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L’arte invisibile dei profumi ispirati alla danza

Nel silenzio di un teatro vuoto, un danzatore solleva il braccio come se scrivesse nell’aria. Il gesto è puro, effimero, ma resta nell’immaginazione. Così è anche il profumo: invisibile, ma memorabile. È naturale, dunque, che tra danza e profumeria esista un dialogo segreto, fatto di ispirazioni incrociate, affinità sensoriali e omaggi nascosti. Danza e profumo condividono una natura immateriale. Non si possono afferrare, non si possono trattenere. Ma restano. Un passo sulla scena, una nota olfattiva nell’aria: entrambi agiscono sulla memoria emotiva, evocano storie, risvegliano sensazioni. Alcune maison hanno colto questa connessione e l’hanno trasformata in composizione. Misia di Chanel (Les Exclusifs) Ispirato a Misia Sert, musa di artisti e grande amica di Coco Chanel, questo profumo omaggia l’universo della danza parigina di inizio Novecento. Sentori di rosa poudré, violetta e iris evocano i palchi dei Ballets Russes e il trucco delle étoile. La Danza delle Libellule di Nobile 1942 Un nome preso da un’operetta del primo Novecento, ma con un tocco moderno e gourmand. Fragola, mela e vaniglia in una coreografia dolce e sognante. Un profumo che balla tra romanticismo e teatralità. L’Après-midi d’un faune di Etat Libre d’Orange. Ispirato al balletto di Nijinsky, a sua volta tratto dal ...

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Su Rai5 il balletto “Tre Don Giovanni” di Menegatti con Carla Fracci

Dalla Villa Reale di Marlia, è in onda su Rai5 il 7 settembre 2025 alle ore 08.00, il balletto intitolato Tre Don Giovanni di Beppe Menegatti, nella registrazione televisiva del 1981. Sulla musica di Christoph Willibald Gluck, Fryderyk Chopin e Richard Strauss la vicenda si trasforma in tre balletti: nel primo ripete la storia tradizionale, nel secondo diventa donna, nel terzo un simbolo dell’uomo. Infatti il titolo indica che la narrazione viene rappresentata attraverso tre differenti creazioni coreografiche, ciascuna con un approccio diversa. La prima ripropone la storia tradizionale di Don Giovanni. La seconda entra in una dimensione in cui Don Giovanni “diventa donna”. La terza lo interpreta come un simbolo dell’“uomo” nella sua generalità. Lo spettacolo gode di un metodo espositivo originale, che de-costruisce il personaggio di Don Giovanni in tre chiavi interpretative. A Beppe Menegatti nelle sue regie interessava particolarmente la fusione tra danza, prosa e canto, e amava recuperare o reinterpretare balletti storici: un contesto che ha reso plausibile un’innovazione come quella di Tre Don Giovanni. Interprete del trittico la divina Carla Fracci, nella regia televisiva firmata da Tonino Del Colle. Michele Olivieri Foto di Corrado Maria Falsini www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Quattro titoli nella stagione di Danza del Massimo di Palermo

Il Direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, Jean-Sébastien Colau, ha illustrato i quattro titoli del ballo, con particolare attenzione all’atteso ritorno del Lago dei cigni che vedrà la partecipazione di due étoiles di prima grandezza come Maia Makhateli e il palermitano Andrea Sarri. IL LAGO DEI CIGNI di ČAJKOVSKI AMBIENTATO NELLA SICILIA DEL GATTOPARDO Dal 22 gennaio 2026 sarà proposto il grande classico del balletto romantico, Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in una nuova versione coreografica firmata da Jean-Sébastien Colau per il Corpo di ballo del Teatro. La direzione musicale sarà di Nicola Giuliani, alla guida dell’Orchestra del Teatro. Nel Lago dei cigni, la magia trasforma il corpo e condanna l’amore. La principessa-cigno è intrappolata in una doppia identità, in una notte senza fine. Il trionfo della principessa Odile è la condanna del suo doppio Odette. Jean-Sébastien Colau propone una ripresa classica di questo capolavoro del repertorio, rispettosa dell’eredità di Marius Petipa e Lev Ivanov, mettendo in risalto la precisione, l’eleganza e l’espressività del Corpo di ballo della Fondazione. Questa nuova produzione del Teatro Massimo sarà ambientata nell’epoca del Gattopardo, in un’atmosfera aristocratica e raffinata: crinoline, sete, scarpe eleganti e abiti d’epoca trasporteranno ...

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A Piacenza la terza edizione di dAS FESTIVAL 2025

Giunge alla III edizione dAS FESTIVAL, festival multidisciplinare ideato e diretto dal coreografo piacentino Riccardo Buscarini che porta la danza, la musica e le arti dal vivo all’interno di Palazzi signorili, dimore storiche e giardini nobiliari della città. Il Festival è un omaggio alla figura di Domenichino da Piacenza, maestro di buone maniere che del lavoro presso le famiglie nobili fece il fulcro della sua attività, considerato il primo coreografo della storia per aver composto il trattato De Arte Saltandi (dAS nel titolo), il cui manoscritto è conservato presso la Bibliothèque Nationale Française di Parigi. In programma dal 18 al 21 settembre 2025 (con un’anteprima a sorpresa il 17 nel centro cittadino), la III edizione di dAS Festival è emblematicamente intitolata Nuovo Mondo e ci invita a metterci in contatto. Temi portanti di questa edizione sono infatti partecipazione e connessione, proponendo molti eventi che coinvolgono direttamente il pubblico attraverso la danza, arte che tramite il corpo ci rende comunità.  Il cartellone intreccia come d’abitudine diverse arti dal vivo. Per la danza attesi sabato 20 i pluripremiati coreografi Fabrizio Favale con il suo solo Danze Americane, che articola in sequenze il Modern e Postmodern americano, e Fabio Liberti con We are ...

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Il solista Cristiano Principato “allo specchio”

  Il balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Tra ciò che ho ballato, direi “Tristano e Isotta” di David Dawson. Tra ciò che purtroppo non ho mai ballato, i miei preferiti sono senza dubbio “Vertiginous” (William Forsythe) e “A Million Kisses To My Skin” (David Dawson). Il Teatro del cuore? Il Teatro alla Scala è il teatro del cuore e dei ricordi. L’Opéra Garnier a Parigi è il più bel teatro al mondo. Un romanzo da trasformare in balletto? Difficile pensare ad un romanzo che fino ad ora nessun coreografo non abbia già trasformato in balletto da qualche parte nel mondo. Probabilmente “Les Miserables” di Victor Hugo. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Titanic. Il costume di scena indossato che hai preferito? Quello di Albrecht in “Giselle”. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Sicuramente la lacca per capelli. La musica più bella scritta per balletto? Difficilissimo scegliere, direi “La Bayadère”. Il film di danza irrinunciabile? Centre Stage (Il Ritmo del Successo). Due miti della danza del passato, uomo e donna? Sylvie Guillem e Mikhail Baryshnikov. Il tuo “passo di danza” preferito? Renversé Attitude. Chi ti sarebbe ...

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Lindsay Kemp “For You!”: un sogno verso l’Oriente

Lindsay Kemp raccontato da un fiume di foto, video, disegni originali e danza dal vivo in una mostra-evento curata dai suoi più stretti collaboratori, David Haughton, braccio destro di Lindsay per quasi 50 anni, e Daniela Maccari, sua prima ballerina, coreografa e strettissima collaboratrice. Un evento per continuare a far “danzare” Lindsay Kemp, uno dei maestri più eclettici e visionari del teatro-danza, che ha saputo creare mondi fantastici e profondi, ricchi di simbolismi e trasformazioni, influenzando il modo di far teatro a partire dalla fine degli anni ’60. Una mostra immersiva che racconta lo spirito poetico di Lindsay Kemp, con un focus speciale sulla sua fascinazione per il Giappone e il teatro giapponese, in occasione del 35 anniversario della prima di Onnagata-Il Canto di Orfeo, la sua creazione “giapponese”, avvenuta proprio in Italia il 26 ottobre 1990. Lindsay Kemp “For You!” – Un sogno verso l’Oriente è una mostra “totale” con foto storiche di Lindsay nelle sue più importanti trasformazioni, tra cui Onnagata, Flowers, Salome, Kabuki Courtesans, quadri e disegni di Lindsay, bozzetti per costumi di scena. Ed ancora i meravigliosi Kimono indossati da Lindsay nello spettacolo Onnagata, maschere e ventagli. Il mondo onirico kempiano prenderà vita animandosi in uno ...

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La danza è la culla dell’eleganza

Viviamo nell’era della comunicazione istantanea e frettolosa, l’epoca di immagini che spesso non ritraggono la realtà, ma la filtrano e la alterano, privilegiando l’ostentazione alla grazia e al decoro. Proprio per queste ragioni, l’eleganza è più che mai un valore rivoluzionario, implica rispetto, ascolto e consapevolezza di sé e si riflette nei gesti e nelle scelte quotidiani. È molto più di un dettaglio estetico, è una qualità che nasce dal profondo, una tensione verso l’armonia. Essere eleganti quindi significa affermare la propria unicità, distinguersi per sobrietà e coerenza. Se esiste un’arte che incarna l’eleganza, questa è indubbiamente la danza. In ogni arabesque, in ogni port de bras, in ogni interpretazione coreografica si celano disciplina, sacrificio e dedizione, ma soprattutto la capacità di rendere apparentemente semplice ciò che è estremamente complesso. La danza, infatti, è la culla dell’eleganza radicata nell’intimo dell’essere umano, è un ponte tra corpo e spirito, tra chi interpreta e chi osserva. Il movimento trae forza e senso dalla sincerità e dalla spontaneità del corpo che diviene uno strumento per comunicare la bellezza, quella vera, che si nutre di empatia, ascolto e apertura. Mentre balla, il danzatore si spoglia di ogni maschera, offre al pubblico il suo lavoro, ...

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Martina Arduino: un compleanno tra sogno e palcoscenico

Oggi, 4 settembre, Martina Arduino spegne le candeline danzando, come ha sempre fatto da quando – bambina di tre anni – entrò per la prima volta in una sala prove e ne uscì con un destino cucito addosso. Nata a Moncalieri nel 1996, oggi è una delle punte di diamante del Teatro alla Scala, prima ballerina amata e riconosciuta a livello internazionale per la sua eleganza magnetica e il rigore classico. Dalla Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala al debutto nei grandi ruoli – Giulietta, Odette, Aurora, Tat’jana – Martina ha calcato il palco con una speciale grazia e la forza di chi ha scelto la danza come unica lingua possibile. Premi, tournée, galà, debutti memorabili e un amore che danza al suo fianco: Marco Agostino, compagno nella vita e partner artistico. Nel giorno della sua festa, il sipario si alza su un nuovo anno di passi, emozioni e successi. Buon compleanno Martina, da tutta la redazione del Giornale della danza! Michele Olivieri Foto di Brescia e Amisano www.giornaledelladanza.com

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“INTERSECTION BACH (primo studio)”: contrappunti in movimento

Il 6 settembre 2025, al Teatro Comunale Piermarini di Matelica, nell’ambito della rassegna D.OFF in Art, andrà in scena INTERSECTION BACH (primo studio), la nuova creazione di Roberto Lori, un progetto coreografico che fonde la tradizione musicale barocca con la ricerca contemporanea della danza, offrendo al pubblico e agli addetti ai lavori un’esperienza intensa e innovativa. Il titolo stesso suggerisce l’idea guida della coreografia: un’intersezione tra linguaggi differenti. Lori traduce in movimento la struttura contrappuntistica bachiana, trasformando le linee musicali in gestualità interconnesse, sovrapposte e dialoganti nello spazio scenico. Lo spettatore è immerso in un gioco di traiettorie e tensioni, in cui i danzatori si muovono secondo schemi che rispecchiano l’architettura armonica della musica di Bach. La performance è accompagnata dalla musica dal vivo di Luca Pecchia, elemento chiave del progetto. L’esecuzione live permette un’interazione diretta tra interpreti e musicista: micro-ritardi, pause e sfumature del fraseggio bachiano influenzano il movimento in tempo reale, aumentando la plasticità coreografica e la sensibilità corporea dei danzatori.Attraverso un controllo raffinato di equilibrio, ritmo e spazio, con improvvisazioni calibrate all’interno di sequenze strutturate, in INTERSECTION BACH la danza diventa così una vera trascrizione visiva del contrappunto: non un semplice accompagnamento musicale, ma un dialogo continuo ...

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Alla Scala tre capolavori in omaggio all’arte della danza

Tre capolavori, di diverse epoche del Novecento, in omaggio all’arte della danza e ai danzatori, che sublimano il loro impegno quotidiano nelle emozioni dei balletti che riportano in vita, entrando nel linguaggio e nella creatività dei grandi Maestri e nella loro originalità stilistica. Simbolo ne è Études di Harald Lander, che torna alla Scala dopo oltre vent’anni, raffinata rappresentazione del lavoro dei danzatori dai difficili anni di formazione verso la perfetta fusione di arte e tecnica. Quella che viene esaltata anche nel gioiello coreografico di Jiří Kylián Petite Mort, su due tra i concerti più belli e famosi di Mozart, e nella potente sensualità e trascinante intensità del balletto-icona di Béjart sul Boléro di Ravel, che ritrova sul mitico tavolo rotondo per alcune recite l’étoile Roberto Bolle. 22, 23, 24, 25, 26, 28, 30 settembre; 2, 3 ottobre 2025 TRITTICO LANDER / KYLIÁN / BÉJART Études Balletto e coreografia Harald Lander Musica Carl Czerny Adattamento e orchestrazione Knudåge Riisager Coreografia ripresa da Johnny Eliasen Consulenza artistica Lise Lander Luci Teatro alla Scala da Harald Lander Produzione Teatro alla Scala Petite Mort Coreografia e scene Jiří Kylián Coreografia ripresa da Elke Schepers Musica Wolfgang Amadeus Mozart Costumi Joke Visser Luci Jiří ...

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