C’è nel mondo della danza un progressivo, allarmante, infierire, un crescente accanimento, un’aggressività non solo morale ma anche fisico-materiale per sete di potere. Apprendiamo con orrore, misto a disgusto, quanto è successo a Mosca in seno agli organismi del Teatro Bolshoi. Specchio dei tempi, è stato detto, ma anche specchio allarmante che proietta luci sinistre e orribili. Altro guaio di rilievo: il pubblico, spettatore o lettore, senza una reale indignazione, si compiace di questa sorta di spettacolarizzazione, per eliminare ciò che invece, all’ascolto di fatti e di notizie orripilanti, non è che un sintomo di decadenza nel costume di vita generale. Una storia di gelosie, di odi, di violenze di vario genere che ci lasciano sgomenti. Purtroppo non si sa ancora tutta la verità, ma ciò di cui si è venuti a conoscenza finora è sufficiente per stabilire un quadro abbastanza drammatico. C’è così poco di artistico nella storia che stiamo per raccontarvi. Metti un ballerino, Sergej Filin, di notevole bravura e notorietà (lo abbiamo visto in alcune occasioni anche in Italia), passato alle redini della direzione di ballo al Bolshoi, quindi invidiatissimo, affrontato, all’uscita del teatro, da un sicario il quale gli getta sul volto acido solforico concentrato al ...
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Medicina e Danza Estate – Dolore anteriore del ginocchio nei giovani danzatori: le affezioni dell’articolazione femoro-rotulea
Articolo del 25.10.2012 Dal punto di vista scheletrico, il ginocchio è composto da tre ossa che, venendo a contatto tra di loro, formano due differenti articolazioni: la principale nasce dal contatto tra femore e tibia (articolazione femoro-tibiale) mentre la seconda, più piccola, è composta dalla faccia posteriore della rotula che si articola con la troclea femorale (articolazione femoro-rotulea). Rispetto alla maggior parte delle ossa del nostro corpo, la rotula potrebbe essere definita una specie di “osso libero” (non a caso in molti testi è descritta come un osso sesamoide): la sua faccia anteriore, infatti, è completamente rivestita dal tendine del muscolo quadricipite (muscolo estensore del ginocchio) che va ad inserirsi sull’apofisi tibiale anteriore (fig. 2) mentre, durante i movimenti di flessione ed estensione, la sua faccia posteriore si sposta in basso ed in alto su una sorta di “binario”, formato dall’unione dei due condili femorali, che prende il nome di troclea. Le forze di trazione cui è sottoposta la rotula durante i movimenti del ginocchio sono ingenti e, a causa della fisiologica inclinazione del femore verso l’nterno rispetto alla tibia, sono anche asimmetriche: esse tendono, infatti a spostare la rotula verso l’esterno, rendendone meno facile lo scorrimento nella troclea. Proprio per questo motivo, a ...
Read More »Il meglio di… Realtà e coreografi emergenti – Cultural Bridge: dalla natura all’arte, dall’arte alla natura.
Intervista del 30.03.2013 Cultural Bridge, il primo festival delle arti e della creatività dedicato alla cura e al rispetto della natura, organizzato dalla Compagnia Oriolo Romano B Side, quest’anno compie due anni. Una realtà emergente basata su un percorso di cultura e creatività, una delle poche iniziative di rilancio nel settore in Italia al momento. Ne conosciamo finalità e obiettivi attraverso le parole del suo fondatore: Andrea Cagnetti. Andrea Cagnetti, danzatore e coreografo, per anni direttore della Compagnia Ars Movendi ed attualmente direttore della Compagnia Oriolo romano B side, come nasce quest’idea di Cultural Bridge? Il Cultural Bridge nasce dal confronto che ebbi con Marco Bellingeri quando, nel 2008, era il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Città del Messico. In quell’occasione mi chiese di pensare a un progetto con il quale potessi interagire con le realtà artistiche locali. Ma, fino a quando vivevo a Roma, non mi sentivo nel contesto giusto. Da quando mi sono trasferito a Oriolo Romano, le persone che mi sono vicine hanno un approccio nella collaborazione più trasparente e costruttivo. Qui il progetto ha preso forma anche grazie alla presenza di Eleonora Cerri Pecorella con la quale ho prodotto il festival. Cultural Bridge, lo dice ...
Read More »Storia e Cultura Estate… In memoriam Vittoria Ottolenghi di Alberto Testa
I tempi, le vicende umane, i problemi che ci stringono da tutte le parti non mi hanno permesso sin qui un doveroso ricordo, un omaggio alla memoria di Vittoria. Siamo stati amici, collaboratori, uniti, concordi e discordi, in quelle operazioni del cervello e del cuore che si sono affollate in uno spaccato di vita non trascurabile. Qualcuno, con spirito acuto, arrivò a identificarci nel ricordo di una Regina e di un Principe, a Victoria e ad Albret. Il destino a voluto che io nascessi il 23 dicembre (S. Vittoria) e lei l’8 aprile, giorno del mio onomastico. Queste sono le cose di un mondo puro secondo il significato preciso della parola. I viaggi, i luoghi (Positano, Spoleto soprattutto) sono testimoni silenziosi del nostro travaglio artistico e culturale. In un suo libro su Nureyev, dedicandomi, mi scrisse: “Era proprio ‘er più, non credi?”. Si, lo credo in un’epoca di sottrazioni continue. Un altro libro lo dedico: “Ad Alberto come un fratello”. Questi sono i casi della vita che, come scrisse Guy de Maupassant, alla chiusa di un suo romanzo famoso: “La vita, credetemi, non è poi così bene né così male quanto si crede”. Alberto Testa
Read More »Un libro per l’estate – “How to teach beginning ballet-the first three years”, un libro per formare i ballerini del futuro
I primi rudimenti della danza, da impartire nei primi tre anni di corso, sono fondamentali per la formazione qualitativa e tecnica dei futuri ballerini. Ma come si fa a capire quali sono gli insegnamenti giusti per un neo ballerino? Il nuovo libro sulla danza, intitolato How to teach beginning ballet- the first three years e pubblicato in lingua inglese per Dance Books Ltd, si impegna proprio a chiarire questo dubbio che il più delle volte è dato per scontato. L’autrice del volume, Judith Newman, spiega ed approfondisce le modalità con cui un insegnante deve formare, fin dagli esordi, i futuri danzatori. Tra queste vi è la tonalità di voce da assumere durante le lezioni, il modo di interagire e di correggere gli allievi ed infine, come utilizzare la terminologia francese tipica della danza classica e far sì che venga assimilata ed associata ai passi corrispondenti. Judith Newman, ballerina, insegnante e coreografa americana, si è formata presso la School American Ballet e può vantare anni di esperienza nel mondo della danza, grazie ai quali dispone di un’ampia veduta sul metodo di insegnamento fornito all’interno del suo manuale-guida. Antonia Nedelcu
Read More »Un weekend con… Carla Fracci l’ultima diva del balletto internazionale
In tutto il mondo Carla Fracci ha interpretato il suo alato “cavallo di battaglia”, la prediletta Giselle incalzando amore, dolore, gioia, passione, sentimenti forti che l’hanno resa celebre e fatta divenire una delle più grandi ballerine del Novecento. “L’eterna Giselle” è considerata oggi una delle più grandi interpreti di ogni tempo, acquistando fama di étoile di prima grandezza, erede di Maria Taglioni, “Diva” del balletto e “Musa” della danza. A “Expression”, la sua vita di artista e di donna. Come è nata per Carla Fracci la passione per la danza? È stato un puro caso. Alcuni amici di famiglia, vedendomi ballare il tango e il valzer, dissero ai miei genitori: “Perché non la iscrivete alla scuola di ballo del Teatro alla Scala?”. Ero l’attrazione della serata perché vedere una bambina ballare queste danze con gli adulti, non era una cosa normale. Così è iniziato tutto. Che ricordo ha della sua infanzia? Mio padre faceva il tranviere a Milano. Ho vissuto fino a sette anni in campagna, giocando all’aria aperta in libertà, a piedi scalzi, insieme a mia madre, ai miei nonni e ai miei zii, mentre mio padre era in guerra. Abitavamo in un piccolo paese in provincia di Genova, ...
Read More »Medicina e Danza Estate – Le basi anatomiche e fisiologiche dell’en dehors
Articolo del 20.02.2013 Con il termine en dehors, che letteralmente significa “in fuori”, si intende il movimento di rotazione esterna dell’anca capace di modificare l’orientamento dell’intero arto inferiore, in modo che le dita del piede si trovino a guardare lateralmente e non in avanti. Questo atteggiamento è alla base di tutti i movimenti della danza classica e permette di eseguire le cinque posizioni base dei piedi. Una buona esecuzione dell’en dehors fa parte della corretta impostazione degli studenti di danza e ne condiziona il raggiungimento della maggioranza degli obiettivi sia tecnici che artistici; dal punto di vista medico, inoltre, la difficoltà ad eseguire adeguatamente il movimento in questione rappresenta la principale causa di rischio per l’insorgenza di un elevato numero di patologie da sovraccarico funzionale dell’arto inferiore. In questo articolo ci soffermeremo ad analizzare quali sono le condizioni che consentono di ottenere un corretto en dehors mentre, nel prossimo articolo, porteremo l’attenzione su tutte le problematiche legate alla limitazione della rotazione esterna delle anche (en dehors forzato o overturn). L’ampiezza del movimento di rotazione esterna dell’anca è diverso da individuo ad individuo ed è strettamente legato ad innumerevoli fattori sia strutturali che funzionali: a) Posizione del bacino: l’acetabolo, situato sulla faccia esterna del bacino all’unione di ileo ...
Read More »Il meglio di… Realtà e coreografi emergenti – Fabio Crestale: ““La danza è espressione del suo tempo”
Intervista del 30.04.2013 Fabio Crestale, giovane coreografo italiano, attualmente a Parigi, si racconta al giornaledelladanza.com Sei partito dalla Scuola Forza e Costanza diretta da Nadja Bussien (prima ballerina al teatro di Mannheim). Per poi perfezionarti in centri di danza in tutto il mondo: Balletto di Toscana Firenze, Alvin Aley Dance Center di New York, Columbus a Zurigo, Laban Center a Londra, CND a Parigi. Quale stile credi sia stato più determinante nella tua formazione? Non credo che uno stile in particolare abbia segnato la mia formazione come danzatore ma sicuramente tutti hanno contribuito a formarmi. Ho viaggiato molto grazie alle borse di studio vinte e il mio naturale spirito di curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi e a voler conoscere nuovi punti di vista. Ho avuto l’opportunità di lavorare con molti coreografi diversi e in molte compagnie. La tua esperienza di danzatore è altrettanto ricca e variegata, cosa ti è piaciuto di più danzare? Sicuramente l’aver potuto prendere parte al Bolero di Béjart; aver avuto la possibilità di vederlo lavorare con i ballerini è stata un’emozione molto intensa. Sembrava che la sua anima e il suo sentire si espandessero in ognuno di noi. Un altro lavoro che mi ha ...
Read More »Stoffa per la Danza Estate – Dalla bozza al costume: Léon Bakst
Articolo del 19.11.2012 Léon Bakst (pseudonimo di Lev Schmule Rosenberg) nasce a San Pietroburgo il 10 maggio 1866 da una famiglia ebrea. Studiò all’accademia di Mosca e a quella di Parigi dove approfondisce la conoscenza dell’arte francese e si accosta al simbolismo, corrente di pensiero che si oppone alla razionalità ed al realismo per aspirare alla trascendenza, al mistero, al soprannaturale. Pittore, scenografo,costumista, grafico ed illustratore: nel 1898 fonda con l’impresario teatrale Diaghilev il gruppo “il mondo dell’arte”. Realizza i suoi primi bozzetti di scene e costumi per il teatro dell’Ermitage, dove mette in scena col corpo di ballo del maestro Cecchetti la pantomima Le coeur de la Marquise e alcuni spettacoli classici tra cui Antigone di Sofocle. Dirige dal 1907 al 1910 la scuola di pittura di Zvanceva di Pietroburgo. Si stabilisce a Parigi e sempre più di rado va a Pietroburgo; alla fine del 1912 durante un breve soggiorno nella capitale russa gli viene intimato di lasciare immediatamente la città perchè ebreo. Disegna e crea scene e costumi per i Balletti russi di Diagilev allontanandosi dal vero esterno per il vero interiore dove l’io dell’individuo esplode con i suoi istinti, le sue emozioni, i suoi sogni, i suoi incubi…costumi dalle prospettive ardite ...
Read More »Il meglio di …“Dentro la Danza”: LA DANZA VESTE VALENTINO – OH ROMEO, ROMEO, PERCH È NON SCIOPERIAMO STASERA? – DIMISSIONI! DIMISSIONI! – UN NUOVO PRINCIPAL ALL’AMERICAN BALLET THEATRE
La rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, è un mix di notizie piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza. LA DANZA VESTE VALENTINO – SETTEMBRE 2012 Incredibile collaborazione quella tra il Principe della danza italiana nel mondo, Valentino, e una delle compagnie di balletto più famose al mondo, il New York City Ballet. L’eccelso étoile della moda ha infatti creato i costumi per i balletti del gala che ha inaugurato la nuova stagione del NYCB ricevendo applausi a scena aperta ed una immensa ovazione. Sono stati creati circa 25 costumi per 5 balletti ed uno di questi, Rubies, tratto dal trittico Jewels di Balanchine, è ispirato proprio al colore che ha reso famosa la maison Valentino nel mondo. OH ROMEO, ROMEO, PERCHE’ NON SCIOPERIAMO STASERA? – SETTEMBRE 2012 L’eterno dilemma shakespeariano, Romeo … Romeo, perché sei tu …, si intreccia perfettamente con la situazione che si sta vivendo al Teatro dell’Opera di Roma, ma questa ...
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