Il 26 maggio alle ore 19 presso il Théâtre de Beaulieu di Losanna (Svizzera) è di scena una serata con il “Balletto del Lussemburgo” dedicata a due capolavori immortali “Carmen” di G. Bizet e “Don Juan” di W.A. Mozart con la partecipazione di solisti internazionali, dal titolo “Séducteurs” per la messa in scena e la coreografia di Volha Kastsel (allestita con il sostegno del Ministero della Cultura del Lussemburgo).
La magia di queste produzioni offre uno sguardo su storie di passione e grazia attraverso il linguaggio della danza. La bellezza è l’unica forza del pianeta Terra, al cui potere l’uomo si sottomette senza un solo colpo, senza resistenza. La storia di “Carmen” è una delle più conosciute della letteratura. Poche opere hanno fornito così tanti adattamenti lirici, teatrali, ballettistici e cinematografici. “Carmen” è vista come l’archetipo della passione romantica. L’archetipo della “femme fatale” che ci accompagna da sempre nella mitologia, nell’arte e nella letteratura. Con “Carmen”, protagonista dell’omonimo racconto di Prosper Mérimée e dell’opera di Georges Bizet, questo archetipo ha senza dubbio conquistato un’ampia attenzione sociale. Attorno ad un allestimento scenico semplice ed ingegnoso, si dispiegano quadri dall’estetica ispanica che a volte riflettono un’atmosfera da cabaret che ricorda quella dell’est europa.
“Don Juan”, il protagonista dell’omonima commedia di Molière e dell’opera “Don Giovanni” di Mozart, ha dato all’archetipo la figura dell’insaziabile donnaiolo, dell’eccessivo godimento della vita, e una famigerata notorietà. La musica, le luci, gli effetti sonori, gli oggetti di scena e i costumi, insieme ai movimenti sincronizzati e apparentemente disinvolti dei ballerini, danno vita ad un’interpretazione aggraziata ma divertente della commedia di Molière datata 1665, che mirava a portare il personaggio senza tempo di Don Juan a un pubblico moderno. Questa produzione, creata sotto la direzione artistica della co-fondatrice della compagnia, Volha Kastsel, mira ai due principali impulsi del “Don Juanismo” contemporaneo, vale a dire l’edonismo e la ricerca infinita della riproduzione della felicità.
Volha Kastsel – è una giovane coreografa, coordinatrice della scena sperimentale, curatrice della “Biennale di Danza di Berlino” sotto la direzione di William Forsythe; docente presso l’Università delle Arti di Berna; coreografa della “UNESCO United Dance Company”. Le sue opere sono state rappresentate nei teatri d’opera e di balletto di tutta Europa, tra cui l’Opera Nazionale Inglese, l’Opera Nazionale dell’Estonia e l’Operetta di Stato di Dresda. Per dieci anni è stata una delle principali coreografe residenti al Teatro Nazionale Bolshoi dell’Opera e del Balletto di Minsk e coordinatrice del palcoscenico sperimentale interno. Ha ricevuto la sua formazione professionale presso l’Università di Arti Drammatiche Ernst Busch di Berlino e l’Università di Danza Palucca di Dresda, avendo lavorato con coreografi e registi di fama internazionale come Dietmar Seyffert, Michael Diekamp, Xavier Le Roy, e Ismail Ivo tra gli altri. Il suo repertorio comprende opere del patrimonio culturale mondiale, tra cui “La Boheme” (G. Puccini), “Die Fledermaus” (J. Strauss), “Anna Karenina” (P. Tchaikovsky), “Coppélia” (L. Delibes).
Michele Olivieri
Foto: Filip Veirman
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