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Interviste

Incontro con Michele Villanova e Grazia Striano

  Michele, vorrei partire da questa tua esperienza con Grazia, il vostro percorso insieme finora… L’esperienza con Grazia è stata quasi indotta dal destino, perché io sono approdato ad Amici e mi è stato chiesto di valutare tra lei e Borana. Io ho detto quello che pensavo, nel senso che, senza sminuire nessuno, sicuramente Grazia ha un margine di lavoro molto ampio. È una ragazza che si è dimostrata subito intelligente, ha una base di lavoro di un certo tipo e lavorare con lei mi ha stimolato molto. Poi c’è stata un’intesa corretta, giusta, lei si è comportata veramente bene, era come se pendesse dalle mie labbra, quindi ha svolto bene il ruolo da allieva e mi ha dato soddisfazione, non perché fosse costretta a farlo, ma perché ci ha creduto ed ha costruito un percorso all’interno di Amici non facile, perché è senza dubbio una trasmissione valida, ma non idonea al miglioramento a 360 gradi di un ballerino classico, è molto difficile, però ci siamo riusciti e dunque è anche merito dell’intelligenza del programma alla fine. Grazia, per te che, quando hai iniziato Amici, avevi una formazione accademica presso il Teatro San Carlo di Napoli ed avevi appena ricevuto il ...

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Gino Labate: “La mia vita è una composizione di percorsi che ho seguito soltanto fino a quando ho potuto dare sempre il massimo a chi mi stava accanto”

Non capita tutti i giorni di incontrare una persona così eclettica, curiosa, in perenne movimento e soprattutto alla ricerca di un nuovo percorso da esplorare: questa persona è Gino Labate. Maestro e coreografo, è conosciuto da molti principalmente per le sue partecipazioni a trasmissioni televisive come Fantastico 9 e 10, Serata d’Onore e Luna di miele. Ha anche preso parte ad importanti produzioni quali Giselle, nel ruolo di primo ballerino accanto a Carla Fracci, Pulcinella, nel ruolo di solista, e ancora Il Principe di legno, sempre nel ruolo di solista. Ballerino, coreografo, insegnante, ma soprattutto un amante della danza che fa stare bene e che sa trasmettere qualcosa a chi gli sta accanto e a chi comprende il suo voler creare e dare sempre il massimo: sono queste le caratteristiche che delineano le vie che il Maestro ha intrapreso sin dall’inizio della sua inarrestabile carriera. Ancor più bello, però, è il suo inarrestabile desiderio di condividere le sue emozioni, le sue passioni e le sue idee sempre così moderne e paradossalmente quasi di natura avanguardista. Una persona che non passa inosservata e che non lo deve essere: semplice e chiaro nel linguaggio, Gino Labate è un amante della danza e ...

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Maria Grazia Garofoli racconta la sua “Cenerentola”

  Stasera al Teatro Filarmonico andrà in scena Cenerentola, che aveva già avuto una sua prima edizione nel 2006-2007. Che Cenerentola è quella che gli spettatori potranno vedere nell’allestimento della Fondazione Arena di Verona, qual è la chiave di lettura? Sì, si tratta di una riedizione a cui ho apportato solo delle piccole modifiche nella struttura che non intaccano la trama. È una storia che nulla toglie alla magia della fiaba, ma è più moderna. L’alone magico resta inalterato, sia nella coreografia che nell’impianto narrativo, ma tutto è meno barocco, meno lezioso e più moderno, più essenziale. Non ho voluto dare chiavi di lettura diverse dall’originale, l’unica rilettura personale riguarda la figura della Fata Buona, che ho immaginato come la madre di Cenerentola che dall’aldilà vede la figlia soffrire ed interviene in suo aiuto con un incantesimo attraverso il quale, non solo trasforma Cenerentola, ma fa ringiovanire il padre che diventerà poi il cavaliere che presenta Cenerentola alla festa. Ho voluto rappresentare così l’amore materno, sempre d’aiuto, soprattutto nei momenti più difficili, una figura sempre vicina. Alla fine tutto torna come prima, ma Cenerentola resta la principessa che è diventata. Molti coreografi si sono avvicendati nel raccontare in danza la ...

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“Quando danzo, è come se nella mia vita si chiudesse in un cerchio”, intervista a Claudia Rossi

Claudia Rossi è una danzatrice e coreografa che si è diplomata all’Accademia Nazionale di danza. Dopo un periodo di perfezionamento in America, presso l’Alvin Ailey Dance Center, torna in Italia ed ha inizio la sua carriera professionale. Dal 2004 è insegnante ed assistente coreografa nella trasmissione TV Amici di Maria De Filippi. Ti sei diplomata all’Accademia Nazionale di Danza. Che allieva sei stata?   Sono stata una allieva molto diligente, anche perché mi sono ritrovata a fare il corso di avviamento e un po’ anche per dare una dimostrazione ai miei genitori che non vedevano di buon occhio la professione del danzatore. Dopo il diploma in Accademia sono andata a studiare in America, dove mi sono perfezionata nella danza jazz.   Le tue prime esperienze lavorative? Il primo lavoro da professionista l’ho fatto quando sono tornata dall’America.  Si trattava di una trasmissione, condotta da Pippo Baudo, in cui si era fatta male una ballerina ed avevano bisogno di una sostituzione. Siccome cercavano una danzatrice con alla base lo studio della danza classica, mi chiamarono e da quel momento è iniziato il mio percorso lavorativo. Com’è nata la scelta di dedicarti alla danza moderna?   È stato per caso. Insegnavo in ...

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Anna Razzi e il Real Teatro San Carlo, una lunga tradizione

La Sua esperienza immensa nel campo della danza sia come direttrice per tanti anni di una scuola di ballo dalla tradizione così consolidata, sia come direttrice del corpo di ballo, ruolo che ha ricoperto per alcuni anni… Parto dalla mia esperienza di direttrice del corpo di ballo, incarico che ho avuto in un momento particolare per le sorti della compagnia e che ho espletato gratuitamente. In seguito ho dovuto lasciare, anche per ragioni di salute, perché, a causa dei lavori di ristrutturazione del teatro, la scuola era in un’altra sede e il corpo di ballo lavorava temporaneamente al Politeama. Per queste sedi dislocate ero costretta ad andare su e giù in taxi, facendo delle corse incredibili e ad un certo punto mi sono resa conto che avrei fatto male le due cose, perché un conto è averle sullo stesso piano in teatro e dunque potendo avere contatti immediati, un conto è andare da una parte all’altra con il traffico della città, che sappiamo che è caotica. Alla fine non dormivo più, perché amo far le cose bene ed ho uno spiccato senso della responsabilità, per cui ho comunicato che non era più possibile per me continuare. In quel periodo ero ...

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Bernadette Torres: “In una sola parola la danza è vita”

Quando hai iniziato a danzare e quando hai deciso di diventare una ballerina? Ho iniziato quando avevo tre anni. I miei genitori mi iscrissero ad un corso di balletto folkloristico messicano perché avevo espresso loro il desiderio di danzare. Mi piaceva la danza folklorica, ma il mio sogno era studiare danza classica, così iniziai a prendere lezioni all’età di sei anni ed ho continuato fino ai diciassette, quando sono stata invitata a danzare a livello professionale nel San Diego Ballet. Alla domanda quando ho deciso di diventare una ballerina… posso rispondere che la mia decisione l’avevo già presa sin da bambina. Mia madre mi ha raccontato che, proprio quando avevo tre anni, le annunciai che volevo diventare una ballerina. Non è mai riuscita a capire come mi fosse nato questo desiderio perché non sapevo neanche cosa fosse il balletto né lei ne sapeva più di me. Pensò che forse questa mia passione era nata dall’aver visto una ballerina a “Sesame Street”, un programma americano per bambini. Che io ricordi, dunque, ho sempre voluto danzare! Essere una ballerina è una vocazione o una scelta? Questa è una domanda interessante. Per me essere ballerina è sia una vocazione che una scelta. Credo di esser ...

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Gonzalo Garcia, dal New York City Ballet in Italia per la Rassegna “Tersicore. Nuovi spazi per la Danza”

Gonzalo Garcia, principal dancer del New York City Ballet sarà in Italia il prossimo 22 e 23 ottobre per la Rassegna “Tersicore. Nuovi Spazi per la Danza”. Sei nato a Saragozza and hai iniziato i tuoi studi di danza all’età di otto anni presso la scuola di Maria De Avila. I ricordi della tua infanzia… Ho dei ricordi fantastici della mia infanzia. È stato un momento della mia vita davvero speciale in cui mi sono innamorato della danza e della musica e di tutta la magia che c’era in sala con gli altri giovani danzatori pieni di entusiasmo come me. La mia insegnante Maria De Avila era così dedita alla danza ed era nello stesso tempo severa ma molto generosa. Ero circondato dai migliori insegnanti in Spagna… mi ritengo molto fortunato per l’interesse che lei ha avuto verso me come allievo. Nel 1995 hai partecipato al Prix de Lausanne e sei stato il più giovane danzatore ad aver vinto una medaglia d’oro. Il successo ha cambiato la tua vita? Sì, senza dubbio, me l’ha cambiata perché si sono aperte altre porte ed ho avuto opportunità migliori di sviluppare i miei studi e la mia carriera, ma non mi ha reso ...

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Victor Litvinov, un percorso da maestro

Parlami di te dall’inizio della tua esperienza con la danza Questo risale a molto tempo fa. Ero un bambino molto vivace, entravo in casa dalla finestra e facevo tante cose che fanno i ragazzi di strada. Mia madre aveva paura che prendessi una brutta strada e così decise di mandarmi a studiare danza. Dopo aver conosciuto una famiglia in cui c’era una bambino molto educato e corretto che studiava danza, mi disse: «voglio questo» e mi iscrisse a scuola di danza. Così mi ritrovai nel ‘64 all’Accademia di Kiev. Era l’accademia nazionale di danza e, all’epoca, avendo pochi elementi maschili, aveva fatto una grande pubblicità per coinvolgere giovani ballerini. Alle audizioni eravamo migliaia e un giovanissimo maestro scelse solo sette ragazzi, tra cui me. Ricordo che ci disse: «bambini, credo che diventerete i più grandi ballerini del mondo, ma da questo momento dovete credere in me» e noi ci abbiamo creduto.  E quando tua madre ti ha spinto a studiare danza qual è stato il tuo primo approccio? Sentivo la danza, sentivo di esservi portato, perché tutti notavano le mie doti fisiche, anche gli altri ballerini o i ragazzi della scuola e del teatro più grandi di me. Questo mi ...

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Carlo Di Dio, un talento tutto italiano al California Ballet

Hai iniziato i tuoi studi di danza al Teatro San Carlo e ti sei poi diplomato presso il Maestro Angelini, una scuola di grande tradizione… Il Maestro Angelini dirige una Scuola nella quale la Danza viene vissuta e presentata prima di tutto come una disciplina di vita, attraverso la quale avviare i giovani allievi verso traguardi che non si limitino all’ambiente ristretto della propria regione ma si aprano al Mondo. Le lezioni sono state indubbiamente severe, ma l’esempio di tanti allievi che hanno mosso i primi passi in quella Scuola, per poi proiettarsi nel mondo, è stata la molla che ha spinto me e tanti altri a stringere i denti e guardare in avanti ed in alto, mai indietro. Il Maestro e i suoi figli sono stati un modello di arte, di cultura, di Vita. Il tuo rapporto con Napoli Odio e Amore. Indubbiamente ballare a Napoli è stato importante e lo è ancora oggi, ma Napoli è in Italia, con i suoi limiti e le sue restrizioni. Non rinnego nulla, ma ad un certo punto della mia vita ho sentito che avevo bisogno d’altro senza mai, però, disprezzare Napoli e ciò che mi ha offerto. Oggi ci torno volentieri, ...

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Carlos Lopez, una carriera all’American Ballet Theatre

Hai iniziato la tua carriera con il Victor Ullate Ballet, la tua esperienza con questa compagnia? È stata un’esperienza molto positiva. Era la mia prima volta in compagnia ed ho scoperto tante cose del mondo di un danzatore professionista, ad esempio cosa significasse girare in Spagna e in tutta Europa con la responsabilità di doversi esibire in grandi teatri, per un pubblico di tantissime persone, anche quando ero stanco o nervoso, ma i momenti di gloria in scena mi hanno dato molta gioia. Ho ballato così tanto che il palcoscenico era diventata la mia casa ed ho condiviso quei momenti con molti miei amici che erano con me a scuola e che ora sono grandi ballerini. Col tempo la responsabilità è diventata più grande ed i traguardi sempre più importanti e, anche se avevo conquistato una buona posizione, sentivo di non dovermi fermare e di dover provare ancora nuove esperienze. Dunque, a parte i momenti difficili che sempre fanno parte della carriera di un danzatore, ho degli ottimi ricordi di quella compagnia. Quando hai iniziato con l’American Ballet Theatre? Come si è sviluppata la tua carriera… Sono entrato a far parte dell’American Ballet Theatre nel mese di settembre del 2001. È ...

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