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A dicembre, quando le luci di Las Vegas si accendono come un firmamento artificiale, la città del gioco e dello spettacolo svela il suo lato più poetico: il balletto.
Dal 13 al 28 dicembre 2025, il Nevada Ballet Theatre torna nella magnifica Reynolds Hall del The Smith Center for the Performing Arts con una nuova edizione dello Schiaccianoci, firmata nel segno di George Balanchine.
Una produzione sontuosa e raffinata, che coniuga la tradizione natalizia del balletto classico con l’inconfondibile energia visiva di Las Vegas. Questa versione dello Schiaccianoci non rinnega la struttura originale — la festa, la battaglia dei topi, la danza della neve e il viaggio nel Regno dei Dolci — ma la reinterpreta con la sensibilità di una città abituata a reinventare lo stupore.
Le scenografie e i costumi, ispirati all’Art Deco americano degli anni ’30, giocano con la luce e il colore come fossero parte di un grande spettacolo cinematografico. Proiezioni digitali, effetti visivi e giochi di prospettiva amplificano l’incanto della musica di Čajkovskij, creando un’esperienza che va oltre il palcoscenico: un sogno immersivo e multisensoriale.
“Volevamo che il pubblico vivesse la magia del balletto con lo stesso entusiasmo con cui Las Vegas vive lo spettacolo,” racconta Roy Kaiser, direttore artistico della compagnia. “La nostra città è un luogo dove tutto può succedere — anche che un sogno d’infanzia prenda vita sotto le luci del deserto.” Il cuore dello spettacolo rimane la coreografia classica di George Balanchine, resa immortale dalla sua purezza geometrica e dalla capacità di unire rigore e leggerezza.
Il Nevada Ballet Theatre ne propone una versione lucida e dinamica, che mette in risalto la precisione dei movimenti e l’intensità emotiva dei danzatori. La neve che cade nel secondo atto — un effetto scenico curato con meticolosa attenzione — sembra quasi sciogliersi al contatto con le luci dorate della Reynolds Hall, trasformando l’iconica Danza dei Fiocchi di Neve in una visione sospesa tra sogno e realtà.
La partitura di Pëtr Il’ič Čajkovskij, eseguita dall’Orchestra dal vivo diretta da Maestro Michael Crawford, vibra di energia e calore. Con la sua direzione equilibrata e drammatica — sottolinea il lirismo dei violini, la grazia degli archi, la brillantezza dei fiati. In sala, il suono si espande pieno e rotondo, avvolgendo il pubblico come una carezza natalizia.
Non c’è eccesso, solo armonia: Las Vegas scopre così che la sua grandezza può risiedere anche nella delicatezza. Il The Smith Center, con la sua architettura neo-Art Deco e la straordinaria acustica della Reynolds Hall, offre lo scenario ideale per un balletto che unisce spettacolo e poesia. Il pubblico potrà scegliere tra matinée dedicate alle famiglie e repliche serali più solenni, pensate per un’atmosfera elegante e intima.
Tra una replica e l’altra, la compagnia organizza incontri con i danzatori e laboratori per bambini: un modo per trasmettere la magia della danza alle nuove generazioni. Nel deserto del Nevada, dove l’immaginazione sembra non avere confini, The Nutcracker 2025 del Nevada Ballet Theatre diventa una fiaba americana: luminosa, grandiosa e allo stesso tempo umana.
Clara non è solo la protagonista di un sogno d’infanzia, ma il simbolo di chi, anche nel caos del mondo moderno, sa ancora credere nella bellezza. Tra le mille luci della Strip e il silenzio della Reynolds Hall, la danza di Clara e del suo Principe risplende di una nuova intensità. Non è solo uno spettacolo, ma un rito collettivo: un invito a fermarsi, a sognare, a ritrovare nel movimento il senso della meraviglia. E mentre la neve scenica cade leggera sulle note di Čajkovskij, anche Las Vegas — per un attimo — si ferma a credere nella magia.
Michele Olivieri
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