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Cipollino (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Il balletto Cipollino nasce negli anni ‘50, ispirato al racconto per ragazzi di Gianni Rodari, Le avventure di Cipollino (pubblicato nel 1951). L’opera di Rodari, già molto popolare in Italia e nell’Europa dell’Est, offriva un materiale ricco per la danza: personaggi vivaci, situazioni allegoriche e temi sociali universali come giustizia e uguaglianza. La prima trasposizione in balletto fu curata in Unione Sovietica, dove il compositore Karen Khachaturian, nipote di Aram Khachaturian, scrisse una partitura vivace e teatrale, adatta ai giovani interpreti ma sufficientemente sofisticata per un pubblico adulto. La coreografia originale fu affidata a Genrikh Mayorov, che riuscì a trasformare la fiaba in una narrazione scenica con dinamiche di gruppo, duetti e momenti comici. Il balletto ebbe subito grande successo, soprattutto nei Paesi dell’Europa dell’Est, dove l’allegoria di Cipollino come piccolo che sfida il potente risuonava con il pubblico. La storia attraversò rapidamente i confini e approdò anche in Italia, dove continuò ad essere rappresentata come spettacolo per bambini e ragazzi, spesso in scuole di danza o teatri di provincia, mantenendo intatta la sua forza narrativa e il fascino visivo. La trama racconta di Cipollino che vive in un mondo dove il potere è esercitato ingiustamente dal Principe Limone e ...

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Radio City Rockettes: 100 anni di magia natalizia a New York

Quest’inverno, il cuore di Manhattan batterà al ritmo scintillante delle Radio City Rockettes, protagoniste del leggendario Christmas Spectacular. Nel 2025, la compagnia di danza più iconica d’America festeggia un secolo di eleganza, precisione e spettacolo, trasformando il palco del Radio City Music Hall in un vero e proprio tempio del Natale. Dal loro debutto nel 1925 a St. Louis fino alla consacrazione sulla 6ª Avenue di New York, le Rockettes hanno scritto una storia fatta di passi sincronizzati e sorrisi impeccabili. Quest’anno, la loro edizione del centenario promette di essere la più grandiosa di sempre: un viaggio nel tempo che celebra la grazia del passato e la magia del futuro, tra coreografie classiche come Parade of the Wooden Soldiers e nuove scene arricchite da tecnologie mai viste prima. Tecnologia d’avanguardia: il teatro si rinnova con il rivoluzionario sistema Sphere Immersive Sound, per un audio tridimensionale che avvolge ogni spettatore. Spettacolo immersivo: luci, proiezioni olografiche, droni coreografici e scenografie digitali che trasformano il palco in un sogno natalizio. Cent’anni di stile: costumi iconici, omaggi storici, mostre fotografiche e gadget da collezione per celebrare il secolo delle Rockettes. Ogni performance diventa un inno alla tradizione e alla rinascita, con oltre 140 artisti ...

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Il progetto Komorebi arricchisce l’Autunno Fiorentino

«KOMOREBI nasce dal desiderio di creare uno spazio di attraversamento, un luogo in cui la danza possa dialogare con la vita reale, con i paesaggi della città e con le persone che la abitano. Non è un festival, ma una rassegna che respira con il territorio, un percorso di esperienze che si intrecciano tra arte, comunità e patrimonio. Il nome KOMOREBI, in giapponese indica la luce del sole che filtra tra le foglie degli alberi. È un’immagine che ci accompagna da tempo, perché parla di un modo di vedere: evoca la luce che non abbaglia, ma rivela. È la luce che attraversa, che passa tra le cose e le persone, e che restituisce attenzione ai gesti quotidiani, alle presenze silenziose, alle relazioni che abitano i luoghi. La danza, in questo contesto, non si limita alla performance, è un gesto di ascolto. È il corpo che si fa antenna sensibile, che accoglie e restituisce. È linguaggio, ma anche forma di cura. Attraverso KOMOREBI abbiamo cercato di riportare la danza dove è nata, fuori dai teatri e nei luoghi dove può incontrare davvero la vita: ville medicee, giardini, centri sociali, una RSA, una casa circondariale. Ogni azione, ogni laboratorio, ogni spettacolo, è ...

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Roberto Bolle alla chiusura dei Giochi Olimpici Invernali 2026

  Roberto Bolle sarà il volto principale della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici Invernali Milano‑Cortina 2026, in programma il 22 febbraio 2026 nell’Arena di Verona. L’evento, dal titolo Beauty in Action, unirà sport, arte e cultura in una cornice storica unica, trasformando l’anfiteatro romano in un palcoscenico globale. Bolle, che da sempre porta la danza classica oltre i confini dei teatri, ha commentato: «L’Arena di Verona è un luogo che amo profondamente. Essere parte di questa cerimonia è un’emozione unica, un’occasione per mostrare la bellezza in movimento a tutto il mondo». La sua presenza sottolinea il ruolo della danza come linguaggio universale, capace di emozionare e unire, anche in contesti sportivi di grandissima portata. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata

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Aterballetto per la prima volta in Sudafrica

Per la prima volta nei suoi quasi 50 anni di storia, Aterballetto è in tournée in Sudafrica. Il tour dall’8 al 12 novembre è all’interno del progetto ITALIA DANZA, una co-progettazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale (MAECI) e del CCN/Aterballetto, con il prezioso supporto dell’Ambasciata d’Italia a Pretoria e dell’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, che renderanno possibile l’accesso gratuito a tutte le date. Sabato 8 novembre h 18:30 UJ Arts & Culture – University of Johannesburg Corner of Kingsway Ave and, University Rd, Auckland Park, Johannesburg Lunedì 10 novembre h 18:00 The Adam Small Theatre – Stellenbosch University 15 Victoria St, Stellenbosch Central, Stellenbosch, 7602, Sudafrica Mercoledì 12 novembre h 18:30 The Fairtree Atterbury Theatre – Pretoria 4 Daventry St, Lynnwood Manor Tre città sudafricane — Johannesburg, Stellenbosch e Pretoria — ospiteranno la danza di Aterballetto con lo spettacolo DREAMERS, composto da tre coreografie che rappresentano tappe fondamentali del percorso artistico di Aterballetto e il suo sostegno a coltivare una nuova generazione di coreografi. La serata si apre con Preludio di Diego Tortelli, coreografo con cui la compagnia collabora da anni: una dedica al corpo, una preghiera in movimento sulle note intense di Nick Cave. ...

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Al Teatro Coccia di Novara arriva l’intramontabile “Giselle”

Sabato 8 novembre (ore 20.30) e Domenica 9 novembre (ore 16.00) al Teatro Coccia di Novara è di scena Giselle, su musiche di Adolphe-Charles Adam con la regia e coreografia di Alessandro Bonavita in una produzione firmata da International Ballet Company Italia. Un villaggio in autunno, durante il Medioevo. Gli abitanti si preparano per la festa del raccolto. Il guardiacaccia Hilarion è innamorato della bella Giselle, sta per bussare alla sua porta quando si accorge dell’arrivo di qualcuno. Entrano due uomini: il Conte Albrecht ed il suo scudiero Wilfred. Anche Albrecht è innamorato di Giselle e si è travestito da Loys, un giovane contadino. Appare Giselle che danza con gioia, aspettando l’arrivo di Loys, Albrecht entra in scena e i due innamorati danzano insieme. Irrompe Hilarion, geloso della loro unione. Entrano gli abitanti del villaggio e iniziano a danzare. Bertha, la madre di Giselle, riporta la figlia a casa. Hilarion vorrebbe avvertire Giselle che qualcuno la sta ingannando, ma il corno annuncia la venuta di qualcuno, si nasconde nella casa di Albrecht. Arriva un gruppo di nobili, tra cui il Duca di Curlandia e sua figlia Bathilde, promessa sposa di Albrecht. Gli abitanti del villaggio offrono loro ristoro. Giselle rimane incantata da ...

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Il cigno: icona senza tempo tra eleganza e trasformazione

Il cigno, con il suo portamento elegante e il fascino etereo, ha attraversato la storia della danza come simbolo di bellezza, mistero e trasformazione. Non è solo un animale da osservare nei laghi o nei giardini: nei palcoscenici del balletto, il cigno diventa linguaggio, emozione e mito incarnato. Fin dall’antichità, il cigno è stato carico di significati simbolici. Nella mitologia greca, la sua immagine è legata a Zeus e a leggende di metamorfosi, mentre nella tradizione europea diventa emblema di purezza, fedeltà e magia. Questi archetipi hanno trovato naturale collocazione nella danza, dove il movimento corporeo traduce in gesto ciò che la parola non può raccontare. Il cigno entra prepotentemente nel repertorio del balletto romantico del XIX secolo, raggiungendo la sua consacrazione con Il lago dei cigni. La figura di Odette/Odile, bianca e nera, fragile e ingannevole, trasforma il palcoscenico in uno specchio di emozioni. La coreografia del cigno, con braccia arcuate e movimenti fluidi che richiamano le ali, diventa simbolo di leggerezza, grazia e tensione drammatica. Non a caso, questo ruolo è considerato una delle prove più complesse per una ballerina: richiede perfetta fusione tra tecnica e capacità narrativa. Il cigno nel balletto non è mai solo ornamento scenico: ...

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“Bolle and Friends” al TAM – Teatro Arcimboldi Milano

Dal 14 al 16 novembre 2025, il TAM – Teatro Arcimboldi Milano ospiterà una nuova edizione di Bolle and Friends, format ideato e curato da Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre. L’evento, ormai consolidato nel panorama internazionale, si configura come una piattaforma di riflessione e confronto sulle modalità di coesistenza e di tensione, tra la grammatica del balletto classico e le scritture coreografiche contemporanee. Originariamente concepito come gala, Bolle and Friends ha progressivamente ridefinito la propria identità, evolvendo verso un dispositivo curatoriale compiuto. L’intervento di Bolle come direttore artistico si distingue per una visione che supera la mera selezione di brani e interpreti, per approdare a una progettualità estetica e concettuale capace di articolare, all’interno di un unico spazio performativo, diversi livelli di temporalità, linguaggio e gesto. Ogni edizione si struttura come un campo dinamico in cui la tradizione accademica è sottoposta a processi di riscrittura, decostruzione e riattivazione attraverso le poetiche del presente. Il programma 2025, il cui cast è ancora in via di definizione, si prospetta come un itinerario coreografico eterogeneo e stratificato, in cui la linearità narrativa del repertorio ottocentesco convive con le estetiche frammentarie e processuali della ...

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A Milano in mostra il “Bacchanale” di Dalí per l’omonimo balletto

La mostra I Tre Grandi di Spagna: tre visioni, un’eredità, ospitata alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 1°novembre 2025 al 25 gennaio 2026, racconta la nascita e l’evoluzione di alcune tra le più significative avanguardie artistiche del Novecento attraverso le opere di tre dei suoi massimi protagonisti: Pablo Picasso, Joan Miró e Salvador Dalí. Si tratta di una produzione esclusiva, un’esposizione mai realizzata prima e concepita appositamente per lo spazio milanese, che offrirà al pubblico un percorso inedito e irripetibile nel cuore della modernità artistica. Numerose opere su carta, incisioni e stampe, al centro della mostra documentano il massimo comune denominatore che ha caratterizzato la formazione e lo svolgimento dell’arte di tre indiscussi protagonisti del Novecento. Tre personalità uniche, tre sguardi indipendenti e innovativi, un’eredità comune che ha segnato in modo indelebile l’arte moderna, generando simboli, forme e linguaggi che ancora oggi influenzano la cultura visiva contemporanea. La mostra è curata da Joan Abelló, con Vittoria Mainoldi e Carlota Muiños, prodotta da Comune di Milano, Fabbrica del Vapore e Navigare s.r.l, patrocinata dal CIU-UNION QUADRI, e gode delle approvazioni di Succession Picasso, Succesió Miró, Salvador Dalí, Gala Salvador Dalí Foundation. Il percorso espositivo, diviso in cinque sezioni, ripercorre le tappe ...

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La passione è il cuore pulsante della danza, richiede equilibrio e maturità

  La passione è un motore potente che conduce il danzatore oltre i limiti. Non si tratta di una semplice inclinazione, ma di una forza che spinge a superare ostacoli fisici e mentali, spesso mettendo da parte il naturale istinto di auto conservazione. In sala prove e sul palcoscenico nasce una dedizione che va oltre la ricerca della perfezione: il ballerino si mette costantemente in discussione, accetta il disagio e affronta la fatica come parte integrante del percorso artistico. Questa tensione positiva verso il miglioramento genera risultati straordinari, ma non è priva di rischi. Il desiderio di superare un limite, di correggere un errore o di raggiungere un ideale a volte porta a ignorare i segnali del corpo. Dolori, infortuni, stanchezza vengono minimizzati in nome di un obiettivo prioritario. Il rischio è che il danzatore confonda il coraggio di mettersi in gioco con la trascuratezza verso se stesso. Proprio in questa dialettica tra slancio e prudenza però risiede e si rivela la forza della passione. Se ben gestita, diventa uno stimolo per la creatività e la resilienza. Il segreto è sapersi ascoltare. Se il danzatore ci riesce e riconosce i propri limiti senza arrendersi a essi, trasforma la passione in una ...

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