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Interviste

Anna Maria Prina: “la Danza è un’Arte meravigliosa con un grande potenziale, che solo in Italia viene trascurata e non considerata”

Una carriera dedicata interamente alla danza, un percorso di vita, come è iniziato e quando? Casualmente. Sono stata attratta dal Bando di Concorso d’Ammissione alla Scuola di Ballo affisso in via Cusani a Milano. Avevo 9 anni e dissi alla mia mamma che volevo andare “lì”. Fui bocciata all’esame d’ammissione, ma grazie alla mitica “sciura” Bianca (bidella affetta da elefantiasi e di corporatura piuttosto forte con cuore d’oro) entrai ugualmente al primo corso nel 1952. Più tardi scoprii dai documenti che ero stata bocciata perché avevo delle cicatrici sulle ginocchia, causate da cadute mentre giocavo a “rimpiattino”, dato che portavo sempre pantaloncini corti… Quali sono stati i momenti più duri nella Sua carriera di danzatrice? Devo dire che sono stata abbastanza fortunata. L’esempio che mi piace dare è che, finita la Scuola e dopo un anno di contratto, fui chiamata in direzione e mi fu porto un foglio dicendomi di firmare. Io firmai e misi in borsa la copia del foglio senza neppure guardarlo. Dopo un po’ mi capitò in mano e lo lessi…mi colpì la frasettina “contratto a tempo indeterminato”! Oggi non potrebbe più succedere! Due momenti duri sono stati: quando sono stata ferma per un ginocchio infortunato e ...

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Giuseppe Carbone: La danza è una disciplina bellissima… non rinunciatevi!

Un’intervista breve ma molto intensa: sono questi gli aggettivi da usare per descrivere il dialogo condiviso con il Maestro Giuseppe Carbone: una persona posata, molto precisa ma soprattutto innamorata della danza e di tutto ciò che fa in questo ambito. La sua storia non lascia spazio all’immaginazione e, a dir la verità, quasi intimorisce, tanti sono gli studi, le esperienze e soprattutto le coreografie che il Maestro ha creato in tutti questi anni. Un dialogo che mi ha lasciato un vero ed unico principio: i veri “grandi” non si vantano affatto di quello che hanno fatto….pensano sempre a cosa possono creare per migliorare ciò che hanno compiuto. Giuseppe Carbone ne è l’esempio lampante. La sua carriera è veramente lunghissima: formatosi prima alla scuola dell’importantissimo Teatro alla Scala, ha poi proseguito come ballerino, direttore del corpo di ballo e coreografo in numerose città europee. Ha, però, iniziato da piccolo. Con quale approccio si è avvicinato alla danza e soprattutto: è stato amore a prima vista? Può sembrare strano, ma mi sono avvicinato alla danza quasi per caso. Io volevo diventare cantante e attore, poi però ho iniziato le lezioni di danza…e non ho più smesso! Mi sono appassionato sempre di più ed è, ...

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Cristian Petricca: “Il tango è la danza della passione, del dettaglio e della pazienza, da trasmettere con costanza”

Lo conosci, quasi per caso, te ne innamori alla follia e non lo lasci più: è il destino di ogni ballerino di tango ed è anche, molto brevemente, la relazione di Cristian Petricca con questa bellissima danza di origini argentine. Un amore per il dettaglio, per la passione e soprattutto per la ricercatezza del movimento: è questo quello che Cristian, noto ballerino ed insegnante, cerca di trasmettere quando ascolta e danza le inebrianti musiche di Piazzolla. È inutile negarlo: anche i più insensibili ne restano abbagliati ed affascinati. Balli il tango da dieci anni: come è iniziato questo tuo bellissimo percorso artistico? Sono sempre stato affascinato dal tango ma non avevo mai avuto un’occasione speciale o particolare per iniziare a ballare. Con una mia amica, parecchi anni fa oramai, abbiamo deciso di iscriverci ad un corso: nel momento in cui sono entrato in una scuola di tango, l’attrazione e la passione hanno avuto il sopravvento e non sono più uscito! È cominciato tutto come passatempo: il tango è anche diventato il mio lavoro e un po’ tutta la mia vita. Non si tratta soltanto di una danza o un insieme di passi che si studiano: il tango per me ha ...

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Francesco Nappa: “sono stato il colore delle tele di vari coreografi per molti anni. Adesso voglio creare i quadri con le idee e le fantasie che riempiono la mia testa”

Il tuo primo approccio alla danza… Un giorno che assistevo annoiato alle lezioni di danza delle mie sorelle (ero il più piccolo di casa), fui notato dal maestro Nuñez  che mi consigliò di studiare danza. Ne fui molto sorpreso… pensavo che il ballo appartenesse solo al mondo femminile, ma l’idea di stare corpo a corpo con loro mi piaceva molto! I miei mi chiesero se volevo provarci e mi dissero che, se non mi fosse piaciuta la danza, avrebbero cercato qualcos’altro per me, ma non ce n’è stato bisogno. Hai iniziato la tua carriera col Balletto di Napoli e poi hai studiato all’English National Ballet, successivamente sei entrato a far parte come solista dei Ballets de Monte-Carlo e in breve tempo sei diventato principal, come hai vissuto il passaggio da una realtà artistica all’altra? Ho cominciato a 9 anni con l’insegnamento fondamentale di una grande maestra, Alessandra Matarrelli. A 15 anni ero già nel Balletto di Napoli. Al primo vero ingaggio a soli 17 anni ai Ballets de Monte-Carlo arrivavo già con un po’ di esperienza di scena e con gli esempi dei ballerini étoile della compagnia, come  Olivieri, Cantalupo, Gil. Con la guida di Maillot sono riuscito a dimostrare ...

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Mirco Visconti: “La danza è una continua ricerca personale e interiore”

Un forte senso di quiete e un irrefrenabile desiderio di introspezione e dialogo con noi stessi: sono queste le due sensazioni che mi sono rimaste nel cuore dopo aver incontrato Mirco Visconti, danzatore e giovane coreografo, costantemente alla ricerca. Mirco è cresciuto studiando danza classica, ha poi proseguito con la contemporanea, si è dedicato agli studi dell’improvvisazione e alla disciplina della contact-improvisation, senza dimenticare l’arte teatrale: in questo lungo percorso, che ancora si sta tracciando e ben definendo, non ha mai smesso di farsi guidare dalla sua anima e dal suo desiderio di ricerca. Molte volte, infatti, ci dimentichiamo di noi stessi e non ci guardiamo dentro: grazie alla danza, questo giovane coreografo continua a trasmettere un desiderio incommensurabile di introspezione e una forte necessità di riportare su tutti i palchi la semplicità e l’amore per la danza, che non deve necessariamente rispondere a canoni ben definiti. Alla fine, infatti, è bene che noi tutti ricordiamo una cosa fondamentale: le cose belle sono proprio le più semplici. E questo si può scoprire anche e soprattutto grazie ad una disciplina così bella, forse contorta ma nel contempo semplice com’è la danza, in tutte le sue forme ed espressioni. La tua metamorfosi ...

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Incontro con Michele Villanova e Grazia Striano

  Michele, vorrei partire da questa tua esperienza con Grazia, il vostro percorso insieme finora… L’esperienza con Grazia è stata quasi indotta dal destino, perché io sono approdato ad Amici e mi è stato chiesto di valutare tra lei e Borana. Io ho detto quello che pensavo, nel senso che, senza sminuire nessuno, sicuramente Grazia ha un margine di lavoro molto ampio. È una ragazza che si è dimostrata subito intelligente, ha una base di lavoro di un certo tipo e lavorare con lei mi ha stimolato molto. Poi c’è stata un’intesa corretta, giusta, lei si è comportata veramente bene, era come se pendesse dalle mie labbra, quindi ha svolto bene il ruolo da allieva e mi ha dato soddisfazione, non perché fosse costretta a farlo, ma perché ci ha creduto ed ha costruito un percorso all’interno di Amici non facile, perché è senza dubbio una trasmissione valida, ma non idonea al miglioramento a 360 gradi di un ballerino classico, è molto difficile, però ci siamo riusciti e dunque è anche merito dell’intelligenza del programma alla fine. Grazia, per te che, quando hai iniziato Amici, avevi una formazione accademica presso il Teatro San Carlo di Napoli ed avevi appena ricevuto il ...

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Gino Labate: “La mia vita è una composizione di percorsi che ho seguito soltanto fino a quando ho potuto dare sempre il massimo a chi mi stava accanto”

Non capita tutti i giorni di incontrare una persona così eclettica, curiosa, in perenne movimento e soprattutto alla ricerca di un nuovo percorso da esplorare: questa persona è Gino Labate. Maestro e coreografo, è conosciuto da molti principalmente per le sue partecipazioni a trasmissioni televisive come Fantastico 9 e 10, Serata d’Onore e Luna di miele. Ha anche preso parte ad importanti produzioni quali Giselle, nel ruolo di primo ballerino accanto a Carla Fracci, Pulcinella, nel ruolo di solista, e ancora Il Principe di legno, sempre nel ruolo di solista. Ballerino, coreografo, insegnante, ma soprattutto un amante della danza che fa stare bene e che sa trasmettere qualcosa a chi gli sta accanto e a chi comprende il suo voler creare e dare sempre il massimo: sono queste le caratteristiche che delineano le vie che il Maestro ha intrapreso sin dall’inizio della sua inarrestabile carriera. Ancor più bello, però, è il suo inarrestabile desiderio di condividere le sue emozioni, le sue passioni e le sue idee sempre così moderne e paradossalmente quasi di natura avanguardista. Una persona che non passa inosservata e che non lo deve essere: semplice e chiaro nel linguaggio, Gino Labate è un amante della danza e ...

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Maria Grazia Garofoli racconta la sua “Cenerentola”

  Stasera al Teatro Filarmonico andrà in scena Cenerentola, che aveva già avuto una sua prima edizione nel 2006-2007. Che Cenerentola è quella che gli spettatori potranno vedere nell’allestimento della Fondazione Arena di Verona, qual è la chiave di lettura? Sì, si tratta di una riedizione a cui ho apportato solo delle piccole modifiche nella struttura che non intaccano la trama. È una storia che nulla toglie alla magia della fiaba, ma è più moderna. L’alone magico resta inalterato, sia nella coreografia che nell’impianto narrativo, ma tutto è meno barocco, meno lezioso e più moderno, più essenziale. Non ho voluto dare chiavi di lettura diverse dall’originale, l’unica rilettura personale riguarda la figura della Fata Buona, che ho immaginato come la madre di Cenerentola che dall’aldilà vede la figlia soffrire ed interviene in suo aiuto con un incantesimo attraverso il quale, non solo trasforma Cenerentola, ma fa ringiovanire il padre che diventerà poi il cavaliere che presenta Cenerentola alla festa. Ho voluto rappresentare così l’amore materno, sempre d’aiuto, soprattutto nei momenti più difficili, una figura sempre vicina. Alla fine tutto torna come prima, ma Cenerentola resta la principessa che è diventata. Molti coreografi si sono avvicendati nel raccontare in danza la ...

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“Quando danzo, è come se nella mia vita si chiudesse in un cerchio”, intervista a Claudia Rossi

Claudia Rossi è una danzatrice e coreografa che si è diplomata all’Accademia Nazionale di danza. Dopo un periodo di perfezionamento in America, presso l’Alvin Ailey Dance Center, torna in Italia ed ha inizio la sua carriera professionale. Dal 2004 è insegnante ed assistente coreografa nella trasmissione TV Amici di Maria De Filippi. Ti sei diplomata all’Accademia Nazionale di Danza. Che allieva sei stata?   Sono stata una allieva molto diligente, anche perché mi sono ritrovata a fare il corso di avviamento e un po’ anche per dare una dimostrazione ai miei genitori che non vedevano di buon occhio la professione del danzatore. Dopo il diploma in Accademia sono andata a studiare in America, dove mi sono perfezionata nella danza jazz.   Le tue prime esperienze lavorative? Il primo lavoro da professionista l’ho fatto quando sono tornata dall’America.  Si trattava di una trasmissione, condotta da Pippo Baudo, in cui si era fatta male una ballerina ed avevano bisogno di una sostituzione. Siccome cercavano una danzatrice con alla base lo studio della danza classica, mi chiamarono e da quel momento è iniziato il mio percorso lavorativo. Com’è nata la scelta di dedicarti alla danza moderna?   È stato per caso. Insegnavo in ...

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Anna Razzi e il Real Teatro San Carlo, una lunga tradizione

La Sua esperienza immensa nel campo della danza sia come direttrice per tanti anni di una scuola di ballo dalla tradizione così consolidata, sia come direttrice del corpo di ballo, ruolo che ha ricoperto per alcuni anni… Parto dalla mia esperienza di direttrice del corpo di ballo, incarico che ho avuto in un momento particolare per le sorti della compagnia e che ho espletato gratuitamente. In seguito ho dovuto lasciare, anche per ragioni di salute, perché, a causa dei lavori di ristrutturazione del teatro, la scuola era in un’altra sede e il corpo di ballo lavorava temporaneamente al Politeama. Per queste sedi dislocate ero costretta ad andare su e giù in taxi, facendo delle corse incredibili e ad un certo punto mi sono resa conto che avrei fatto male le due cose, perché un conto è averle sullo stesso piano in teatro e dunque potendo avere contatti immediati, un conto è andare da una parte all’altra con il traffico della città, che sappiamo che è caotica. Alla fine non dormivo più, perché amo far le cose bene ed ho uno spiccato senso della responsabilità, per cui ho comunicato che non era più possibile per me continuare. In quel periodo ero ...

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