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Interviste

Danzare è stata la fortuna più grande: intervista ad Elisabetta Terabust

Elisabetta Terabust nasce a Varese, frequenta la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretta dalla scaligera Attilia Radice e, conseguito il diploma, entra a far parte del Corpo di ballo del Teatro, di cui diviene prima ballerina ed in seguito étoile. In questo periodo si perfeziona con il danese Erik Bruhn, con il quale danza nei pas de deux di “Don Chisciotte” e di “Infiorata a Genzano”; collabora col maestro Žarko Prebil di cui interpreta, tra gli altri, “Schiaccianoci” e “Cenerentola” e si esibisce in alcune creazioni del coreografo ungherese Aurel Milloss fra cui “Estri” su musiche di Goffredo Petrassi. Nel 1973 danza come prima ballerina nel “Ballet de Marseille” diretto da Roland Petit, che crea per lei “Schiaccianoci” e di cui interpreta “Le Loup”, “Carmen”, “Coppelia”, “Notre Dame de Paris”. Quindi si trasferisce a Londra dove avvia la sua collaborazione con il “London Festival Ballet”, oggi “English National Ballet”, consolidando la sua carriera internazionale e maturando la sua sensibilità di interprete contemporanea. Infatti, oltre ad affrontare i balletti del repertorio classico (da “Il lago dei cigni” a “La Sylphide”), Terabust rivela speciale duttilità esibendosi nei lavori di autori più attuali come Glen Tetley (Sphinx, Greening), Barry Moreland, ...

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Da New York allo Zelig, una carriera per il waacking e il voguing. Intervista a Barbara “La B. Fujiko” Pedrazzi

Da New York allo Zelig, una carriera per il waacking e il voguing. Intervista a Barbara “La B. Fujiko” Pedrazzi

  Di origini modenesi, Barbara Pedrazzi, in arte La B. Fujiko, si approccia alla danza in modo del tutto eterogeneo, sperimentando e curiosando tra gli stili coreografici più disparati che altalenano tra la ginnastica ritmica e il balletto classico, tra la danza contemporanea e l’hip hop, fino a scoprire il waacking e il voguing in un viaggio a New York City nel 2008. Da quel momento, dedica tutta la sua carriera professionale a tali stili, perpetuandone lo studio e l’insegnamento della tecnica e dell’espressività, come anche l’approfondimento culturale e storico delle origini degli anni ‘70 e ‘80. I frutti di tale passione sono resi manifesti dalle tre realtà performative nate lungo il corso della sua carriera, ossia le Wawas, i Vambicj e il progetto artistico collettivo B-fuji, col quale irrompe nella scena artistica italiana e internazionale a pieno titolo e lustro, fino a raggiungere il grande schermo all’interno del cast del programma TV Zelig. La tua primigenia formazione da ballerina si radica a Modena, tua città natale, dove hai la possibilità di approcciarti a svariate discipline coreutiche e artistiche, tra cui anche l’hip hop. Come sono stati questi primi passi nella danza e, soprattutto, nella cultura underground? Come hai già ...

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Una questione di “stile”: intervista a Gabriella Cohen

Gabriella Cohen nasce a Torino e si diploma presso il Teatro alla Scala di Milano e al Teatro Bolschoi di Mosca. È stata acclamata interprete di “Giselle”; ideale personificazione delle eroine romantiche, indimenticabile nella trasfigurazione dei suoi cigni. Gabriella Cohen viene riconosciuta dalla critica italiana come “l’erede della grande tradizione del balletto classico italiano”. Una carriera da étoile internazionale, la partnership con grandi danzatori quali Attilio Labis, Patrice Bart, Raffaele Paganini, Vladimir Derevianko, Paolo Bortoluzzi, Marco Pierin, Fredéric Olivieri, Gabor Kevehasi, Peter Breuer e la volontà di recare nel mondo lo stile di danza italiano. All’età di sedici anni partecipa alla tournée europea dei “Giovani Solisti del Bolscioj” ed è la prima volta per una danzatrice italiana; in seguito sarà ospite fra l’altro, del “London Festival Ballet”, dell’“Opera di Budapest”, del “Ballet Royal de Wallonie”, di svariate compagnie europee oltre che di tutti i principali Teatri italiani, svolgendo numerose tournées in Inghilterra, Belgio, Israele, Ungheria, Francia, Germania, Stati Uniti, Porto Rico e Canada. Nei primi anni Settanta si esibisce al Centro per le Sperimentazioni Artistiche di Boissano con il recital “Musica per una Ballerina”. Fra il pubblico lo scuoltore Cèsar, il pittore Arman e la vedova di Lucio Fontana. In ...

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Creare, suscitare, formare: intervista a Susanna Egri

Susanna Egri (ballerina, coreografa ed insegnante) nasce a Budapest in Ungheria. Figlia del celebre sportivo Ernesto Egri Erbstein, direttore tecnico del “Grande Torino” scomparso nella tragedia di Superga e di Jolanda, inizia i suoi studi sotto la guida di F. Nádasy dell’Opera di Budapest e di Sara Berczik del filone labaniano. Si perfeziona in seguito in Francia e negli Stati Uniti d’America con Vera Volkova, Boris Kniaseff, Mary Wigman, Harald Kreutzberg e Kurt Jooss. Dopo l’esordio a Budapest nel 1946, nel 1947 si trasferisce in Italia al seguito del padre, ove debutta all’Excelsior di Milano. Si trasferisce poi a Torino e a novembre del 1949 inizia a lavorare per i primi programmi sperimentali della televisione italiana: sarà proprio lei ad esibirsi, il 3 gennaio 1954 nella prima trasmissione ufficiale della Rai, la coreografia da lei stessa creata e interpretata insieme al ballerino statunitense Norman Thompson sulla musica tratta dal film di Charlie Chaplin “Luci della ribalta” nel corso del programma di varietà “Sette Note”. Nel 1950 fonda a Torino la sua scuola di danza e in seguito la Compagnia “I Balletti di Susanna Egri” che inaugura una prolifica stagione artistica sia nei teatri che nella nascente radiotelevisione italiana (“Le Foyer ...

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Primo Solista al “Royal Ballet”: intervista a Valentino Zucchetti

Valentino Zucchetti è nato a Calcinate (Bergamo) ed è vissuto a Palazzolo sull’Oglio (Brescia). Dal 2010 fa parte dell’organico del Royal Ballet di Londra ed attualmente è ballerino Primo Solista. Ha studiato dapprima alla Enjoy Dance di Sarnico (Bergamo), poi ha frequentato la Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala di Milano ed in seguito ad un’audizione si è trasferito a Londra dove ha ottenuto il Diploma alla “Royal Ballet School” all’interno della prestigiosa “Royal Opera House”. Dal 2007 è presente sui palcoscenici internazionali avendo anche fatto parte dello “Zürich Ballet” e del “Norwegian National Ballet”. Si è già cimentato con l’arte della coreografia sia per la Royal Ballet School che per il New English Ballet Theatre. Nel 2006 ha vinto il Genée International Ballet Competition e nel 2007 il Solo Seal Award. Ha creato un ruolo dal film di Christopher Hampson “Three Dialogues” per i matinee annuali della Scuola. Nel suo repertorio, prima di Londra, sono presenti Gurn (La Sylphide) e il Principe (Lo Schiaccianoci). Valentino Zucchetti con “The Royal Ballet” ha danzato in: Colas (La Fille mal gardée), Rhapsody, blue boy (Les Patineurs), Lescaut and Beggar Chief (Manon), Brother Clown (The Winter’s Tale), Gypsy Girl’s Lover (The Two ...

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La libertà di espressione: intervista a Francesco Mariottini

Francesco Mariottini nasce a Jesi il 6 Novembre 1985. A 11 anni inizia i corsi di danza moderna nella sua città. Nel 2000 ottiene una borsa di studio che lo porta a Firenze, presso la scuola del “Balletto di Toscana” e “Opus Ballet”, diretta da Cristina Bozzolini e Rosanna Brocanello. Segue corsi di tecnica classico-accademica e contemporanea, oltre a numerosi stage con insegnanti di chiara fama quali: Stefania Di Cosmo, Victor Litvinov, Raffaele Paganini, Marco Pierin, Fredéric Olivierì, Fabrizio Monteverde, Bruno Collinet. A partire dall’anno successivo prende parte al musical “Passeggeri” di Daniel Tinazzi e danza nella compagnia giovanile del BdT alcune coreografie, anche da Solista, create da Fabrizio Monteverde, Orazio Messina, Rosanna Brocanello, Arianna Benedetti, Daniel Tinazzi e Alessandro Bigonzetti. A diciotto anni entra nel corpo di ballo dello “Stuttgart Ballet”, in cui danza pezzi di repertorio classico e contemporaneo (“Romeo e Giulietta”, “La Bella Addormentata”, “Onegin”, “La Bisbetica Domata”, “Un tram chiamato desiderio” su coreografie di John Cranko, John Neumaier e Marcia Haydèe). Nel settembre del 2005 entra a far parte della Compagnia “Aterballetto”, sotto la direzione di Mauro Bigonzetti, dove esegue anche ruoli da Solista danzando in varie parti del mondo tra cui New York, Houston, Messico, ...

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I ballerini classici sono più “pop”: intervista a Oliviero Bifulco

Oliviero Bifulco nasce a Pavia e all’età di sei anni comincia a studiare danza classica nella scuola “Città di Pavia” diretta da Daniela Ferri. All’età di dieci anni prosegue gli studi presso la scuola “Academy” diretta da Marilina Piemontese. Nel 2007, riceve il primo premio al concorso “Expression” a Firenze, con giurati del calibro di Giuseppe Carbone e Frédéric Olivieri. Riceve il premio al talento nel concorso “Dance on Stage” a Milano, e il primo premio al concorso “Opus Ballet” a Firenze. Nello stesso anno fa il suo ingresso alla Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala di Milano diretta dal M° Frédéric Olivieri. Durante gli anni di formazione scaligera, lavora con insegnanti internazionali di altissimo livello, tra cui Cinthya Harvey, Patrick Armand, Rinat Imaev, Patricia Neary, e si forma con metodo francese, russo e americano. Nel 2009 viene scelto da Kim Brandsturp, coreografo del “Royal Ballet” di Londra, per danzare nella produzione del Teatro alla Scala di “Morte a Venezia”. Con la Scala parteciperà a numerose produzioni, tra cui “Raymonda” e “Aida”. Nel 2011 viene selezionato per danzare in Spagna, a Madrid, con altri tre ballerini la creazione di Angelin Preljocaj “Larmes Blaches” dall’assistente Silvya Bidegain del coreografo stesso. ...

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Le radici dell’hip hop: intervista a Byron Clairicia

Byron Clairicia in arte Mr. Byron è un ballerino di fama mondiale, specializzato in hip hop, popping, locking house e negli stili propri della sua cultura tra cui salsa, dance hall, zouk e afro, giudice ed insegnante internazionale. Nato a Parigi, originario di Martinica, balla da sempre grazie alle influenze della sua cultura (afro, salsa, sala da ballo, zouk). Nel 1977 con il padre inizia ad ascoltare musica soul e funky (James Brown, Stevie Wonder, Kool and the Gang, Ray Charles). Dal 1984 si avvicina al mondo dell’hip hop; dal 1993 la danza diviene la sua professione ed inizia a collaborare con noti artisti internazionali divenendo insegnante, ballerino e coreografo. Dal 1998 insegna e viene chiamato come giurato nei principali eventi Hip Hop Underground e Commerciali internazionali in Francia, Italia, Slovenia, Ungheria, Marocco, Martinica, Belgio, Brasile, New York, Germania, Ucraina, Svizzera, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Spagna. Partecipa a numerose produzioni cinematografiche e televisive. Nel 1999 balla nel film “The Dancer” di Luc Besson. Nel 2004 partecipa al programma TV MTV Dance Show. In Italia partecipa nel 2009 come professionista al programma “Amici” in onda su Canale 5. Balla per alcuni marchi internazionali noti nel mondo della danza e non, come ...

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I classici tra rivoluzione e ricordi: intervista a Fabrizio Monteverde

Fabrizio Monteverde inizia la propria attività artistica nel 1976 come attore e aiuto regista di Muzzi Loffredo nello spettacolo “Un giorno Lucifero” presentato al Festival di Spoleto e al Piccolo Teatro di Milano. Parallelamente al lavoro in teatro inizia a studiare danza presso il Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, perfezionandosi in seguito con maestri come Carolyn Carlson, Moses Pendleton, Alan Sener, Bruno Dizien, Roberta Garrison, Peter Goss e Daniel Lewis. Lavora con G. Cobelli nell’“Orfeo” di Sartorio, con P. Pieralli in “Giulia round Giulia” su musiche di S. Bussotti per il Festival di Avignone, con A. Rostagno in “Corpus Alienum” di B. Maderna al Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1982 danza nella Compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma diretta da Elsa Piperno e Joseph Fontano. Nel 1984 si trasferisce a Parigi dove perfeziona gli studi di danza contemporanea. Tornato a Roma nel 1985, allestisce su commissione del Teatro Spazio Zero di Roma lo spettacolo “Bagni Acerbi” che lo colloca subito tra i nuovi nomi della coreografia italiana. Da questa esperienza nasce la Compagnia Baltica di cui è direttore fino al 1992. Nel 1988 inizia la collaborazione con il Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini; per la compagnia crea il brano ...

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Il dono dell’arte: intervista a Jacopo Bellussi

Jacopo Bellussi è nato a Genova. Ha studiato all’Accademia Teatro alla Scala di Milano e al Royal Ballet School di Londra, istituzione in cui si è brillantemente diplomato. Tra gli insegnanti di spicco ha avuto Maria Luisa Capiferri, Valentina Massa, Gailene Stock, Jay Jolley, Kathryn Wade, Gary Norman. Ha fatto parte del “Bayerisches Staatsballett” di Monaco, dopo aver conseguito il Diploma. Attualmente è Solista presso il Corpo di Ballo dell’“Hamburg Ballet” diretto da John Neumeier. Ha danzato nelle creazioni “Tatiana”, “Duse”, “Yes we Could”, “Romeo e Giulietta”, “Vivaldi o quello che volete”, “Othello”, “Terza Sinfonia di Mahler”, “Giselle”, “Nijinsky”, “La passione di Matteo” e in “The Song of the Earth” È stato incoronato come miglior ballerino italiano all’estero da “Danza&Danza”. Gentile Jacopo, cosa rende speciale il corpo di ballo dell’Hamburg Ballett? Sicuramente il fatto che oltre ad essere un organico diretto da un coreografo vivente e cioè che continua a creare nuovi balletti, è anche una compagnia supportata da un vasto repertorio e con un corpo di ballo assai versatile, in grado di interpretare sia i balletti più moderni firmati da Neumeier che quelli puramente classici. A proposito di John Neumeier, quali sono i maggiori insegnamenti ricevuti da lui e ...

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