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Addio a Jean Pierre Bonnefous, storico étoile e principal

Il mondo della danza internazionale piange la scomparsa di Jean-Pierre Bonnefoux (Bourg-en-Bresse, 9 aprile 1943 – Charlottesville, 15 aprile 2025) importante primo ballerino e insegnante di danza classica. Direttore artistico, in diversi incarichi, tra cui al “Charlotte Ballet” e alla “Chautauqua Institution”. Nel 1952 viene ammesso alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi presso la quale studia con i docenti Raymond Franchetti, Suzanne Lorcia e Gérald Mulys, mentre nel 1957 si unisce alla Compagnia del Palais Garnier di cui ne diviene danseur étoile all’età di 21 anni. Sotto la direzione di George Balanchine, Bonnefoux ricopre la carica di principal del “New York City Ballet”. Ha danzato con il Bolshoi di Mosca, il Kirov di Leningrado e il Teatro alla Scala di Milano. Numerosi sono i ruoli che lo hanno visto interprete di successo, tra i tanti si ricordano “Études” di Harald Lander, “Apollon Musagète”, “Agon” e “Orphée” di George Balanchine, “Giselle” di Alicia Alonso, “Noces” e “Webern op. 5” di Maurice Béjart. Nel 1965 crea il ruolo di Febo in “Notre-Dame de Paris” di Roland Petit all’Opéra di Parigi. Ha inoltre ballato in diverse creazioni di Jerome Robbins, come “An Evening’s Waltzes” e opere di George Balanchine, come il “Concerto ...

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Torna allo Scottish Ballet il pluripremiato balletto “The Crucible”

Lo Scottish Ballet è pronto a stregare ancora una volta il proprio pubblico con il ritorno della sua pluripremiata produzione The Crucible, dopo aver entusiasmato il pubblico di Londra e degli Stati Uniti. L’intensa e viscerale coreografia di questa produzione sprigiona la forza emotiva della famosa opera di Arthur Miller sui processi alle streghe di Salem del XVII secolo. Duetti teneri e devastanti sono seguiti da inebrianti assoli e da numeri d’insieme sfrenati e febbrili, mentre la comunità del villaggio, unita, sprofonda nel caos. Con le coreografie di Helen Pickett, costumi eleganti, luci gotiche e una suggestiva scenografia modernista disegnata da David Finn ed Emma Kingsbury, la produzione è accompagnata dalla Scottish Ballet Orchestra, che esegue l’inquietante e immersiva colonna sonora elettroacustica di Peter Salem. Con temi di grande attualità, The Crucible dello Scottish Ballet è stato descritto come un “balletto per i nostri tempi” ed è un capolavoro di narrazione attraverso la danza. In scena al His Majesty’s Theatre, Aberdeen (17-19 aprile); Festival Theatre, Edinburgh (1-3 maggio); Theatre Royal, Glasgow (22-24 maggio). Michele Olivieri Foto di Andy Ross www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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La danza: un patrimonio culturale inestimabile

  La danza arricchisce la cultura. È strettamente connessa alle tradizioni di una comunità, pertanto è un elemento fondamentale per la preservazione e la promozione della cultura e di conseguenza dell’evoluzione culturale. La danza evoca una vasta gamma di emozioni e crea un legame tra chi balla e chi osserva. Rispecchia la complessità della condizione umana e invita a riflettere su questioni sociali e politiche, diventando uno strumento di comunicazione, sensibilizzazione e di spinta al cambiamento. Tra le varie forme di danza, il balletto occupa una posizione di rilievo. Nato nelle corti europee del XV secolo, esso si è evoluto nel corso dei secoli, diventando una delle espressioni artistiche più raffinate e tecnicamente complesse, capace di affascinare e coinvolgere persone di tutte le età e culture. Rappresenta una parte fondamentale della società poiché combina grazia, forza, impegno, rispetto e disciplina, ed è quindi cruciale per la salvaguardia della cultura e il miglioramento sociale. Le sue radici affondano in valori e credenze trasmessi di generazione in generazione, contribuendo alla formazione di un’identità culturale condivisa. I festival sono esempi di come la danza favorisca l’inclusione e la comprensione reciproca tra i popoli. Diverse culture si incontrano e si mescolano, creando un dialogo ...

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Auguri di buon compleanno a Vadim Muntagirov, principal del Royal Ballet

Vadim Aleksandrovič Muntagirov (Čeljabinsk, 16 aprile 1990) attuale primo ballerino del Royal Ballet di Londra compie 35 anni. Vadim Muntagirov, figlio di due ballerini professionisti, comincia a studiare danza alla “Perm Ballet School”. Nel 2006, dopo aver vinto il Prix de Lausanne, si trasferisce a Londra per perfezionarsi alla Royal Ballet School. Inizialmente avrebbe dovuto rimanere alla Scuola solo per un anno, ma il suo talento viene notato dal direttore Gailene Stock, che lo invita a restare fino al diploma, conseguito nel 2009. Nel 2008 intanto vince la medaglia d’oro al Youth America Grand Prix. Nel 2009 viene scritturato dall’English National Ballet in veste di “primo artista”. Durante la sua prima stagione al London Coliseum danza i suoi primi ruoli da protagonista, quelli di Albrecht in Giselle e del Principe in Cenerentola. Nel 2010 viene promosso a “primo solista” e in questa veste amplia il suo repertorio con il ruolo di Sigfried ne Il lago dei cigni. Il ruolo segna l’inizio della sua collaborazione con Daria Klimentová, che sostituisce all’ultimo momento Polina Semionova nel duplice ruolo di Odette e Odile. La loro partnership artistica riceve ottimi apprezzamenti da pubblico e critica, che li paragona a Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn. ...

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Autobiografia di François Alu dal titolo “Le Prix de l’étoile”

In questo libro autobiografico e poetico (edito in Francia da Robert Laffont), mescolando racconto, ricche rime, giochi di parole e teorie sulla vita, il grande danzatore François Alu racconta i segreti dei corridoi dell’Opéra Garnier, le luci degli spettacoli serali, la sofferenza, la rabbia e la disciplina. Ma soprattutto racconta il resto: la fantasia, l’immaginazione e questa libertà sempre possibile. Un vero inno alla differenza. François Alu, è stato nominato étoile dell’Opéra di Parigi, dopo dodici anni trascorsi all’interno della compagnia di balletto. Conosciuto per la personalità insolita, ha annunciato il suo addio dall’Opéra solo pochi mesi dopo il prestigioso riconoscimento per intraprendere una carriera artistica personale. Dopo essere stato membro della giuria della trasmissione televisiva “Danse avec les stars” che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, produce e porta in scena il suo spettacolo “Complètement éclairs!”, da solo, su un palco atipico a sua immagine, tra danza e performance, in tournée in tutto il mondo. Si cimenta anche con la commedia, tra cinema e televisione. Originario di Fussy, vicino a Bourges, François Alu è entrato nella classe di danza di sua madre, insegnante di danza classica, all’età di sei anni. All’età di nove anni e mezzo, scopre realmente ...

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La fata delle bambole (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La fata delle bambole (Die Puppenfee) è un balletto-pantomima-divertissement in un atto. Il libretto fu redatto da Joseph Haßreiter e Franz Xaver Gaul. La coreografia proviene da Joseph Haßreiter e la musica è stata composta da Josef Bayer nel 1888. “La fata delle bambole” è una delle opere di balletto più popolari nei paesi di lingua tedesca. La prima mondiale ebbe luogo il 4 ottobre 1888 al Teatro dell’Opera di Corte di Vienna. In occasione di un evento di beneficenza sotto il protettorato della principessa Pauline Metternich, fu eseguito per la prima volta con il titolo “Im Puppenladen” nel Palazzo del Principe Johannes Liechtenstein nel 1888, e venne interpretato da aristocratici e nobili. Il balletto, nella cui versione originale il ruolo della protagonista era mimato, è stato più volte ripreso a Vienna con la coreografia di Joseph Haßreiter, e fa ancora parte del repertorio dell’Opera di Stato di Vienna. Infatti all’inizio del 1888, il maître viennese Joseph Haßreiter e il pittore Franz Gaul, progettarono questo balletto particolarmente divertente, ambientato in un negozio di bambole. L’idea ricordava Léo Delibes e il coreografo Arthur Saint-Léon che già avevano allestito nel 1870 con successo la storia di E.T.A. Hoffmann “L’uomo della sabbia” in ...

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Annunciata la stagione 25/26 del Wiener Staatsballett con Alessandra Ferri

Presentato a Vienna il programma diAlessandra Ferri per la sua prima stagione come direttrice di balletto del Balletto dell’Opera di Vienna che si svolgerà nei due teatri a disposizione della compagnia, la Staatsoper e la Volksoper. Come noto infatti, a partire dalla stagione 2025/26, Alessandra Ferri, Prima Ballerina Assoluta, che come danzatrice di fama internazionale ha collaborato con i più importanti coreografi e si è esibita nei più importanti teatri internazionali, dirigerà il Balletto di Stato di Vienna. La sua programmazione mira a presentare il balletto classico ai giorni nostri e a rifletterne l’intero spettro. Le coreografie contemporanee incontrano i capolavori del balletto storico, due balletti narrativi contemporanei celebrano la loro prima a Vienna e il gala di balletto, il cui focus cambia ogni anno e che nella stagione 2025/26 è dedicato al leggendario coreografo Frederick Ashton, diventerà anch’esso un appuntamento fisso annuale del programma. Ecco i titoli nelle due diverse location: Wiener Staatsoper Kallirhoe di Alexei Ratmansky -19 Ottobre 2025 presentato per la prima volta  con l’American Ballet Theatre nel 2020, questo balletto narrativo presenta un ritratto coreografico e contemporaneo di un mondo classico antico.  Su musiche di Aram Khachaturian. Visionary dances  trittico di danza contemporanea – 28 marzo ...

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In scena “The Doozies. Eleonora Duse, Isadora Duncan e Noi” di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi

Un nuovo, imperdibile appuntamento è in programma a Danza in Rete Festival l’evento diffuso di danza contemporanea promosso e realizzato dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con una rete di soggetti istituzionali e operatori culturali del territorio e nazionali; nell’ottica dei riferimenti tematici che ha caratterizzato l’edizione 2025 del Festival, riprende il Focus Figure Femminili e Divine, costruito tra i diversi spettacoli con una serie di rimandi tra personaggi mitici della tragedia greca e della memoria collettiva, ma anche tra personalità reali e iconiche che hanno rinnovato l’arte di stare in scena come Eleonora Duse e Isadora Duncan. Proprio a celebrare le divine del teatro e della danza sarà il prossimo spettacolo del Festival, in scena mercoledì 23 aprile alle 20.45 al Teatro Astra di Vicenza, realizzato in collaborazione con La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale: si tratta della nuova creazione “The Doozies. Eleonora Duse, Isadora Duncan e Noi” – di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi – una produzione Associazione Culturale Zebra in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, La Corte Ospitale che ha debuttato nel maggio dello scorso anno, uno spettacolo per le celebrazioni dei cento anni della morte ...

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Ottimo riscontro per il Peer Gynt alla Scala [RECENSIONE]

Dopo il debutto nel 2015 per il “Balletto Nazionale Sloveno” di Maribor è arrivata nel tempio milanese la creazione di Edward Clug (assistenti coreografi Miloš Isailović e Mirjana Šrot), come primo titolo della ripresa alla direzione artistica di Frédéric Olivieri, in due atti sull’intima e sublime musica di Edvard Grieg. Per comprendere al meglio la difficoltà di trasporre in danza una storia complicata come quella di Henrik Ibsen per il suo protagonista alla continua ricerca non solo della giusta strada, ma anche di sé stesso nei sogni e nella realtà, basti pensare che il drammaturgo norvegese scrisse il dramma in versi (lo fece in Italia nel 1867 tre anni dopo aver lasciato il Paese natìo) per poi nel 1874 adattarlo al teatro. Edward Clug riesce grazie all’arte della danza nell’impresa di far coincidere tutti i tratti salienti e gli ingredienti necessari per punteggiare caratterialmente i differenti ruoli. Da Åse (la madre di Peer Gynt) interpretata con profondità da Alessandra Vassallo, dal fabbro Asiak (l’imperioso Marco Agostino) che cerca di togliergli la vita con un’accetta trasformando l’arma in una figura danzante sui ciocchi di legna presenti in palcoscenico, dalla Morte (Christian Fagetti, qui anche alla prova attoriale in lingua tedesca) che ...

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Tre spettacoli unici si intrecciano in “Dar corpo allo spazio” a Verbania

Dar corpo allo spazio è uno spettacolo itinerante che invita il pubblico a scoprire come la danza può trasformare e abitare luoghi diversi. In una sola serata, tre spettacoli unici si intrecciano in più repliche, creando un’esperienza coinvolgente e dinamica. Un viaggio attraverso i diversi spazi del Teatro Il Maggiore di Verbania (19 aprile ore 15, ore 18 e ore 21) dove corpo e ambiente dialogano, dando vita a nuove percezioni e modi di vivere il movimento. Zerogrammi | MAGNIFICAT Ed io? Io che son carne, cuore e fiato rappreso? Io? Che son unghie e denti e pelle che si trasforma in cipolla in aceto dissipata? Io, che ti ho portato come un tatuaggio, come una ruga? (Bruno de Franceschi). In Magnificat, Amina Amici prosegue lo studio sulla figura della Vergine Maria, attraverso uno sguardo laico, in una duplice ricerca: quella sul femminile e quella sulla scrittura coreografica a partire da studi e suggestioni pittorico-iconografiche. Ci si domanda cosa potesse pensare intimamente Maria, cosa abbia potuto provare in seguito a eventi di vita così straordinari, e infine, come tutto questo si sia inscritto nel suo corpo. Il movimento di un dipinto, un frammento di spazio-tempo dei pensieri più intimi di ...

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