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Festival Fabbrica Europa XXXII: danza, musica, teatro, multimedia

Spettacoli, concerti, performance, creazioni site-specific, incontri, laboratori, open studio danno corpo ad un Festival diffuso nella città, tra centro e periferie, che porta avanti la precisa scelta di abitare spazi inediti o carichi di suggestioni che per la loro unicità e specificità diventano anch’essi protagonisti della scena.

La città di Firenze diventa un grande laboratorio multidisciplinare capace di intrecciare passato e presente, linguaggi tradizionali e contemporanei, sviluppando un dialogo costante tra territori artistici e ambienti urbani sempre più diversificati, che diventano terreno per la sperimentazione artistica.

ANTICIPAZIONI
ROCÍO MOLINA | ROMEO CASTELLUCCI | FANNY & ALEXANDER | LEÏLA KA | MOUVOIR & ÉCOLE DES SABLES | REDI HASA & PAOLO ANGELI | FABRIZIO CASSOL & LORENZO BIANCHI HOESCH & ADÈLE VIRET | PHILIPPE KRATZ, PABLO GIROLAMI, NUOVO BALLETTO DI TOSCANA | ROBERTO CASTELLO | MUM & GYPSY-TAKAHIRO FUJITA | MARIA CHIARA ARGIRÒ & KLAUDIA WITTMAN | SOFIA NAPPI-KOMOCO | DEMETRIO CASTELLUCCI & MASSIMO PUPILLO | and more…

Questi sono alcuni tra i protagonisti della XXXII edizione del Festival Fabbrica Europa, in programma dal 13 settembre al 12 ottobre a Firenze.

FABBRICA EUROPA 2025: 1 mese di Festival; 23 giorni di spettacolo; 18 tra anteprime, prime nazionali, prime assolute; 44 compagnie/gruppi (10 internazionali, 34 nazionali); 70 appuntamenti; 12 spazi/teatri; oltre 130 artisti di 10 paesi.

Un Festival – come un elemento organico, un organismo vivo, poroso e permeabile – che si nutre di un sistema di relazioni con il territorio e con soggetti e strutture di ogni latitudine, oltre che della complicità con gli artisti, per rispondere alle sfide, feconde quanto ineludibili, che l’oggi ci pone.

In ascolto delle emergenze artistiche che investono il presente nel panorama mondiale, Fabbrica Europa vuole interrogarsi, insieme alla città e alla comunità, su questioni sempre più necessarie.

Spicchi di mondo tessuti su Firenze e i suoi luoghi, per condividere insieme a maestri, giovani autori e cittadini, riflessioni e interrogativi intorno all’esperienza artistica, alla sua rappresentazione e responsabilità, con la volontà di indagare il senso poetico e politico delle urgenze espressive del mondo contemporaneo, trasformandolo in spazio di riconoscimento individuale e collettivo.

Spettacoli, concerti, performance, creazioni site-specific, incontri, laboratori, open studio danno corpo a un Festival diffuso nella città, tra centro e periferie, che porta avanti la precisa scelta di abitare spazi inediti o carichi di suggestioni che per la loro unicità e specificità diventano anch’essi protagonisti della scena. Prosegue, inoltre, la sinergia avviata da tempo con i Teatri del territorio, pensati e immaginati per ogni proposta artistica.

La città come piazza, culturale, sociale, nella quale creare convergenze attive e significanti per comporre e ricomporre comunità, attivando una trama di relazioni aperta e dinamica tra artisti, spettatori, cittadini, beni architettonici e poli culturali.

Attraversamenti artistici sulla città per riattivare le biografie dei luoghi, che diventano essi stessi narrazione, drammaturgia, segno poetico. Una mappa, un atlante, una geografia, una tessitura di spazi che raccontano i linguaggi della creatività contemporanea, alimentando un processo e una buona pratica di rigenerazione e riqualificazione urbana.

Alla Ciminiera di Novoli (ex centrale termica Fiat) – il cui utilizzo è stato richiesto alla proprietà, con la collaborazione del Comune di Firenze – l’evento inaugurale del Festival: Senza titolo di Romeo Castellucci, una installazione performativa site-specific che attraverso la reiterazione di un gesto primitivo e ancestrale conduce in una dimensione oltre lo spazio e il tempo.

Coniugando l’antico e il moderno, due Musei e un Chiostro del centro storico cittadino si fanno scenario di eventi site-specific. Gli spazi ampi e luminosi o raccolti e sotterranei del Museo Marino Marini riverberano le sonorità di musicisti quali, tra gli altri, Redi Hasa & Paolo Angeli, Fabrizio Cassol & Lorenzo Bianchi Hoesch & Adèle Viret, Maria Chiara Argirò & Klaudia Wittman, Demetrio Castellucci & Massimo Pupillo. Al Museo degli Innocenti la giovane coreografa Leïla Ka ambienta il suo potente affresco dell’universo femminile, Maldonne. Il Chiostro degli Angeli, uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti di Firenze, ospita Inferno a pezzi di Roberto Castello, una versione inedita, pensata appositamente per il Festival, dello spettacolo Premio UBU 2022.

La Palazzina Reale accoglie The Fridas di Sofia Nappi, un duetto ispirato al dipinto Le due Frida di Frida Kahlo; la giovane coreografa, italiana con un percorso internazionale, è anche a PARC con una residenza e un open studio sulla sua creazione “PUPO”, ispirata alla figura di Pinocchio.

Non solo spazi urbani, ma anche Teatri della città con i quali Fabbrica Europa ha costruito da tempo un sistema sinergico, nutrito di fertili e proattive relazioni e collaborazioni.

Al Teatro della Pergola, grazie alla collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, uno degli eventi di punta del Festival: in prima nazionale Vuelta a Uno di Rocío Molina, Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia 2022. Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, grazie alla collaborazione con la sua Fondazione, ospita nell’Auditorium Zubin Mehta Sisifo Felice, un dittico firmato da Philippe Kratz e Pablo Girolami per i danzatori del Nuovo Balletto di Toscana. Al Teatro Puccini, in prima nazionale, Until the Beginnings di Mouvoir & École des Sables indaga la natura dell’ospitalità e dell’accoglienza portando in scena danzatori e musicisti da Senegal, Germania e Francia.

Al Teatro Cantiere Florida la parola ricercata di Edith Wharton, la presenza scenica di Andrea Argentieri e Chiara Lagani, la ricerca sonora di Luigi Ceccarelli, sono al centro di Ghosts di Fanny & Alexander e, in prima nazionale, Chair/IL POSTO di mum & gypsy /Takahiro Fujita, un’opera teatrale che esplora i temi di identità, memoria condivisa e ricerca di connessione in un mondo apparentemente immobile.

Nella trama di relazioni tra comunità, arte, territorio si inserisce il sostegno della Fondazione CR Firenze, che da ventidue anni accompagna il cammino di Fabbrica Europa. Nell’edizione 2025, oltre allo storico contributo al Festival, la Fondazione regalerà alla città un dono speciale: l’apertura gratuita di alcune prove degli spettacoli più intensi e suggestivi ai residenti a Firenze e Città Metropolitana. Un invito a entrare nel cuore della creazione artistica, a condividere lo spazio del processo e dello stupore, e a fare della visione un momento collettivo, accessibile e generativo.

Infine, tanti gli eventi a PARC Perfoming Arts Research Centre, tra questi un Focus sui giovani autori della danza nazionale e internazionale.

Nel cuore del Parco monumentale delle Cascine, il PARC, sede di Fondazione Fabbrica Europa, è un presidio culturale attivo tutto l’anno con residenze artistiche, performance di danza, musica e teatro, prove aperte per pubblico e operatori, incontri, laboratori, progetti, concerti, proiezioni cinematografiche, installazioni, workshop, audizioni, masterclass, e molto altro.

ALCUNI TRA I PROTAGONISTI DELLA XXXII EDIZIONE
ROCÍO MOLINA (Spagna)
Vuelta a Uno _ prima nazionale
Vuelta a Uno della coreografa e danzatrice spagnola – per la prima volta a Firenze – Rocío Molina, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2022, è la 3ª parte della Trilogía sobre la Guitarra che include Inicio (Uno) e Al fondo riela (Lo Otro del Uno), un’esplorazione della chitarra come elemento essenziale del flamenco. Vuelta a Uno è un ritorno a ciò che è vivo, all’euforia, al piacere; è terra inebriata da un battito continuo; è un ricordarci che siamo materia e respiro; è dove l’anima cerca di fuggire, di elevarsi e diventare Uno con il tutto. Il legame tra Molina e il chitarrista Yerai Cortés, con lei in scena, si sottrae a qualsiasi schema o trama. Insieme si abbandonano al ritmo, sovvertendo le nostre percezioni e rendendoci complici della loro irriverenza. Nella loro estasi non c’è un posto dove nascondersi, non ci sono emozioni celate alla vista. Per la danzatrice ogni richiamo della chitarra richiede una dedizione assoluta, un superamento dei propri limiti, la perdita di equilibrio, l’abbandono della razionalità. I suoni si moltiplicano, mutano, trascinano verso una sorta di delirio. L’onda d’urto di una danza inarrestabile, divorata da un implacabile impulso creativo. Un movimento incessante che attraversa tutte le fasi del piacere con un’urgenza che la pelle a stento riesce a contenere, fin quasi ad arrivare alla distruttività. Vuelta a Uno racchiude un realismo poetico da cui contempliamo questa trance liberatoria attraverso un donarsi continuo, mostrando quel dolore che stordisce e risveglia i nostri impulsi più ciechi. Ci avviciniamo al culmine, e tutto l’infinito dentro di noi freme finché non trova via d’uscita. Siamo consumati dall’esaltazione perché l’ordine non può che esplodere. La cortina che ci separa dal profano cade e così abbandoniamo il terreno per tornare al punto da cui siamo partiti, allo stato primigenio. Torniamo all’Uno.
Sabato 20 settembre, ore 21.00 | Teatro della Pergola, Firenze

MOUVOIR & ÉCOLE DES SABLES (Germania/Senegal)
Until the Beginnings _ prima nazionale
Una pièce affascinante e visionaria, trascinata da ritmi globali, firmata da due coreografe di continenti diversi. Until the Beginnings riunisce un team internazionale con danzatori provenienti da Senegal, Germania, Francia, e musicisti e performer che spaziano dalle percussioni allo spoken word. Insieme, creano un toccante dialogo sul concetto di ospitalità. Dare e ricevere. Accogliere, lasciar andare e sperimentare i confini, in un viaggio che alterna incontri, rotture e nuovi inizi per de-costruire il concetto di “casa”, esplorando le possibilità di creare un ritmo condiviso. All’interno del progetto trovano spazio le politiche che in molti paesi vedono oggi criminalizzata l’accoglienza così come le riflessioni di Jacques Derrida e Anne Dufourmantelle sull’ospitalità incondizionata. Alesandra Seutin, direttrice artistica dell’École des Sables (Senegal) e Stephanie Thiersch, direttrice artistica di MOUVOIR (Germania), con il loro diverso bagaglio artistico e culturale, le loro diverse esperienze artistiche e culturali, tessono un arazzo coreografico e musicale che pone interrogativi, scuote e sfida. Un affresco malinconico ma che al tempo stesso pianta con cura il seme della speranza e della gioia.
Venerdì 3 ottobre, ore 21.00 | Teatro Puccini, Firenze

REDI HASA & PAOLO ANGELI (Albania/Italia)
Un Mediterraneo espanso si ritrova nell’incontro tra il violoncellista albanese Redi Hasa, compagno di viaggio per tanti anni di Ludovico Einaudi, e il musicista e sperimentatore sardo Paolo Angeli. Due universi sonori che aprono alla meraviglia. La “chitarra sarda preparata” di Angeli, strumento unico al mondo, dialoga con il suono del violoncello di Hasa mostrando nuove possibilità di raccontare l’antico di culture nate tra le sponde del Mediterraneo in chiave contemporanea.
Venerdì 19 settembre, ore 21.00 | Museo Marino Marini, Firenze

LEÏLA KA (Francia)
Maldonne
Cinque danzatrici indossano quaranta abiti diversi. Abiti da sera, vestiti da sposa, da ballo, camicie da notte, abiti casual. Con paillettes, lunghi, ampi, attillati, oversize. Abiti che svolazzano, luccicano, prorompono, ruotano, fluttuano, cadono. Cinque donne, vive, nelle loro diverse identità. Maldonne, prima opera corale di Leïla Ka, è una pièce evocativa e liberatoria che mostra le fragilità, le ribellioni e le contraddizioni che possono coesistere all’interno di una donna. Con questo spettacolo, Leïla Ka presenta la sorellanza nella sua forma più evidente e rende un doveroso tributo alle lotte che hanno visto le donne protagoniste. Un giusto tributo alle battaglie che sono state combattute e a quelle ancora da combattere. Un’opera artisticamente e simbolicamente brillante. [La Terrasse] Domenica 21 settembre, ore 20.00 | Museo degli Innocenti, Firenze

ROMEO CASTELLUCCI (Italia)
Senza titolo
Un’azione reiterata offerta al pubblico come un moto perpetuo. Su un tubo d’oro, appeso in orizzontale al centro di una stanza spoglia, è innestato un microfono. I partecipanti – dieci persone diverse per età, aspetto fisico, sesso, etnia: bambini, uomini, donne, anziani, incontrati nelle diverse città ospitanti – compaiono uno ad uno. Li accomunano i lunghi capelli, che scendono oltre le spalle. Ciascun performer, solo sulla scena, bagna i capelli in una bacinella colma d’acqua e si avvicina al tubo d’oro iniziando a colpirlo con la punta dei capelli appesantiti dall’acqua. Il microfono integrato nel tubo rimanda il suono, riverberandolo. L’azione è incessante, ritmica, e trascorsi alcuni minuti, il partecipante viene sostituito da quello successivo.
Sabato 13 e domenica 14 settembre, ore 16.00; 16.30; 17.00; 17.30; 18.00; 18.30; 19.00; 19.30

Ciminiera di Novoli/ex centrale termica Fiat, Firenze
DEMETRIO CASTELLUCCI & MASSIMO PUPILLO (Italia)
Sleep Technique
Demetrio Castellucci e Massimo Pupillo presentano la musica di Sleep Technique, una performance di Dewey Dell nata sull’ispirazione della grotta di Chauvet e dalle sue antiche pitture rupestri. La musica trova una nuova vita in concerto, una discesa dentro le viscere delle particelle sonore, le ritmiche umide ed elettroacustiche, le forme ripetute degli steleotemi, e il basso elettrico che graffia le pareti rendendole concave o convesse, una voce lentissima ma in perenne movimento, come lo scavo millenario e continuo dell’acqua. Il percorso del concerto segue la geografia della grotta al contrario, muovendosi dalla camera più profonda fino all’ingresso.
Domenica 21 settembre, ore 21.30 | Museo Marino Marini, Firenze

FANNY & ALEXANDER (Italia)
Ghosts
Che cos’è un fantasma? È la domanda che Edith Wharton si pone nella sua ultima raccolta di racconti intitolata, appunto Ghosts. Il fantasma è un’ombra, un’essenza, una figura straniera che incute paura perché proviene da un mondo ignoto oppure da un tempo lontano. Il fantasma ci connette con la soglia, con la morte, ma anche con la parte più profonda di noi stessi. A partire da una partitura sonora che ci sprofonda in un altrove e da un lavoro sulle immagini evanescenti in cui si incarnano, via via, i personaggi di cinque storie, Fanny & Alexander attraversa la zona oscura dove realtà e mistero s’incontrano. Tra apparizioni esplosive, colpi di scena e sottilissime inquietudini, l’universo di Edith Wharton, l’autrice dei racconti da cui lo spettacolo prende le mosse, ci interroga sul senso di fine, la nostalgia, il rimpianto, i rimorsi, la paura e l’amore per l’invisibile.
Giovedì 2 ottobre, ore 21.00 | Teatro Cantiere Florida, Firenze

ROBERTO CASTELLO (Italia)
Inferno a pezzi
Una tragedia in forma di commedia sull’invadenza dell’ego. L’Inferno è il luogo del sovvertimento e del caos nella cui rappresentazione tutto può coesistere. Al Festival, una rilettura inedita e site-specific, in tre parti, del lavoro che ha vinto il Premio UBU 2022 come Miglior spettacolo di Danza. «Come si intuisce dal titolo, nella versione per Fabbrica Europa l’Inferno sarà fatto a pezzi e presentato in forma di puro teatro, senza luci e senza il video fondale animato che abitualmente lo accompagna. Un’opportunità unica di presentare lo spettacolo senza distrazioni così da dare il giusto risalto al lavoro degli interpreti, così come è nato in sala prove, la situazione in cui le coreografie vivono nella loro condizione ottimale». [Roberto Castello] Domenica 5 ottobre, ore 15.00; ore 17.00; ore 19.00 | Chiostro degli Angeli, Firenze

MUM & GYPSY / TAKAHIRO FUJITA (Giappone)
Chair/Il POSTO _ prima nazionale
Un’opera teatrale, firmata dal regista Takahiro Fujita, che esplora i temi dell’identità, della memoria condivisa e della ricerca di connessione in un mondo apparentemente immobile. Attraverso una struttura narrativa fatta di episodi reali, interviste, ricordi e flussi di coscienza, cinque giovani artisti, provenienti da diversi contesti culturali, convivono su un palcoscenico che diventa casa, spazio pubblico e luogo mentale. Le immagini proiettate sul fondale, tratte dalle strade di Sansepolcro, fungono da scenografia, sottotitolazione, ma anche da simbolo di un mondo esterno che resta immobile, mentre i protagonisti si muovono, agiscono, sognano. Il titolo allude alla “sedia” come spazio personale e a “il posto” come spazio condiviso. La frase “Io sono io, ma sono anche tu”, ripetuta come un mantra, vuole abbattere l’indifferenza e riconoscere il filo invisibile che ci lega tutti oltre lo spazio e il tempo. La pièce è una dichiarazione sul potere del teatro di attivare empatia, di generare connessioni, di offrire una visione altra del nostro stare al mondo.
Domenica 5 ottobre, ore 21.00 | Teatro Cantiere Florida, Firenze

PHILIPPE KRATZ / PABLO GIROLAMI / NUOVO BALLETTO DI TOSCANA (Italia/Germania)
Sisifo felice
Un dittico firmato da Philippe Kratz e Pablo Girolami per i danzatori del Nuovo Balletto di Toscana. Due opere indipendenti ma connesse esplorano l’assurdità dell’esistenza, ispirandosi al Teatro dell’Assurdo e alla celebre frase di Camus: “Bisogna immaginare Sisifo felice”. Il corpo, immerso in cicli di fatica e rinascita, diventa paesaggio, gesto, resistenza. La musica dal vivo unisce il DJ set di Girolami alle sonorità organiche e solenni dell’organo di Anna von Hausswolff e Maxime Denuc, creando uno spazio sospeso fra tensione e abbandono. Otto danzatori abitano un mondo in cui la felicità non è assenza di sforzo, ma radicale scelta di presenza.
Venerdì 10 ottobre, ore 20.00 | Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Firenze

FABRIZIO CASSOL & LORENZO BIANCHI HOESCH & ADÈLE VIRET (Belgio/Italia/Francia)
Notes on the memory of notes
Un incontro sonoro che esplora la memoria e l’istantaneità, dove sassofono alto, violoncello ed elettronica si fondono in un dialogo che attraversa confini e culture. Il sassofonista Fabrizio Cassol – tra i più importanti collaboratori di Alain Platel – è da anni impegnato nell’esplorazione di tecniche strumentali provenienti da tradizioni lontane dalle armonie occidentali, porta con sé un linguaggio ricco di influenze e sperimentazioni. Adèle Viret, violoncellista dal suono profondo e sensibile, ha sviluppato un approccio unico e personale allo strumento, intrecciando il suo vissuto musicale con le sonorità di mondi lontani. Lorenzo Bianchi Hoesch, con la sua elettronica fluida e senza barriere, crea paesaggi sonori che si distaccano dai limiti tradizionali degli strumenti acustici, lasciando spazio a una continua trasformazione del suono. In questo concerto, le note si intrecciano e si dissolvono, creando un’atmosfera immersiva in cui improvvisazione e composizione si sovrappongono, creando un racconto musicale che parla di memoria e di presente, di suono e di silenzio.
Domenica 28 settembre, ore 21.00 | Museo Marino Marini, Firenze

SOFIA NAPPI / KOMOCO (Italia)
The Fridas
Un duetto, ispirato al dipinto Le due Frida di Frida Kahlo, che esplora il complesso tema dell’identità umana attraverso un rapporto di complicità e contrasto tra due danzatori. Movimenti speculari e divergenti incarnano conflitti e armonie interiori, così come l’espressività fisica e l’uso dello spazio (nel linguaggio Komoco un elemento vivo capace di unire e dividere) rappresentano elementi complementari ed essenziali nella ricerca.
Giovedì 18 e venerdì 19 settembre, ore 19.00 | Palazzina Reale, Firenze

PUPO
In residenza a PARC, Sofia Nappi presenta un open studio sulla creazione PUPO, ispirata a Pinocchio, che indaga il tema della crescita e della consapevolezza, di come un bambino innocente e curioso inizia a interagire con il mondo, mettendosi in gioco nella relazione con gli altri e con i propri limiti. La storia del burattino diventa simbolo del perenne tentativo di diventare la versione migliore di sé e dell’incontenibile desiderio di danzare.
Sabato 20 e domenica 21 settembre, ore 17.00 | PARC Performing Arts Research Centre, Firenze

MARIA CHIARA ARGIRÒ & KLAUDIA WITTMANN (Italia/Inghilterra)
Closer
Da quando si è trasferita a Londra, Maria Chiara Argirò è diventata figura di spicco del panorama del jazz e dell’elettronica del Regno Unito. Pianista brillante, ha collaborato con artisti come These New Puritans, Jono McCleery e Jamie Leeming, pubblicando anche con il progetto Moonfish. L’album del 2023, Forest City, in cui le sonorità jazz, nella loro accezione più contemporanea, incontrano la sperimentazione elettronica, ha ricevuto ampi consensi dalla critica ed è stato recensito da testate come The Guardian, Pitchfork, Vogue, Rolling Stone. La sua musica è stata utilizzata nella serie Netflix Elite. Tra i suoi fan, artisti come Four Tet e Gilles Peterson. A Fabbrica Europa Argirò è accompagnata dai suoi musicisti per un live arricchito dagli innesti performativi di Klaudia Wittmann, protagonista del videoclip di Closer, danzatrice, coreografa e ricercatrice, cofondatrice e codirettrice di KWAM Collective, collettivo londinese di artisti interdisciplinari.
Venerdì 26 settembre, ore 21.00 | Museo Marino Marini, Firenze

FONDAZIONE FABBRICA EUROPA PER LE ARTI CONTEMPORANEE
PARC Performing Arts Research Centre, Piazzale delle Cascine 4/5/7 – Firenze | Italia
Tel. +39 055 2638480 / 055 365707
www.fabbricaeuropa.net

Michele Olivieri

Foto di © Jose Alberto Puertas

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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