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Arriva in Italia il docu-film “DANCE, The Audition”

Si è tenuta in occasione della Giornata Internazionale della Danza, lo scorso 29 aprile, iniziativa promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO, l’anteprima del film documentario DANCE, The Audition. Location dell’evento una Casa del Cinema di Villa Borghese gremita, con il tutto esaurito e con occhi attenti di giornalisti e professionisti che hanno potuto apprezzare l’opera filmica presentata in contemporanea all’uscita in USA e Regno Unito su Amazon e in Germania, Austria, Polonia e Italia sulla piattaforma CHILI. L’opera è stata curata dal coreografo Antonio Fini con la regia di Jordan River, produzione internazionale realizzata in associazione produttiva tra Delta Star Pictures e Fini Production LLC di New York, un lavoro che introduce sin da subito nel magico mondo della danza. Una novità assoluta nel panorama delle produzioni di edutainment per la danza, poiché lo sguardo dell’opera si focalizza su quella che è la prima vera sfida di ogni ballerino: le Audizioni.

Oltre al coreografo italo-americano Fini, che molti di noi hanno conosciuto anche in RAI a fianco di Milly Carlucci nel programma Ballando con le stelle (da quasi dieci anni Antonio Fini è principal Dancer in USA alla Michael Mao Dance Company, solista per lo Staten Island Ballet e special guest per Erick Hawkins Dance Company), all’opera hanno partecipato, con interviste e testimonianze, personalità che hanno contribuito al mondo della danza a livello internazionale, tra cui il direttore della Michael Mao Dance di New York e la direttrice della Martha Graham Dance Company, la più antica e famosa compagnia di modern dance in tutto il mondo. Alla serata, presentata da Tabata Caldironi, che ha collaborato anche all’opera, in particolare per la voce narrante, è intervenuta anche parte del cast, tra cui Jennifer Chapko (professionista che ha studiato in Usa proprio presso la rinomata Martha Graham Contemporary Dance School, oltre ad aver danzato con la Roshmann Dance, in eventi in vari luoghi nel Nord-Est degli Stati Uniti e a Times Square con il Cirque de Soleil), Carlos Matrone (ballerino di esperienza ventennale di Street Dance, Freestyle e Hip Hop, di cui è anche Coreografo) e Marisa Cataldo (musicista professionista e specialista in percussioni e batteria). Il documentario ha una durata di 52 minuti intensi, ma visionandolo non si ha la percezione del tempo, che sembra scorrere all’unisono con il racconto e la poesia delle immagini che fluiscono come l’acqua. Il prodotto, per il territorio italiano, è già disponibile sulla piattaforma CHILI, molto apprezzata e tra le migliori realtà OTT europee che distribuisce contenuti audiovisivi di qualità e permette agli amanti di cinema e di serie TV di avere a disposizione contenuti on demand.

Collegandosi a CHILI.com e digitando il titolo del film si può vedere l’opera con pochi passaggi per la registrazione (basta inserire i propri dati, un indirizzo email e una password) e, soprattutto, senza abbonamento: basta selezionare il film che si preferisce. Una volta registrati si può infatti scegliere il noleggio (si hanno 28 giorni di tempo per decidere quando vedere quanto si è noleggiato) oppure l’acquisto (in tal caso si può vedere quanto acquistato ogni volta che si vuole). Per la prima registrazione, fanno notare dalla produzione, si ha anche uno sconto del 50% di benvenuto.

Un film documentario davvero innovativo, come ha fatto notare con entusiasmo il pubblico in sala. Non la storia di talenti in evoluzione, o all’apice della carriera e del successo, ma una lente d’ingrandimento sul ‘prima’: prima di un’audizione, prima di contest e di concorsi, prima dell’ingresso in accademie e scuole di danza (anche famose, anche internazionali), prima di essere scelti da compagnie di danza internazionali… prima della Tv, prima del cinema, prima delle interviste e dei premi. Ragazze e ragazzi mossi dalla passione: quella per la danza. Giovani che si svegliano al mattino, pronti a servire la danza, il ballo, la poesia di anima e corpo in movimento. Giovanissimi che proprio lì, in sala, trasportati anche dalle parole dei professionisti e degli artisti del documentario, così diretti e sinceri nel loro insegnamento, hanno capito che il sogno non basta. Il mondo della danza può essere certamente ‘Saremo famosi’, ma è prima di tutto duro lavoro e sacrificio, ritmo incalzante di vita, tra 8-10 ore di prove, tra l’allenamento e le lezioni, tra dolori fisici e pause brevissime, tra delusioni, sfide e piccole grandi vittorie. La danza vista insomma con gli occhi di chi è al principio, o ancora prima del principio, perché ci si è appena avvicinato e vuole vedere, vuole sapere, vuole veramente capire in che mondo andrà a formarsi, a lavorare, a vivere.

www.giornaledelladanza.com

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