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Esclusiva

Sara Zuccari – Racconta la Danza: “Danza chi, come e perché” – alla Settimana Internazionale della Danza di Spoleto

Giunta alla 29ª edizione, la Settimana Internazionale della Danza e il Concorso Internazionale di danza Città di Spoleto 2021, sotto la Direzione Generale di Paolo Boncompagni e la Direzione Artistica di Irina Kashkova sono lieti di presentare una novità assoluta per la kermesse edizione 2021: “Sara Zuccari racconta la Danza” con l’appuntamento della nota rubrica del Giornale della Danza – DANZA CHI, COME e PERCHE’. Sara Zuccari giornalista, storico,  critico di danza tra i più popolari e influenti del settore, direttore del Giornale della Danza, già presidente del Premio della Critica a Spoleto, incontrerà i giovani partecipanti del concorso, prima delle lezioni di classico tenute dal maestro Francesco Ventriglia e di contemporaneo con il maestro Lukas Timulac. L’appuntamento guidato e ideato da Sara Zuccari,  è fissato per lunedì 19 luglio 2021, presso il Teatro Giancarlo Menotti di Spoleto,  sarà un momento di riflessione, discussione e confronto di storia della danza e storia di vita, una chiacchierata a più voci, per aiutare i ragazzi a capire il mondo della danza non solo tecnicamente ma anche culturalmente. L’evento sarà trasmesso in diretta live Facebook sulla pagina del Giornale della Danza, la prima testata giornalistica online in Italia di settore. DANZA CHI, COME ...

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“La Musa della danza, Auguri Carla!”: Il Teatro San Carlo di Napoli omaggia Carla Fracci

Il ricordo di Carla Fracci nella Cappella delle Ballerine ad un mese dalla scomparsa

Nella chiesa di San Fedele c’è una cappella dove le artiste offrivano un fiore e una preghiera, alla vigilia della “prima” alla Scala. A un mese dalla scomparsa, ora viene ricordata la più grande ballerina del Novecento. La famiglia e i gesuiti di San Fedele, in occasione del trigesimo della morte, ricorderanno Carla Fracci con una celebrazione eucaristica il 30 giugno alle 18.30 nella Chiesa di San Fedele, parrocchia del Teatro alla Scala. Prima della celebrazione, come omaggio alla grande artista, è prevista un’apertura straordinaria dell’antica Cappella delle Ballerine, spazio legato alla chiesa di San Fedele e tradizionale luogo di visita e di preghiera delle artiste della Scala. Era un rito tutto milanese: al giorno della “prima”, le ballerine della Scala andavano quasi in corteo, a portare un fiore alla Madonna del Latte, nella chiesa di San Fedele, a pochi passi dal teatro del Piermarini. Un rito sfumato negli anni Ottanta, quello della “cappella delle ballerine” In questa cappella è conservata l’immagine della Madonna del latte, affresco del XIV secolo, davanti al quale le ballerine della Scala la sera del debutto erano solite apporre un fiore. Carla Fracci – viene spiegato – frequentava spesso la cappella, dove sono conservate numerose opere di artisti contemporanei ...

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Sylvie Guillem premio alla carriera “Lucca premia la danza”

Nell’ambito dell’edizione 2020 del Dance Meeting  a Lucca dal 24 al 29 marzo l’etoile Sylvie Guillem ha ricevuto il premio alla carriera. Il premio è stato consegnato venerdì 27 marzo al Teatro del Giglio durante il gala di apertura della manifestazione organizzata dall’ Ass. Europea Danza . Ballerina tra le più grandi della seconda metà del ‘900, e oltre, Sylvie Guillem è stata “Prima diva assoluta” in tanti grandi titoli del balletto, dai classici capolavori dell’800 sino a titoli più vicini a noi; ma è stata anche la Musa ispiratrice e la malleabile interprete di grandi autori della coreografia contemporanea, che hanno composto pezzi per lei e le sue immense capacità tecniche ed interpretative. Sylvie Guillem è entrata alla scuola dell’Opéra di Parigi all’età di 12 anni è ammessa nel corpo di ballo nel 1981 all’età di 16 anni. Due anni dopo  vince la medaglia d’oro al Concorso internazionale del balletto di Varna in Bulgaria. A soli 19 anni è nominata etoile da Rudolf Nureyev per la sua interpretazione de Il lago dei cigni. Sylvie Guillem diviene la più giovane étoile dell’Opera di Parigi. Una serie di importanti ruoli seguono questo riconoscimento, a volte con lo stesso Nureyev come partner. Lascia l’Opéra ...

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Balletto del Teatro di San Carlo in Piazza del Plebiscito

Al via le prove di Da Petipa a Nureyev coreografia che vedrà protagonista il Balletto del Teatro di San Carlo domenica 4 luglio in Piazza del Plebiscito per la seconda edizione di Regione Lirica.   Lo spettacolo, a cura della nuova direttrice del Balletto Clotilde Vayer, prevede nella prima parte l’esecuzione di alcuni estratti da La Bella Addormentata di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la coreografia di Marius Petipa e nella seconda parte il II Atto da Il Lago dei Cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la coreografia di Rudolf Nureyev. “Lo spettacolo che ho concepito – afferma la Vayer – parte dalle coreografie di Petipa di due dei più amati balletti di Caikovskij. Petipa è il fondamento di tutto, e non a caso Nureyev costruì le sue mitiche coreografie partendo a sua volta da Petipa. La lezione di Nureyev continua a parlarci ancora dopo tanti anni, grazie alla sua scelta di atemporalità nelle sue coreografie: è il mito più potente della danza che supera le barriere del tempo”  Dopo Piazza del Plebiscito Da Petipa a Nureyev andrà in scena anche al Teatro San Carlo dal 9 all’11 luglio. Le musiche registrate sono eseguite dall’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta ...

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Ddl Zan contro l’omofobia, diventa virale sui social la campagna #diamociunamano

Irrompe sui social il dibattito nell’opinione pubblica sul ddl Zan. Di cosa si tratta? È un invito a far diventare virale la richiesta di accettazione del disegno di legge Zan contro l’omofobia. Dopo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso: la cacciata di casa di una ragazza a Firenze. Una giovanissima accusata dai suoi stessi familiari per il suo orientamento sessuale e quindi espulsa. Dopo quello che è accaduto a Malika Chalhy, questo il nome della ragazza, anche artisti e influencer si stanno unendo alla campagna social. Nella foto che pubblichiamo il messaggi pro ddl Zan con la scritta sul palmo della mano, dell’étoile internazionale Giuseppe Picone sempre attento e sensibile a questi argomenti sociali e umani. Ma tanti sono i nomi che hanno aderito: Fedez, Chiara Ferragni, Patty Pravo, Loredana Bertè, Alessandra Amoroso, Enzo Miccio, Vladimir Luxuria, Benedetta Parodi, Donatella Versace e tanti altri….. Cosa prevede il ddl Zan La legge prevede la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a 6.000 euro per chi commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”. Ma anche il carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga ...

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Danza e creatività? Come funziona? Creativi si nasce o si diventa?

La creatività può essere definita come la capacità di trovare idee e soluzioni nuove, combinare gli elementi a disposizione in qualcosa di innovativo, risolvere i problemi in modo originale e modificare l’esistente migliorandolo. In estrema sintesi possiamo identificare quattro fasi del processo creativo. La preparazione consiste nella raccolta delle informazioni necessarie alla soluzione di un problema o ad approfondirlo. E’ un momento di osservazione e ricerca attraverso esperienze precedenti, tentativi falliti e fantasiose congetture. L’incubazione è un momento di studio e riflessione su quanto raccolto nella fase precedente. Il cervello assembla e riorganizza le informazioni, cercando un senso e stabilendo in che direzione procedere. L’illuminazione è il lampo di genio che cambia il corso del processo e consegna un ordine imprevisto degli elementi con cui si è lavorato fino a questo momento. Tra tutte le ipotesi e le alternative emerge improvvisamente quella che funziona, il passo che rende fluida una coreografia, il giusto accento che enfatizza un grand jetè, l’inserimento del pas de bourrée in quel determinato momento coreografico. L’ultima fase del processo è la realizzazione ossia l’attuazione pratica delle idee. E’ un momento delicato, a volte perfino le idee all’apparenza più brillanti si scontrano con difficoltà pratiche e devono ...

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Patrick Dupond una vita dedicata alla Danza. Ora e per sempre!

“La danza per me? Piacere, sedurre, intrattenere, incantare, ho l’impressione di non aver mai vissuto tranne quello”. Patrick Dupond Classe 1959, nato nella capitale francese, Dupond fu un bambino irrequieto e ribelle.   Con un padre assente fin da piccolo, fu la mamma a crescerlo e a cercare di indirizzare la sua energia e iperattività nella danza classica, che si rivelò essere il suo destino.  Max Bozzoni, ex ballerino dell’Opéra di Parigi, lo prese sotto la sua ala protettrice, aiutandolo a sviluppare il suo talento: sarà il suo “maestro per la vita”  fino alla sua morte nel 2003. Dupond si formò artisticamente presso la scuola di ballo dell’Opéra di Parigi, per poi entrare a far parte della compagnia nel 1974, a soli 15 anni.  Il suo precoce talento gli valse a soli 16 anni la medaglia d’oro al Concorso Internazionale a Varna (Bulgaria) con una citazione speciale per rara eccellenza.  Nel 1978 fu nominato primo ballerino e nel 1980 la consacrazione: diventò étoile all’Opera di Parigi, nonostante il suo temperamento imprevedibile e indisciplinato.  Ha lavorato con eminenti ballerini come Rudolf Nureyev, Maurice Béjart o Alvin Ailey, poi nel 1990 è diventato direttore del balletto all’Opéra national de Paris, succedendo a Nureyev.  La sua carriera è quindi decollata di nuovo. Ha ...

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La danza non è un passatempo, la danza è un lavoro, una professione!

«Cosa fai nella vita?» «Insegno danza.» «No, intendo che lavoro fai?» Quante volte un ballerino o un insegnante di danza si è sentito rivolgere questa domanda? Spesso chi è impiegato nel mondo della danza viene visto come un intrattenitore che fa divertire gli allievi trascorrendo qualche oretta in allegria e svolgendo attività fisica, permettendogli di staccare un po’ dallo studio e dagli impegni lavorativi e familiari. Per le troppe persone che non conoscono la fatica, la passione, la dedizione totale che danzare richiede, non si tratta di una professione, ma di un passatempo. In quanto tale, non è necessario che sia pagato ed è assolutamente trascurabile. Niente è più lontano dalla verità della danza di questa convinzione sbrigativa, superficiale e ignorante. I ballerini fanno sacrifici, spesso svolgono più mestieri assieme per continuare nella loro carriera e creare arte che è una vera e propria terapia per il cervello e il corpo, e di cui c’è estremo bisogno. La danza quindi influisce positivamente sulla salute ed è uno strumento prezioso per ritrovare l’equilibrio psicofisico. Incoraggia nelle difficoltà instillando forza ed energia, aiuta ad abbracciare le emozioni e sviluppa le abilità cognitive. Questo è inutile? I maestri di danza insegnano molto di ...

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Alberto Spadolini, Apollo della Danza: il nuovo libro di Rosella Simonari [ESCLUSIVA]

  E’ uscito da soli due mesi il nuovo libro di Rosella Simonari: Alberto Spadolini, Apollo della Danza, edito da Affinità Elettive. Dopo il successo di “Letter to the World: Martha Graham danza Emily Dickinson”, la talentuosa storica della danza marchigiana ci porta alla scoperta di un artista tra i più eclettici del XX secolo. Il famoso danzatore attivo negli anni Trenta nel panorama della scena d’avanguardia italiana ed europea. Alberto Spadolini è stato un pittore, un danzatore e molto altro, ma la danza costituisce il fil rouge della sua carriera. Nacque nel capoluogo marchigiano, in un’Ancona turbolenta e completò i suoi studi nella Capitale. Conobbe persino Gabriele D’Annunzio al Vittoriale. Il ballerino fu un grande seduttore e un buon pittore. Spadolini debuttò in Francia nel 1932, raggiungendo il successo come danzatore di music-hall ne La Joie de Paris, con Josephine Baker. In un’intervista si definì “anarchico” e nel 1933 si esibì nel Gala de danse, spettacolo di danza “pura” dove si percepì una linea autoriale che lo discosta dal music-hall. Alberto Spadolini, Apollo della Danza: il danzatore nudo Nonostante Spadolini indossò costumi di vario tipo, venne classificato come “danzatore nudo” dalla stampa a causa del fisico statuario che esibì ...

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Nuovo Dpcm Draghi – Scuole di danza ancora chiuse. E i teatri?

La variante inglese del Coronavirus continua a diffondersi in Italia. Per questo motivo l’allerta deve restare massima, come ribadito dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Il nuovo Dpcm, il primo del Governo Draghi, entrerà in vigore il prossimo 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile. Restrizioni previste anche per Pasqua, che quest’anno cade domenica 4 aprile. Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo ma non mancano le prime indiscrezioni. Gli allentamenti con il nuovo Dpcm dovrebbero essere minimi: rimane il coprifuoco delle 22, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, nonché il distanziamento sociale.  SCUOLE DI DANZA, PALESTRE E PISCINE. Il Cts ha già raccomandato la massima cautela per la ripresa delle attività sportive e dunque anche palestre e piscine continueranno a rimanere chiuse. Si sta valutando la possibilità di autorizzare esclusivamente le lezioni individuali. Restano consentite, anche in zona rossa, le attività individuali e all’aperto. Sempre vietati gli sport di contatto e di squadra, anche se per questi ultimi è possibile in zona gialla e arancione allenarsi singolarmente. CINEMA E TEATRI. Potrebbero riaprire a fine marzo (in concomitanza con la Giornata mondiale del teatro che cade il 27 marzo), secondo quanto indicato dai protocolli depositato ieri al Cts. Previste regole più severe: mascherina obbligatoria sempre, biglietti nominativi prenotati online per consentire il tracciamento, sanificazione ...

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