembre (e primi giorni di gennaio per alcune repliche)

Rue de Rivoli, 156 – Parigi.

www.festival-automne.com

Greta Pieropan

Foto : S. Berger; Anne-Van-Aerschot

www.giornaledelladanza.com

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