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Interviste

Alessio Buccafusca il fotografo ufficiale del Premio Positano racconta al giornaledelladanza.com la sua verità

Gentili lettori, vi riporto la mail che ho inviato al Sindaco di Positano il  giorno 28 giugno 2011 : ” Gentile Sindaco, e per conoscenza gentile Dott.Lucibello, ho appena terminato di parlare al telefono con il Prof.Testa, è molto addolorato,  etc. Domani le invierà un’e- mail di chiarimento in rispetto della Vs. persona; secondo me, dovremmo lasciare al Prof. la direzione artistica del Premio e, se mi consente, dopo aver ricevuto l’e-mail , sarebbe il caso di parlare direttamente al telefono con il Prof. Ha ben 88 anni!!! Ma è di sicuro all’altezza  di organizzare la parte artistica e far vivere all’amata Positano la magia della danza di qualità. Con i miei più cordiali saluti. Alessio Buccafusca

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“Un’estate con…” – Sabato con Little Phil

(Intervista del 20 agosto 2010) Cos’è per te l’hip hop? Prima di tutto per me l’hip hop è una cultura, un modo di essere, un modo di vivere. Io vivo l’hip hop ogni giorno, mi alzo con l’hip hop, vado a dormire con l’hip hop, faccio la doccia con l’hip hop. Io sono hip hop, dall’abbigliamento alla mentalità e per come vivo la mia vita. Parlami di questa cultura… È una cultura che è arrivata dalla strada, una cultura nata negli Stati Uniti, per aiutare la gente ad evitare problemi, perché in America, che è molto pericolosa di questi tempi, c’è gente che spara, gente che ruba e questo movimento si è creato proprio per evitare di ritrovarsi nei guai, di finire in prigione, morti o drogati. Attraverso questa cultura è stato possibile trasformare le energie negative dei giovani violenti in sfogo positivo e creativo, provando a mettere tutta la rabbia nella musica e a trasformarla in energia nella danza, nei graffiti, nel rap. Piuttosto che far male alle persone, questi street dancers hanno imparato a guadagnarsi il rispetto con la danza. È questo che ha reso l’hip hop così famoso. Un danzatore hip hop come vive il rapporto con gli altri generi ...

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Le dichiarazioni di Giuseppe Picone, Elettra Morini e Gabriella Borni a favore del Prof. Alberto Testa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Giuseppe Picone – Ricordo che anche lo scorso anno erano emerse delle complicazioni in merito a questo Premio e la cosa che mi dispiace oggi è proprio il modo in cui il Prof. Testa è stato trattato. Purtroppo spesso in Italia, per motivazioni politiche, si verificano queste  situazioni del tipo che oggi ci sei ma domani non si sa, senza guardare al merito e all’impegno profuso negli anni. La scelta di escludere Alberto Testa la trovo una cosa di basso livello. Elettra Morini – Questa vicenda la trovo terribile e di cattivo gusto! Alberto Testa ha portato avanti questo premio per talmente tanti anni che un ruolo gli spetterebbe di diritto, non si può “cacciare” una persona in questo modo. Gabriella Borni – Sono legata ad Alberto da un rapporto profondo di amicizia e professionale. Tutti sappiamo quanto è stato ed è importante il caro Prof. Alberto Testa per la danza in Italia e non solo…  Il Premio Positano per la danza è una sua creatura e come tale doveva rimanere, certi avvenimenti sono di cattivo gusto e poco rispettosi… E questo non fa bene alla danza!!! Sono molto dispiaciuta e sono vicina come sempre ad Alberto. ...

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“Un’estate con…” – Venerdì con Carla Fracci

(Intervista del 27 luglio 2010) Carla Fracci: l’ultima Diva del balletto racconta la sua vita di donna e di artista al giornaledelladanza.com In tutto il mondo Carla Fracci ha interpretato il suo alato “cavallo di battaglia”, la prediletta Giselle incalzando amore, dolore, gioia, passione, sentimenti forti che l’hanno resa celebre e fatta divenire una delle più grandi ballerine del ‘900. “L’eterna Giselle” è considerata oggi una delle più grandi interpreti di ogni tempo, acquistando fama di étoile di prima grandezza, erede della Taglioni, “Diva” del balletto e “Musa” della danza: racconta al www.giornaledelladanza.com la sua vita di artista e di donna. Come è nata per Carla Fracci la passione per la danza? E’ stato un puro caso. Alcuni amici di famiglia, vedendomi ballare il tango e il valser, dissero ai miei genitori: “Perché non la iscrivete alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala?” Ero l’attrazione della serata, vedere una bambina ballare queste danze con gli adulti non era una cosa normale. E’ così che è iniziato tutto. Che ricordo ha della sua infanzia? Mio padre faceva il tranviere a Milano. Ho vissuto fino a sette anni in campagna, giocando all’aria aperta in libertà, a piedi scalzi, insieme alla mia mamma, ...

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Rosalba De Lucia, l’anima del Premio Positano, per trentasette anni al fianco di Alberto Testa e Luca Vespoli

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Caro Professore, Positano non dimenticherà mai né  il ” Premio Positano Leonida Massine ” , né Lei. Questo evento di fama internazionale ha segnato un solco indelebile nella sua cara Positano e nell’intero mondo coreutico.  Io ho avuto la fortuna di lavorare per trentasette anni accanto a Lei, a Luca Vespoli e ad altri grandi il cui scopo era di lavorare gratuitamente giorno e notte solo per la soddisfazione di veder realizzata questa manifestazione che ha fatto conoscere Positano in campo mondiale. Mi ricordo che il giorno dopo stanchi, ma felici già parlavamo della prossima edizione. Era solo l’amore , come lo definisce Dante:” che muove il sole e l’altre stelle” a darci la forza di superare le mille difficoltà ed i mille imprevisti non esclusa la paura della pioggia che però non veniva mai. Si ricorda di quel filo di vento che salendo dal mare, contribuiva alla coreografia muovendo le vesti leggiadre delle ballerine? Si ricorda la grande stella cadente che tutti videro alla fine della manifestazione del 2002 e Paola  Saluzzi,  presentatrice della serata, scrisse anche un articolo in merito? Quanta cultura questo ” Premio ” ha dato agli adulti ed ai giovani di Positano! ...

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Le dichiarazioni di Elisabetta Terabust, Tuccio Rigano, Liliana Cosi e Alessandro Molin a favore del Prof. Alberto Testa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Elisabetta Terabust – Io sarò tra i premiati di quest’anno, vogliono infatti conferirmi il premio alla carriera. Sono legata al Prof. Testa da un rapporto di affetto e stima che dura da molti anni e sinceramente non sapevo che il suo allontanamento dal Premio non fosse avvenuto in modo consensuale e questo non può che dispiacermi. Tuccio Rigano – Io trovo veramente scandalosa questa situazione perché secondo me c’è una grande incompetenza. Il Prof. Testa è uno dei pochissimi che conosce davvero bene la danza e quindi non riesco a pensare chi meglio di lui possa dirigere artisticamente questo premio. Liliana Cosi – Posso comprendere la voglia di cambiamento e novità da parte di chi organizza il Premio, tuttavia non trovo corretta la modalità con cui è avvenuta la sostituzione del Prof. Testa avrebbero magari potuto optare per una direzione artistica condivisa. Alessandro Molin – Io ritengo che in questo caso si sia mancato di rispetto verso una persona, il Prof. Testa, che ha fatto la storia del balletto italiano, avrebbero almeno potuto conferirgli una presidenza onoraria. Alessandro Di Giacomo

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“Un’estate con…” – Mercoledì con Elsa Piperno

(Intervista del 23 aprile 2011) Le note di un pianoforte, una leggera brezza e una lunga chiacchierata, in poche parole: non avrei mai voluto interrompere i momenti trascorsi con Elsa Piperno. Una pioniera, decana ma soprattutto un’attenta conoscitrice della danza contemporanea, prima proprio come ballerina e poi come coreografa ed insegnante. Una persona che non si è mai bloccata di fronte alle difficoltà, ha portato avanti il suo linguaggio e continua ancora a trasmetterlo ai giovani danzatori che, come lei, non smettono mai di imparare ed amare quello che fanno. Un vero e proprio esempio di professionista soprattutto per la vita, quella quotidiana. Perché, si sa, “non si deve mai smettere di essere avidi di conoscenza”. Lei si rende conto di essere una vera e propria pioniera della tecnica Graham in Italia? Lo so benissimo ma al contempo non è qualcosa che mi condiziona! Questo mio apparente senso di distacco da quello che faccio contraddistingue il mio carattere. Sono molto consapevole che più si sa più si deve sapere, soprattutto nei confronti dell’arte della danza, verso la quale non serbo soltanto un enorme rispetto ma anche un forte senso di profonda umiltà. Posso immaginare che, soprattutto per chi conosce la ...

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“Un’estate con…” – Martedì con Oriella Dorella

(Intervista del 6 settembre 2010) Oriella Dorella si forma presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, ha interpretato i balletti più importanti ed ogni tanto si è concessa qualche partecipazione televisiva nei programmi più importanti. L’abbiamo raggiunta telefonicamente nella sua casa e sentite cosa ci ha raccontato… Il Suo rapporto con la danza? Meraviglioso! La danza è la mia vita, la mia cultura, la mia formazione privata e professionale, è l’arte che mi ha insegnato la disciplina, la precisione, il lavoro mentale, il sogno! Credo che una cosa più bella nella mia vita non sarebbe potuta accadere. Quando nasce per Oriella Dorella la voglia di ballare? Penso di esser nata così, con la voglia di ballare. Ricordo che da piccolissima trascorrevo le vacanze nella casa di mia nonna che aveva una grande aia dove io ballavo sempre. Le confido un’altra cosa…rubavo gli zoccoli di mio zio Battista, perché così, avendo quelle scarpe col legno sotto, potevo mettermi sulle punte. I sacrifici che richiede la vita di un ballerino Più di tutti, per quello che mi riguarda, il sacrificio l’ho riscontrato nella perdita del periodo spensierato della fanciullezza. Quando i miei amici andavano al mare io invece ero in teatro ...

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“Un’estate con…” – Domenica con Francesco Nappa

(Intervista del 19 novembre 2010) Il tuo primo approccio alla danza… Un giorno che assistevo annoiato alle lezioni di danza delle mie sorelle (ero il più piccolo di casa), fui notato dal maestro Nuñez  che mi consigliò di studiare danza. Ne fui molto sorpreso… pensavo che il ballo appartenesse solo al mondo femminile, ma l’idea di stare corpo a corpo con loro mi piaceva molto! I miei mi chiesero se volevo provarci e mi dissero che, se non mi fosse piaciuta la danza, avrebbero cercato qualcos’altro per me, ma non ce n’è stato bisogno. Hai iniziato la tua carriera col Balletto di Napoli e poi hai studiato all’English National Ballet, successivamente sei entrato a far parte come solista dei Ballets de Monte-Carlo e in breve tempo sei diventato principal, come hai vissuto il passaggio da una realtà artistica all’altra? Ho cominciato a 9 anni con l’insegnamento fondamentale di una grande maestra, Alessandra Matarrelli. A 15 anni ero già nel Balletto di Napoli. Al primo vero ingaggio a soli 17 anni ai Ballets de Monte-Carlo arrivavo già con un po’ di esperienza di scena e con gli esempi dei ballerini étoile della compagnia, come  Olivieri, Cantalupo, Gil. Con la guida di Maillot ...

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“Un’estate con…” – Sabato con Giuseppe Carbone

(Intervista del 1 dicembre 2010) Un’intervista breve ma molto intensa: sono questi gli aggettivi da usare per descrivere il dialogo condiviso con il Maestro Giuseppe Carbone: una persona posata, molto precisa ma soprattutto innamorata della danza e di tutto ciò che fa in questo ambito. La sua storia non lascia spazio all’immaginazione e, a dir la verità, quasi intimorisce, tanti sono gli studi, le esperienze e soprattutto le coreografie che il Maestro ha creato in tutti questi anni. Un dialogo che mi ha lasciato un vero ed unico principio: i veri “grandi” non si vantano affatto di quello che hanno fatto….pensano sempre a cosa possono creare per migliorare ciò che hanno compiuto. Giuseppe Carbone ne è l’esempio lampante. La sua carriera è veramente lunghissima: formatosi prima alla scuola dell’importantissimo Teatro alla Scala, ha poi proseguito come ballerino, direttore del corpo di ballo e coreografo in numerose città europee. Ha, però, iniziato da piccolo. Con quale approccio si è avvicinato alla danza e soprattutto: è stato amore a prima vista? Può sembrare strano, ma mi sono avvicinato alla danza quasi per caso. Io volevo diventare cantante e attore, poi però ho iniziato le lezioni di danza…e non ho più smesso! Mi sono appassionato ...

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