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Redattori

La danza è lo specchio in cui si riflette chi siamo e ciò che possiamo diventare

La danza non è solo la mera, indispensabile e complicata esecuzione tecnica. In quanto arte, è espressione del nostro vissuto interiore, del nostro passato ed esprime chi siamo, a noi stessi e agli altri. La danza ci mette in crisi, ci pone di fronte ai nostri errori a limiti, ma soprattutto ci sfida a osservarci, a studiare come reagiamo e come affrontiamo i nostri punti deboli. Mentre danziamo siamo scoperti, non ci sono filtri, non ci sono escamotage. Siamo solo noi, i passi, la musica e quello che proviamo. Le emozioni che viviamo mentre balliamo non sono sempre positive, almeno all’apparenza. A volte abbiamo paura e diventiamo i nostri peggiori nemici, i più feroci critici di noi stessi, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. L’autovalutazione costruttiva è parte necessaria della danza, ma se si trasforma in autocritica diventa un limite che ci impedisce di migliorare. Può accadere che ballerini in apparenza spavaldi nascondano in realtà una grande insicurezza. Questo li spinge a denigrare i compagni, a pretendere la prima fila e ad arrabbiarsi se non ottengono quello che ritengono di meritare. Al contrario, ci sono ballerini che si sottovalutano, si reputano mediocri, incapaci e mai all’altezza. Entrambi questi atteggiamenti ...

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Il processo immaginativo nella danza: uno strumento vincente

Spesso l’insegnante di danza ricorre a ‘esempi immaginativi’ per spiegare un passo. Incoraggia i ballerini ad allungare la colonna vertebrale immaginando un filo attaccato alla testa che li solleva delicatamente, per esempio, oppure spiega di concentrarsi sulla rotondità delle braccia immaginando di tenere in mano una palla. L’immaginazione quindi è uno degli strumenti che permette il raggiungimento degli obiettivi nella danza. Può essere usata per migliorare la tecnica, la coreografia e l’espressività del danzatore. L’immaginazione ha un’influenza positiva soprattutto nei bambini, attiva la fantasia, la creatività e l’indipendenza emotiva. L’uso dell’immagine nella danza risale agli inizi del 1900, in particolare al lavoro di Mabel Elsworth Todd fondatrice dell’ideokinesis, una forma di rieducazione posturale volta a migliorare l’allineamento e la fluidità del movimento attraverso immagini guidate, che divenne popolare negli anni ’30 tra i danzatori. Nel suo libro Il corpo pensante, Todd promuoveva la comprensione delle forze biomeccaniche alla base del movimento umano e dell’allineamento del corpo. Mente e corpo sono un’unica struttura. Da questa globalità scaturiscono l’arte e la capacità di trasmettere le proprie emozioni mentre si danza. Quindi, l’immaginazione mentale è anche strettamente collegata alla psicologia della danza, può ridurre l’ansia e migliorare le prestazioni. Durante la preparazione di una ...

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Perché balliamo? Perché dovremmo ballare?

Perché balliamo? Perché dovremmo ballare? Abbiamo parlato molte volte dei benefici prodotti dalla danza, ma non è mai troppo ed è sempre bene ricordarli. Perfino il notissimo CDC (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) di Atlanta raccomanda che bambini e adolescenti facciano almeno sessanta minuti di attività fisica al giorno, obiettivo facilmente raggiungibile se si aggiungono corsi di danza alla routine settimanale. Ma la danza non è una semplice attività fisica, permette di creare nuove amicizie e quindi nuovi contatti sociali, riduce i livelli di stress. Rinforza ossa, muscoli e difese immunitarie prevenendo il sovraccarico sul sistema sanitario, e genera un cervello più sano e attivo grazie alla stimolazione e allo sviluppo delle abilità creative. La danza può anche aprire opportunità lavorative. Esistono numerose professioni nella danza, dal lavoro in compagnia, all’insegnamento, alla coreografia. A queste sono collegate diverse altre professioni, designer, pubblicitari, tecnici, fisioterapisti, gestori di negozi per l’abbigliamento e via dicendo, quindi la danza crea indotto a trecentosessanta gradi. La danza, infine, sviluppa abilità sociali. La sicurezza che danzare permette di acquisire aumenta l’autostima, la capacità di comunicare in un gruppo, di collaborare e di mettersi a disposizione degli altri per progetti comuni. La danza, ...

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A Ferrara la seconda edizione del Festival di Danza Contemporanea

La danza contemporanea gioca con gli spazi verdi più suggestivi di Ferrara. In programma: Nicola Galli con Il mondo altrove al Chiostro di San Paolo, C.G.J. Collettivo Giulio e Jari con Evento al Chiostro di San Paolo), Michele Merola con Short Stories (Prima assoluta), con MM Contemporary Dance Company nel cortile di Casa Romei, CollettivO CineticO con O+< Scritture viziose e Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto con MicroDanze / Urban Setting e Punch 24 (con coreografia di Roberto Tedesco) a Palazzo Schifanoia. Il Festival di Danza Contemporanea prosegue a teatro tra ottobre e novembre. Tra gli ospiti più attesi: Carolyn Carlson Company con la Prima nazionale il 14 ottobre di The Tree (Fragments of poetics on fire) e Saburo Teshigawara, Leone d’Oro alla carriera per la Danza 2022, per la Prima nazionale di Lost in dance (6 novembre) oltre alla Compagnia Artemis Danza / Monica Casadei (CorpiViolati #DJOperaNoir – in Prima assoluta – e Omaggio a Traviata 2011-2022, il 30 ottobre). In programma anche: Compagnia Zappalà Danza (Instrument Jam, 22 ottobre) e Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto (Double Side, con la nuova creazione di Danièle Desnoyers e Stabat Mater con coreografia di Norge Cedeño Raffo, 1° novembre). INFO ...

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Saggi di fine anno tra ripercussioni post-pandemia, speranza e amore per la danza

  Giugno per le scuole di danza è il mese del sospirato e temuto saggio di fine anno. E’ il momento in cui allievi e insegnanti mettono alla prova il lavoro svolto durante le lezioni dei mesi precedenti. Partecipare a un saggio genera molti benefici: aiuta a superare la timidezza e ad acquistare fiducia in se stessi, migliora memoria, ritmo, tecnica, collaborazione e la capacità di gestione degli imprevisti, facoltà che i ballerini di ogni età porteranno in tutti gli altri ambiti della loro vita. I saggi creano ricordi che durano per sempre e offrono agli allievi l’opportunità di condividere con amici e famiglie una serata di grande emozione. Quest’anno il momento del saggio non è mai stato così importante, perché il suo significato travalica il mero spettacolo. Ci offre una panoramica su chi siamo o chi siamo diventati dopo la pandemia e ci dà la possibilità di comprendere come migliorare. Dopo due anni in cui i teatri sono rimasti vuoti e silenziosi, infatti, ci si aspettavano orde di ballerini pronti a invaderli di nuovo, spinti da un entusiasmo e una passione senza precedenti. La realtà purtroppo è diversa. La pandemia, il lockdown e l’isolamento che li ha accompagnati hanno appiattito gli ...

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Il lockdown raccontato con umorismo e positività in “Our Lockdown Spaces” di Rita Góbi

    Il 9 giugno 2022 al Teatro PIMOFF di Milano andrà in scena la Góbi Dance Company con Our Lockdown Spaces. Interpreti Rita Góbi e Michèle Stéphanie Seydoux, musiche originali Dávid Szegő, drammaturgia Tamás Somogyi, coreografia Rita Góbi. Góbi è una ballerina, coreografa e insegnante di danza serba diplomata all’Accademia di Danza Ungherese di Budapest. Seydoux invece ha frequentato la scuola di danza professionale di Zurigo e ha completato la formazione con il diploma presso l’Accademia di danza Heinz-Bosl di Monaco. La danza e i ballerini, forse più di altre categorie lavorative e artistiche, hanno risentito del lungo lockdown, della lontananza dalla scena, dalla sala e dai compagni. Eppure, si sono rimessi in piedi e hanno tratto ispirazione dal momento di difficoltà, trasformandolo in un’opportunità di innovazione, analisi e miglioramento, perché è questo che insegna la danza. In Our Lockdown Spaces, Góbi e Seydoux esplorano l’isolamento e la solitudine, raccontano il desiderio e il bisogno di contatto umano vissuti durante la pandemia attraverso una performance giocata, ricca di umorismo, positività e allegria. INFO 9 giugno 2022, ore 20.30 Teatro PIMOFF Via Selvanesco, 75 MILANO (MI) Telefono: +39 02 54102612 e-mail: biglietteria@pimoff.it  Stefania Napoli © www.giornaledelladanza.com

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Le 5 abitudini che accomunano tutti i ballerini

Esistono alcuni segnali rivelatori, una serie di abitudini che accomunano tutti i danzatori e li distinguono dal resto dell’Umanità. I ballerini si muovono di continuo. Ruotano anche, spalle, collo, piedi e allungano la schiena dando vita a una sinfonia di scricchiolii articolari e vertebrali che potrebbero spaventare un comune mortale, ma non un danzatore. I ballerini ripassano gli esercizi con le mani. In qualche modo bizzarro, il cervello dei ballerini memorizza i passi anche tramite il movimento delle mani, cosa strana vista dal di fuori, e assolutamente normale per un danzatore. I ballerini fanno continuamente stretching. Guardano la TV in seconda posizione, fanno scendere i talloni dai bordi dei gradini per allungare i polpacci. Ogni situazione o momento è utile per lo stretching. I ballerini indossano un abbigliamento eccentrico e asimmetrico. Avviene soprattutto nella danza moderna. I danzatori non hanno necessariamente bisogno di due scaldamuscoli, uno è perfettamente ragionevole. Lo stesso vale per leggings, tute e pantajazz spesso arrotolati su una gamba sola o per i top morbidi che pendono da una spalla. I vestiti che in sala danza non sembrano degni di nota potrebbero invece suscitare qualche sguardo curioso quando il ballerino li indossa per uscire per un aperitivo ...

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“Quartetto per la fine del tempo” al Teatro Regio di Parma

Lo spettacolo del Nuovo Balletto di Toscana, con la direzione artistica di Cristina Bozzolini, vede i dieci danzatori della compagnia Matteo Capetola, Francesca Capurso, Carmine Catalano, Beatrice Ciattini, Matilde Di Ciolo, Veronica Galdo, Mattia Luparelli, Aisha Narciso, Aldo Nolli, Niccolò Poggini dare corpo alla coreografia di Mario Bermúdez Gil, che insieme ai costumi di Santi Rinciari e alle luci di Carlo Cerri, traduce in danza le tinte apocalittiche di ‘Quatuor pour la fin du Temps’ di Oliver Messiaen, eseguito dal vivo da Daniel Roscia, clarinetto, Antonio Aiello violino, Leonardo Sapere, violoncello. Lo spettacolo sarà introdotto da Antonio Siringo al pianoforte, che eseguirà “La valse” di Maurice Ravel. In sintonia con “La cultura batte il tempo”, tema ispiratore di Parma Capitale Italiana per la Cultura 2021, è proprio il tempo, nella sua concezione religiosa, filosofica e musicale, a costituire il filo conduttore di Quatuor pour la fin du Temps, composizione tra le più rappresentative del repertorio cameristico novecentesco, strutturata in otto movimenti, ciascuno ispirato a un testo specifico del Libro dell’Apocalisse. INFO 28 maggio ore 20.30 Teatro Regio Strada Garibaldi, 16/a 43121 Parma www.giornaledelladanza.com  

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A Festival Interplay la compagnia francese Viadance con la prima nazionale di “Ex-pose(s)”

Il 27 maggio 2022 nell’ambito di Festival Interplay 22 sarà in scena la compagnia francese Viadance con  la prima nazionale di Ex-pose(s), coreografia di Héla Fattoumi ed Éric Lamoureux. Interpreti Meriem Bouajaja, Chourouk El Mahati, Mohamed Chniti  e Mohamed Fouad, musiche di Éric Lamoureux. Ballerina, coreografa e direttrice di Viadance, Héla Fattoumi nelle sue opere promuove la creazione, lo studio e la ricerca. La collaborazione con numerosi altri artisti provenienti dal Maghreb e dall’Africa sub sahariana ha portato alla progettazione di spettacoli dal forte impatto sociale. Le opere affrontano con sensibilità e attenzione temi attuali e delicati, come la visione dell’omosessualità nel mondo arabo-musulmano e la problematica del niqab, velo tradizionale islamico che occulta completamente il corpo della donna, compreso il volto, lasciando scoperti solo gli occhi. In Ex-pose(s), Fattoumi e Lamoureux si ispirano a due scultori emblematici del XX secolo, il parigino Henri Laurens e il senegalese Ousmane Sow. Del primo reinterpretano in danza le sculture La Petite Musicienne del 1937 e La Petite Espagnole  del 1954, del secondo la  Coppia di lottatori corpo a corpo del 1988. Per tradurre queste sculture in movimento, i coreografi hanno scelto quattro giovani interpreti provenienti da Tunisia, Marocco, Egitto. Concentrano l’attenzione sulla ...

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“Interplay”, a Torino 29 compagnie da tutto il mondo

Ventinove compagnie e 32 spettacoli in long e short format, un viaggio tra diversi stili di coreografie comprese 15 creazioni italiane, 11 compagnie europee e 3 che arrivano da fuori continente, per una babele di artisti che arrivano da 11 nazioni impegnati in 11prime nazionali e 6 giovani proposte su cui posare per la prima volta lo sguardo del festival. Sono gli straordinari numeri della 22/a edizione di Interplay, storico festival dedicato alla giovane danza contemporanea ideato e diretto a Torino da Natalia Casorati dal 21 maggio al 14 giugno. Un ritorno alla normalità dopo l’edizione digitale 2022 e quella ibrida dell’anno scorso. Da anni punto di riferimento nel panorama italiano della danza, Interplay seleziona anche in questa edizione gli spettacoli di punta della nuova scena europea, offrendo l’opportunità ad artisti, pubblico e operatori di incontrare la giovane creatività nazionale e internazionale con una proposta di spettacoli che si immergono nel reale, esplorando temi quali le disuguaglianze sociali, le discriminazioni di genere, il bisogno di pace e coesione sociale, ma focalizzandosi sempre sulla forza della bellezza. Un’edizione spalmata nella città, compresi luoghi più periferici, come quelli scelti per l’inaugurazione, lo spazio multidisciplinare di Via Baltea e i Bagni Pubblici di ...

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