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Primo ciak a Roma, e poi anche alla Scala di Milano: Alessandra Mastronardi interpreta Carla Fracci

Le riprese sono iniziate a Roma. Carla Fracci è davvero la più grande ballerina italiana di tutti i tempi. E Carla, con Alessandra Mastronardi (34 anni), ce la racconterà. Una coproduzione Rai Fiction – Anele, diretto da Emanuele Imbucci e prodotto da Gloria Giorgianni con Fabio Scamoni, il film andrà in onda nei prossimi mesi su Rai1. Carla è liberamente ispirato all’autobiografia di Carla Fracci Passo dopo passo. La mia storia. La ballerina milanese partecipa in prima persona al progetto: lei, il marito Beppe Menegatti e la loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, sono infatti consulenti. Un altro record: per la prima volta, la Scala di Milano diventerà set di un film tv. Carla Fracci è per tutti la personificazione della danza. È il sogno di tutte le bambine che vogliono studiare danza classica. È una donna caratterizzata da dedizione assoluta alla danza: un mito vivente del balletto. Dietro al mito costruto di Carla, c’è la forza che lo ha creato: lei stessa. Non si è infatti costruita un personaggio, non è dovuta ricorrere a continue revisioni e adeguamenti dell’immagine, come tante persone di successo, perché non è un tipo, è lei. Il suo è un successo che non ha conosciuto periodi di crisi, ma solo una continua crescita. Eppure ...

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Ballerini e floor work: energia, armonia e consapevolezza corporea

‘Usare il pavimento’ nella danza assume significati diversi a seconda dello stile. I ballerini di danza classica sono spesso incoraggiati a respingere o allontanarsi dal pavimento, mentre quelli che studiano danza moderna e contemporanea tendono ad abbracciarlo, a diventare un tutt’uno. Qualunque sia il tipo di approccio, la relazione di un ballerino con il pavimento di solito inizia con i piedi, e richiede consapevolezza dell’appoggio e della distribuzione del peso del corpo. David Zambrano, danzatore, performer e coreografo venezuelano, ha dato vita a una tecnica innovativa che indaga proprio il rapporto tra il danzatore e il pavimento chiamata Flying Low. Attraverso semplici schemi di movimento che coinvolgono respiro, velocità e rilassamento, il danzatore sperimenta come l’energia del corpo riattivi la relazione tra il centro e le articolazioni, in una costante connessione con il suolo e il proprio centro di gravità. Zambrano sfrutta la velocità della discesa e l’energia di caduta che prevedono una transizione consapevole dal movimento in piedi al floor work, in una fluttuazione dinamica e armonica che continua a generare energia. Nella danza, come nella vita, va tenuta presente una considerazione: ogni azione produce una reazione. Quindi, eseguendo un relevè o un salto, se qualcosa sale, qualcosa deve ...

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Manuel Legris, il nuovo Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Manuel Legris, dallo scorso dicembre, è il nuovo Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, succedendo a Frédéric Olivieri. Il talentuoso artista vanta un’intensa carriera da ballerino e da direttore artistico. Nato a Parigi nel 1964, ha studiato alla Scuola di Danza dell’Opéra ed è entrato nel Corpo di Ballo del Teatro nel 1980. Nel 1986 è nominato étoile da Rudolf Nureyev, all’epoca Direttore del Balletto dell’Opéra. Ha interpretato tutti i grandi ruoli del repertorio classico e di quello moderno. Legris porta in dote alla Scala una profonda esperienza, intelligenza, tecnica, classe e cultura del mondo della danza. Ha dalla sua ben 23 anni di presenza sulle scene dell’Opéra di Parigi e siamo già certi che non deluderà gli addetti ai lavori. Del resto Legris aveva avuto modo di mettere in luce le proprie capacità già come direttore alla Staatsoper di Vienna. Proprio qui era stato chiamato nel 2010 da Dominique Meyer che adesso, nuovo sovrintendete a Milano, lo ha voluto alla Scala. Manuel Legris è un vero e proprio enfant prodige: nel 1976, all’età di undici anni, è ammesso alla Scuola di Danza dell’Opera di Parigi Entra nel corpo di ballo a sedici anni nel 1980. Nel 1981 è ...

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“Ailey”: debutta al Sundance Film Festival il documentario sul grande coreografo

      La storia di Alvin Ailey, della sua danza e della sua forza, tutto in un documentario: Ailey, diretto da Jamila Wignot, è stato presentato la scorsa settimana in anteprima al Sundance Film Festival di Park City, Utah. Ailey esplora la vita dell’artista e coreografo e il suo legame con l’attuale compagnia di danza che porta il suo nome. Interviste audio mai ascoltate prima registrate nell’ultimo anno della sua vita e rare esibizioni di danza dell’ensemble Ailey raccontano al meglio questo artista, che ha trovato la salvezza attraverso la danza e, allo stesso tempo, ha aperto la strada ad un nuovo tipo di coreografia, incentrata sulla storia afroamericana. In Ailey si descrive al meglio come il grande artista abbia dovuto vincere razzismo e omofobia; ma anche dipendenze e malattie mentali. Per vederlo in Italia, o sulle principali piattaforme in streaming, bisognerà aspettare ancora un po’. Ma l’attesa vale la pena, ne siamo certi.   www.giornaledelladanza.com Foto – Courtesy of Sundance Film Festival  

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Fredy Franzutti un “Boléro di Ravel” per l’Opera di Sofia

  Il coreografo italiano Fredy Franzutti, direttore dal 1995 del Balletto del Sud, è impegnato in questi giorni in Bulgaria nella realizzazione della sua versione del Boléro di Ravel per la compagnia del Balletto Nazionale del Teatro dell’Opera di Sofia. Franzutti era già stato più volte ospite del teatro di Sofia. Già nel 1997 in occasione della creazione di un breve balletto, “On the Crossing” su musiche di René Aubry, per dieci solisti del teatro. Nel 2019 ha realizzato la sua versione coreografica dei Carmina Burana di Orff, che, a partire dalla scorsa stagione, è entrata stabilmente nel repertorio del Balletto Nazionale, con numerose repliche nel corso di tutto l’anno. Nel mese di Novembre 2020 ha creato i movimenti coreografici dell’Opera Elektra, con la regia di Plamen Kartaloff.   Per la sua versione del Boléro, Franzutti si è ispirato ai limiti imposti a noi tutti dall’attuale congiuntura sanitaria/sociale – anche se in Bulgaria i provvedimenti governativi non impongono il distanziamento fra gli artisti, in prova e in scena, ma semplice prudenza e cautela – immaginando una festa danzata nel corso della quale i partecipanti rispettano il distanziamento sociale anelando al contatto umano che è loro proibito. Per l’allestimento di Boléro ...

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Scuole di Danza il grido per la crisi del settore, AssoDanzaItalia: #vogliamounaltrospettacolo

Assodanza Italia si unisce alla voce delle tre sigle sindacali nazionali, Slc CGIL – Fistel CISL – Uilcom che lanciano l’hashtag “#vogliamounaltrospettacolo”, appello a forze congiunte che coinvolge molte associazioni dei lavoratori dello spettacolo, oberati dalla pesantissima crisi del settore. Questo il messaggio lanciato dalle parti sindacali: “Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, storicamente poco tutelati, sono tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro, con un fermo di larga parte del settore che dura ormai da un anno. Alla notizia del blocco del nuovo decreto Ristori a causa di questa incomprensibile crisi di Governo, denunciano insieme la condizione d’indigenza in cui versano uomini e donne che operano nel settore con professionalità e dedizione e che si troveranno da un momento all’altro senza alcuna forma di sostegno. Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo si appellano al senso di responsabilità e alla necessità di dare stabilità al nostro Paese in una fase tanto complicata affinché vengano sbloccate le risorse necessarie a garantire la sopravvivenza di migliaia di persone. Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom – UNITA – Assolirica – 100autori – 360 Live Crew Net – La Musica che Gira – Lavorator_ della ...

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Il progetto Dying Swans  è nato! Coreografi e danzatori in un unico sogno

La scintilla iniziale è arrivata con un momento durante una riunione aziendale all’inizio di quest’anno, con una notizia estremamente brutta: il vasto programma di tour di  Gauthier Dance  a febbraio e marzo è caduto vittima del blocco prolungato. Gauthier vide il crescente sconforto negli occhi dei suoi ballerini e si rese conto che doveva fare qualcosa al riguardo. I suoi “cigni morenti” avevano bisogno di una nuova sfida artistica. Il progetto Dying Swans  è nato! Ma era per migliorare. Pochi giorni dopo, Gauthier, lui stesso membro della comunità “be a mover”, è andato a  parlare con Jörg Howe invitato, responsabile della comunicazione globale Daimler AG. Quando ha raccontato del suo sogno, Howe gli ha offerto spontaneamente sostegno. E ora i cigni possono decollare! 16 coreografi + 16 compositori + 16 registi = 16 assoli …… ..Spero – ne abbiamo tutti bisogno più di ogni altra cosa al momento. E un progetto che Eric Gauthier sta  attualmente realizzando a velocità record fa ben sperare. L’iniziativa Daimler  “be a mover”  fa parte dell’impegno di cittadinanza aziendale globale del Gruppo. Con questo forte vento in coda, Gauthier potrebbe pensare in grande. Non solo la compagnia, ma il maggior numero possibile di operatori culturali dovrebbero beneficiare, in termini matematici,  64 artisti del campo della danza, della coreografia, della musica e del cinema . Gauthier ha avuto bisogno solo ...

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La danza è maschio e femmina. Liberiamo l’arte dal pregiudizio!

Uno stereotipo consiste in una particolare rappresentazione mentale volta a incasellare persone o cose in determinate categorie stabilite. Si tratta quindi di un’idea preconcetta, prevenuta e generalizzata, basata su background culturali, etnici, di orientamento sessuale, religioso, e via dicendo, che spinge a etichettare un gruppo o un individuo. Uno dei più comuni stereotipi riguarda proprio la danza che viene superficialmente considerata una attività ‘da ragazze’. Se scelta da un individuo di genere maschile, porta direttamente a un falso preconcetto di natura sessuale. Il tema è delicato. Si tende ancora a ritenere che il ballerino maschio sia omosessuale o che addirittura potrebbe diventarlo frequentando l’ambiente della danza. Ma la danza non ha nulla a che vedere con le preferenze sessuali che invece rientrano nella sfera delle libertà individuali e che nessuno ha il diritto di giudicare. Queste credenze sono spesso dettate da un retaggio culturale obsoleto e anacronistico. Sfortunatamente però sono ancora diffuse, quando invece tutti dovremmo essere consapevoli che l’identità di genere non è così netta come siamo stati educati a credere. La maggior parte delle persone si dichiara favorevole alla parità di accesso a tutte le attività indipendentemente dal genere, tuttavia, quando i genitori scelgono i giocattoli, lo sport ...

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Nicoletta Manni la stella del Teatro alla Scala

Nicoletta Manni è tra le etoile più brillanti nel firmamento della danza classica, prima ballerina del Teatro alla Scala dal 2014. E’ considerata la ballerina italiana più nota della sua generazione grazie anche ai migliaia di follower su Instagram. Nicoletta nasce il 28 agosto 1991 a Galatina, ed inizia la danza a soli due anni a mezzo a Copertino nella scuola diretta dalla madre. La madre di Nicoletta infonde infatti alla figlia il culto della danza, avendo due scuole di danza, una in provincia di Lecce e l’altra in provincia di Brindisi. Nicoletta a soli 11 anni supera con il massimo dei voti gli esami della Royal Academy of Dance, e a 13 anni viene ammessa alla scuola di ballo dell’ Accademia Teatro alla Scala di Milano, dove si diploma nel 2009. Nicoletta Manni a soli 17 anni è ingaggiata dallo Staatsballett di Berlino Qui resta fino al dicembre 2012 danzando in pezzi classici e contemporanei. Nel 2013, su invito del direttore Makhar Vaziev, partecipa alle audizioni per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e si classifica al primo posto. Debutta ben presto in importanti ruoli quali Myrtha, Giselle, Odette/Odile nel Lago dei Cigni. Nell’aprile 2014, a soli ...

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La Compagnia Zappalà celebra Sant’Agata con due serate in streaming

Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, la Festa di Sant’Agata a Catania non potrà svolgersi con le consuete modalità. Per questo motivo la Compagnia ha deciso di regalare alla città e all’Italia intera una serata di rievocazione di questo appuntamento così importante e sentito. Il 3 e 4 febbraio Scenario Pubblico dedica due serate in streaming alla figura e alla Festa della patrona di Catania. Il 3 febbraio alle 20.30 Agata 2021| In assenza un documentario di Roberto Zappalà diviso in due parti: la prima, Prova sicura, è costituita da interviste e momenti delle prove dello spettacolo A. semu tutti devoti tutti, con il montaggio a cura di Andrea Di Giovanni e Giuseppe Tiralosi. La seconda, Tra sacro e profano è a cura di Alain El Sakhawi e ci regala una suggestione di immagini storiche della celebre Festa catanese. Il documentario è prodotto da Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro Nazionale di Produzione della Danza. Avendo superato il primo decennio della creazione che Roberto Zappalà ha costruito sulla grandiosa festa di Sant’Agata, terza festa cattolica più grande al Mondo, si è pensato di creare una testimonianza che mettesse in rapporto le tante immagini veicolate durante lo spettacolo con le ...

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