“Lo Schiaccianoci” uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento. Lo spettacolo, dall’atmosfera natalizia per eccellenza, è la grande opera di Marius Petipa, adattata per i bambini e trasformata in balletto grazie alla celeberrima musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij con suggestioni oniriche tipiche della favola che incanterà grandi e piccoli sabato 28 dicembre ore 20.30 e domenica 29 dicembre ore 15.30. La versione raffinata del Balletto Nazionale Armeno, nella versione coreografica di Georgy Kovtun, con scene e costumi di Vyacheslav Okunev, rimane fedele al balletto originale, emblema della tradizione ballettistica russa e ripercorre i passi di Petipa e di Ivanov con lo scopo di restituire lo splendore della sua veste tradizionale.
Vyacheslav Okunev è nato a Leningrado nel 1957. Nel 1979 si è diplomato alla Facoltà di produzione teatrale dell’Istituto Statale di teatro, musica e film Cherkasov Leningrado (laboratorio di Ilya Segal). Come scenografo e costumista ha lavorato a più di trecentocinquanta produzioni. Vyacheslav Okunev è lo scenografo principale del Teatro Mikhailovsky. Le produzioni in cui ha lavorato in questo teatro includono “La storia dello zar Saltan”, “La sposa dello zar”, “La traviata”, “Otello”, “Rigoletto”, “Tosca”, “Carmen”, “Il barbiere di Siviglia”, “Die Csárdásfürstin”, “Die Fledermaus”, “Faust”, “Don Giovanni”, “Iolanta”, “Don Chisciotte”, “La Bayadère”, “La Bella Addormentata”, “Il Lago dei Cigni”, “Lo Schiaccianoci”, “Raymonda”, “Giselle” e “Spartacus” tra gli altri. Ha lavorato anche in produzioni del Boris Eifman Ballet Theatre, dell’Opera da Camera di San Pietroburgo, del Leonid Yakobson Ballet Theatre, del Lensoviet Theatre (San Pietroburgo) e dei teatri dell’opera e del balletto di Novosibirsk, Samara, Krasnoyarsk e Saratov. L’artista ha collaborato con il Teatro dell’Opera e del Balletto del Conservatorio di San Pietroburgo, i teatri dell’opera e del balletto di Ekaterinburg e Perm, il Teatro Musicale di Rostov, i teatri delle commedie musicali di San Pietroburgo e Ekaterinburg e il Teatro Zazerkalye (San Pietroburgo). Al Teatro Bolshoi russo Vyacheslav Okunev ha disegnato le scenografie per le produzioni di “La Sylphide”, “Russian Hamlet” e “Khovanshchina”. Okunev ha anche lavorato molto fuori dalla Russia, tra cui all’Opera di Stato di Vienna, alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, all’Opera israeliana (Tel Aviv), al Theatre Royal di Glasgow, all’Opera Nazionale Greca (Atene), al Teatr Wielki – Opera Nazionale Polacca (Varsavia), Opera di Stato Ungherese (Budapest), Teatro Nazionale della Corea (Seoul), New York City Ballet, Teatro Bolshoi della Bielorussia (Minsk) e Nuovo Teatro Nazionale, Tokyo. Le produzioni ideate da Vyacheslav Okunev sono state presentate in diverse sedi italiane, tra cui il Teatro alla Scala, l’Arena di Verona e il Teatro Lirico di Cagliari.
Atto 1° – Gli ospiti stanno arrivando per la festa a casa dei signori Stahlbaum e dei loro bambini, Mary e Fritz. Il padrino di Mary, l’eccentrico sig. Drosselmeyer, arriva con giocattoli per tutti i bambini e qualcosa di speciale per Mary. Durante la festa Drosselmeyer ha un’altra meravigliosa sorpresa, bambole ad altezza d’uomo che danzano per la delizia dei bambini. Egli poi fa a Mary il suo dono speciale, uno schiaccianoci in legno con l’aspetto di un soldato, uno strano regalo per una bambina, ma Mary se ne innamora a prima vista e, orgogliosa, lo mostra a tutti. Fritz volendoglielo strappare incidentalmente rompe lo schiaccianoci. Mary ha il cuore spezzato, ma per fortuna Drossdelmeyer aggiusta il giocattolo con grande sollievo di tutti. La festa volge al termine e i bambini vengono mandati a letto. Mary è troppo eccitata per dormire e sgattaiola al piano di sotto per stare insieme al suo schiaccianoci. Incominciano a succedere delle strane cose. Enormi topi, grandi quasi quanto lei, corrono sul pavimento. La pendola batte la mezzanotte e l’intera casa incomincia a trasformarsi. L’albero di Natale incomincia a crescere diventando enorme e una grande battaglia ha inizio tra i topi guidati dal Topo Re e lo Schiaccianoci, ora a grandezza naturale, che è alla testa di un esercito di soldati giocattolo. Sembra che il Re dei Topi stia per avere la meglio, ma proprio all’ultimo lo Schiaccianoci è il vittorioso. Lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe e conduce Mary in un viaggio fangtastico che ha inizio nel ventoso Regno della Neve dove la Regina delle Nevi le dà il benvenuto. Nell’ultima scena l’intero Regno della Neve manda Mary nel palazzo della Fata Confetto nel magico Paese della Dolcezza.
Atto 2° – La scena incomincia nel palazzo della Fata Confetto dove tutti si riuniscono per dare il benvenuto a Mary. Mentre gli Angeli sono intorno al palazzo, la Fata Confetto e il suo Cavaliere incontrano Mary e il Principe Schiaccianoci e invitano tutti i personaggi a entrare per un saluto reale. Il Principe Schiaccianoci rievoca la battaglia per spiegare a tutti come l’intrepida Mary l’abbia aiutato a sconfiggere il Re dei Topi. La Fata Confetto organizza una grande festa. Danzatori provenienti da posti lontanissimi, Spagna, Arabia e Russia, sono arrivati per danzare per Mary. La Fata della Rugiada apre il bel Waltzer dei Fiori, e poi la Fata Confetto e il suo Cavaliere interpretano la più bella danza. Alla fine tutti i personaggi si riuniscono per salutare Mary che ritorna a casa.
Il Teatro Nazionale Armeno dell’Opera e del Balletto intitolato ad Alexander Spendiaryan ha aperto i battenti nel 1933, segnando un’importante pietra miliare nel panorama culturale armeno. La sua compagnia di balletto si è esibita per la prima volta all’inaugurazione del teatro nelle scene di ballo dell’opera “Almast” di Alexander Spendiaryan, coreograte da Vahram Aristakesyan e Vladimir Presnyakov. La prima rappresentazione del balletto, “Il lago dei cigni” di P.I. Čajkovskij fu messa in scena nel 1935 da Yuri Reineke. Un evento significativo nel 1939 fu l’esecuzione del balletto “Happiness” su musica di Aram Khachaturyan in cui Ilya Arbatov combinò per la prima volta il balletto classico con le danze popolari armene. Dal 1938 al 1957, il repertorio del teatro si arricchì con una serie di balletti nazionali come “Gayane” di Aram Khachaturyan, “Sevan” di Grigor Yeghiazaryan, “Marmar” di Edgar Hovhannisyan e “Sona” di Eduard Khaghagortyan. Dal 1961 al 1967, Yevgeny Changa fu a capo del Balletto Nazionale Armeno e permise la creazione di balletti su larga scala come “Spartacus” di Aram Khachaturyan, “Cenerentola” di Sergey Prokofiev, “Don Chisciotte” di Ludwig Minkus e “Prometeo” di Emin Aristakesyan. Dal 1967 al 1971 la compagnia di balletto fu diretta da Maxim Martirosyan. Con un rapporto unico tra danza classica, moderna e popolare armena, le sue produzioni di balletto hanno arricchito la scena della danza nazionale con nuove espressioni artistiche. Dal 1972 al 1983 e poi dal 2014 al 2021, con alcune interruzioni, Vilen Galstyan, è stato il principale direttore del balletto del Teatro Nazionale Armeno dell’Opera e del Balletto. Sotto la sua direzione furono create le seguenti produzioni di balletto: “David of Sassoun” di Edgar Hovhannisyan, “Spartacus”, “Masquerade” e “Gayane” di Aram Khachaturyan – il pezzo più rappresentativo del Balletto Nazionale Armeno fino ad oggi. I pezzi forti del repertorio degli ultimi anni sono “Romeo e Giulietta” di Oleg Vinogradov e “Il lago dei cigni” di A. Fadeechev. Il Balletto Nazionale Armeno è stato in tournée in numerosi teatri prestigiosi: Teatro Bolshoi a Mosca, Teatro Mariinsky e Teatro Mikhailovsky a San Pietroburgo, così come teatri in Francia, Belgio e altri paesi. Oggi Ruben Muradyan, artista onorato della Repubblica d’Armenia, è il principale coreografo del Teatro accademico nazionale armeno dell’opera e del balletto.
Michele Olivieri
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