Col sopraggiungere della primavera il Teatro alla Scala di Milano si inebria di leggerezza e vivacità presentando, come quarto spettacolo in cartellone per la stagione Balletto 2015/2016, Il giardino degli amanti, celebre opera di Wolfgang Amadeus Mozart coreografata da Massimiliano Volpini e prodotta ex novo dallo stesso Teatro scaligero.
Lo spettacolo si pone in apertura delle celebrazioni per il 225° anniversario della scomparsa del prodigioso compositore austriaco, andando in scena in prima assoluta dal 9 al 19 aprile in nove date (sette serali e due pomeridiane), di cui una con doppio appuntamento: 9, 12, 14, 15, 16, 19 aprile ore 20; 13 aprile ore 14:30 e ore 20; 17 aprile ore 15.
La scenografia, curata così come i costumi da Erika Carretta, catapulta il pubblico in uno scenario barocco lussureggiante in cui un’orchestra da camera allieta l’atmosfera eseguendo i quartetti e quintetti più famosi del compianto enfant prodige. In un istante il Settecento padroneggia sulla contemporaneità degli anni Duemila, prendendo forma nei corpi dei ballerini intenti a palesare una sorta di revival delle schermaglie amorose tipiche di quel tempo remoto.
A capeggiare la compagine tersicorea è l’étoile Roberto Bolle, presente in ogni rappresentazione eccetto la pomeridiana del 13 e le serali del 15 e 19 aprile. Al suo fianco il ruolo della prima ballerina è affidato sia a Nicoletta Manni sia a Virna Toppi, mentre il resto dei personaggi si distingue nettamente in due o tre cast, la cui pregnante rilevanza ne dissolve totalmente le differenze: La Regina della Notte (Marta Romagna, Paola Giovenzana e Antonina Chapkina), Don Giovanni (Claudio Coviello, Gioacchino Storace e Timofej Andrijashenko), Leporello (Christian Fagetti, Marco Messina e Matteo Gavazzi), Figaro (Walter Madau e Angelo Greco), Susanna (Antonella Albano e Alessandra Vassallo), Il Conte di Almaviva (Mick Zeni e Massimo Garon), Rosina (Emanuela Montanari e Christelle Cennerelli), Guglielmo (Valerio Lunadei e Massimo Dalla Mora), Ferrando (Angelo Greco e Marco Agostino), Fiordiligi (Vittoria Valerio e Stefania Ballone) e Dorabella (Marta Gerani e Agnese di Clemente). Insieme a tutti loro, naturalmente, il Corpo di Ballo “padrone di casa”, pronto a rendere anche questa produzione unica e speciale come sempre.
Anche l’apparato musicale vede la presenza di professionisti del Teatro di via Filodrammatici, in particolare del Quartetto e dei Solisti dell’Orchestra, vale a dire i Professori Francesco Manara e Daniele Pascoletti (violino), Simonide Braconi (viola), Massimo Polidori (violoncello), Andrea Manco (flauto), Fabien Thouand (oboe) e Fabrizio Meloni (clarinetto).
Le luci sono affidate a Marco Filibeck, il quale punta col suo tocco di design a perpetuare l’atmosfera di retaggio settecentesco tanto desiderata.
Con leggerezza e ironia questo viaggio nell’universo mozartiano ammicca al ‘700 anche nelle scenografie e nei costumi e popola il giardino di danze virtuosistiche, divertite, appassionate che si susseguono in maniera dinamica e veloce con continui cambi di atmosfera. Come in un sogno dove tutto si mescola, dove il reale e l’illusione si fondono. (teatroallascala.org).
Il genio creativo del coreografo Volpini lascia un segno ben marcato in questa nuova produzione, confermando il talento che, prima da allievo poi da maestro, è cresciuto nel tempo nelle sale dell’istituzione scaligera. Infatti, a seguito di una più che ventennale gavetta nel Corpo di Ballo, l’affermarsi delle sue doti pedagogiche prende il via soprattutto negli anni Duemila attraverso la collaborazione con Bolle e molti altri artisti d’ingente fama internazionale, nonché con teatri e compagnie di ogni angolo del mondo fino a raggiungere la popolarità in campo televisivo.
L’invito, dunque, a non perdersi questo notevolissimo rendez-vous con l’eccellenza della danza italiana è a dir poco inevitabile.
ORARI & INFO
9 – 19 aprile
Teatro alla Scala
Via Filodrammatici, 2 – Milano
Tel: +39 02 88 79 1
www.teatroallascala.org
Marco Argentina
www.giornaledelladanza.com
Roberto Bolle e Nicoletta Manni / Il giardino degli amanti © Brescia & Amisano