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Lezioni di danza all’aperto: libertà, limiti e creatività

Le scuole di danza sono chiuse da oltre un anno, a parte un breve periodo di riapertura. La sfida è stata continuare a ballare, e mantenere vivi negli allievi la passione e il desiderio di danzare.

Le lezioni su zoom, una grande fatica per gli allievi e gli insegnanti, se non altro hanno permesso di mantenere un contatto e un minimo di allenamento e vicinanza.

Da qualche settimana è stato concesso di fare sport di gruppo all’aperto e molte scuole di danza, in attesa di rientrare in sala, si sono attrezzate per spostare i corsi nei parchi e in altri luoghi pubblici.

Non è semplice quando non si hanno il pavimento adatto, la sbarra, lo specchio e tutto quello che è indispensabile per una lezione.

Tuttavia, ci sono anche dei lati positivi, perché la natura offre spunti creativi e può diventare un fantastico strumento di insegnamento.

Il cambio di scena, infatti, può stimolare una nuova percezione dello spazio e del corpo, specialmente nei bambini, e fornisce agli studenti un approccio pratico per esplorare le differenti qualità del movimento.

Corpo e il cervello sono ispirati e stimolati da luoghi nuovi, e quando ballare non è così pulito e ordinato come avviene in sala danza, si sprigiona una grande energia e nascono nuove strategie di adattamento.

Al posto della musica registrata si possono sfruttare i suoni della natura, il rumore delle foglie sul terreno, il canto degli uccelli, il fruscio dei cespugli e dei rami degli alberi mossi dal vento. Anche il mormorio delle persone, gli aerei che passano nel cielo, tutto può diventare una colonna sonora che crea una nuova esperienza sensoriale.

Ovviamente ci sono anche i limiti e di conseguenza degli accorgimenti da attuare per rendere sicura la lezione: sarà necessario delimitare gli spazi per poter controllare la classe e tenere al sicuro gli studenti più piccoli. Meglio dotarsi di crema solare e bottiglie d’acqua, e prestare attenzione particolare agli allievi che soffrono di allergie stagionali.

Ma la danza ci insegna che se vogliamo possiamo fare tutto, consapevoli delle difficoltà e dell’imperfezione, e ci ricorda anche così la sua illimitatezza.

Ballare all’esterno quindi può essere rinvigorente, divertente ed educativo al tempo stesso, e forse è un’abitudine che non dovremmo perdere neppure quando finalmente torneremo nelle nostre sale, dove la danza si crea e prende forma, per poi essere traslata ovunque, nei teatri, nelle strade e nella natura.

Stefania Napoli
Fotografia: Oliver Endahl
www.giornaledelladanza.com

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