
Il 1 e 2 novembre 2025, il Piccolo Bellini di Napoli accoglie Il canto delle mani, la nuova creazione di Gabriella Stazio per Movimento Danza, realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania. Un progetto che affonda le sue radici nella tradizione popolare campana, per trasformarla in un linguaggio coreografico contemporaneo, mantenendo viva la memoria dei gesti, dei suoni e dei simboli che abitano l’immaginario del Sud. Liberamente ispirato a La Gatta Cenerentola, capolavoro di Roberto De Simone, Il canto delle mani si muove tra mito e realtà quotidiana, tra fiaba e rito collettivo.
La coreografia di Gabriella Stazio non cerca di ricostruire la tradizione, ma di ascoltarne l’eco: i movimenti diventano tracce di un sapere antico, mentre la scena diventa uno spazio fluido dove il passato dialoga con il presente. Le musiche originali di Luigi Stazio, unite alle sonorità de ’E Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco e della tradizione campana, generano una partitura sonora che attraversa il popolare e il colto, l’urgenza del canto di protesta e la dolcezza della ninna nanna, il ritmo della tammurriata e l’intimità del silenzio.
Nel lavoro di Stazio, il corpo diventa uno strumento di narrazione e di memoria. Ogni gesto, anche il più minimo, è un frammento di racconto: mani che si aprono, si chiudono, si cercano; corpi che si intrecciano come voci in un coro. È un canto muto, in cui la danza si sostituisce alla parola e il movimento assume il valore del rito. La coreografia costruisce un tessuto visivo in continua trasformazione, in cui contaminazioni e sovrapposizioni si fanno metafora della vita stessa: fluida, molteplice, sempre in dialogo con ciò che è stato e con ciò che sarà.
Con Il canto delle mani, Movimento Danza prosegue la sua ricerca sul linguaggio della contemporaneità e sul rapporto tra territorio e identità. Lo spettacolo celebra la forza evocativa delle simbologie arcaiche e rituali, restituendole in una forma poetica e attuale, capace di parlare a un pubblico trasversale. Il canto delle mani è più di uno spettacolo di danza: è un viaggio nella memoria collettiva, un rito laico che restituisce al gesto la sua forza primordiale, ricordando che la tradizione non è mai un vincolo, ma una voce che continua a parlare, a trasformarsi, a danzare. La Campania, con la sua tradizione di musica popolare, teatro e ritualità collettiva, non è soltanto sfondo ma protagonista: un mare di voci e gesti che attraversa il tempo, si rinnova e torna a vibrare sulla scena.
ORARI & INFO
1 e 2 novembre 2025, ore 21:00
Teatro Piccolo Bellini
Via Conte di Ruvo 14, Napoli
Lorena Coppola
Photo Credits: Pasquale Ottaiano
www.giornaledelladanza.com
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