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Opéra di Parigi: Aurélie Dupont tre programmi per la ripresapost lockdown

Aurélie Dupont direttrice del corpo di Ballo all’Opéra di Parigi ha pensato tre  programmi per la ripresa dell’attività post lockdown a partire dal 5 ottobre 2020. Dal 5 al 29 ottobre, per 10 rappresentazioni totali, a Palais Garnier viene allestito il Gala “Etoiles de l’Opéra” dove soli si alternano a passi a due estratti da una serie di balletti del repertorio tra cui La Dame aux camélias di John Neumeier, Herman Schmerman di William Forsythe e A Suite of dance di Jerome Robbins. In concomitanza, dal 6 al 30 ottobre (10 repliche) una serata di estratti di balletti di Rudolf Nureyev, con soli e passi a due tratti dalla sue rivisitazioni dei grandi classici: Schiaccianoci, Cenerentola, Don chisciotte, Lago dei cigni, Romeo e Giulietta. A novembre, invece, 17 rappresentazioni dal 5 al 28 di Créer aujourd’hui, un asomma di brevi brani di Sidi Larbi Cherkaoui, Damien Jalet, Tess Voelker e Mehdi Kerkouche. Per il primo grande titolo classico si dovrà attenndere il 4 dicembre e trasferirsi all’Opéra Bastille dove prenderà, ancora una volta vita, La Bayadère di Nureyev. Redazione www.giornaledelladanza.com

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Susanna Egri tra le ospiti del format tv di Rai 3: “Le Ragazze” venerdì 9 ottobre

Dal 25 settembre scorso su Rai 3, è ripartito  il fortunato format tv   Le Ragazze, che racconta storie di vita di donne che sono state ventenni rispettivamente negli anni Quaranta, Cinquanta, Sessanta, Settanta, Ottanta fino ad arrivare agli anni  Novanta e al nuovo millennio. Ognuna delle ospiti racconterà lavoro e vita privata il tutto intrecciato agli eventi storici che hanno interessato quegli anni della propria vita. Nella terza puntata, che andrà in onda venerdì 9 ottobre alle ore 21.15, la prima “ragazza” intervistata sarà Susanna Egri. Danzatrice, coreografa, maestra di danza, Susanna Egri è una delle personalità più singolari del balletto italiano. Prima ballerina e coreografa in diversi prestigiosi teatri e festivals (Teatro La Fenice di Venezia, Comunale di Firenze, Opera di Roma, Regio di Torino, Spoleto, Nervi, ecc.), il suo nome è legato agli inizi della televisione in Italia, per cui è stata pioniera della creazione coreografica per il mezzo video, vincendo con il suo balletto Cavalleria Rusticana un Premio Italia TV (1963). Coreografa di portata internazionale, molte sue creazioni sono entrate nel repertorio di compagnie straniere (Olanda, Francia, Portogallo, Svezia, Germania, Cina) e altrettanto numerose sono le tournées all’estero della sua Compagnia. Membro di giurie in concorsi internazionali, la Egri ...

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Gli scaldamuscoli l’accessorio per i danzatori

Gli scaldamuscoli sono un particolare tipo di accessorio da indossare nella parte inferiore delle gambe. Si differenziano dalle calze, in quanto più spessi e normalmente privi dei piedi. Nascono come indumento per i ballerini, poichè scaldano le gambe prima delle performance. Questo accessorio diviene popolare grazie ai film cult “Flash dance” e “Saranno famosi” . Diventano ben presto negli anni di gran moda, principalmente tra gli adolescenti. Tradizionalmente realizzati in lana, gli scaldamuscoli possono variare anche in modelli realizzati in cotone e fibre sintetiche o misti di entrambi. Alcune tipologie sono realizzate anche in ciniglia. Possono variare in lunghezza, arrivando a coprire dalle caviglie fino alle ginocchia, ma non in larghezza, dato che sono in materiale elastico. L’assenza dei piedi deriva dal loro utilizzo originale nel campo della danza. Infatti gli scaldamuscoli lasciano liberi i piedi, per evitare che i ballerini possano scivolare. Il boom degli scaldamuscoli scoppia nel mondo della danza, si è poi esteso ad altri sport per proteggere gli atleti durante l’allenamento e la competizione Diventano di forte tendenza negli anni Ottanta. Sono un accessorio da indossare sulla parte inferiore delle gambe, dal design e dalla funzionalità diversi da quelli delle calze. Generalmente sono più spessi, privi dei ...

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L’importanza dell’espressività del volto nell’esecuzione di una performance

Quando danza, il ballerino tende a concentrarsi prevalentemente sulla tecnica, quindi sull’en dehors delle anche, sulla forza del baricentro, sull’aplomb, sulle linee e sul risultato da ottenere, tutti principi indispensabili per una buona performance. La danza però non è solo gambe altissime, piedi meravigliosi e tecnica vicina alla perfezione, non è solo bravura, spettacolarità, virtuosismi o esecuzione multipla di pirouettes. La danza è arte, e in quanto tale deve esprimere la sensibilità del ballerino, anche attraverso l’espressività del suo volto. Solo così la bellezza e l’essenza di questo linguaggio potranno arrivare all’animo dello spettatore che ne diventerà parte. Il segreto per raggiungere la connessione con il pubblico è la capacità del ballerino di emozionarsi realmente e di ‘mettersi a nudo’. Prima di imparare qualsiasi passo di danza, quindi, egli dovrà analizzare approfonditamente il ruolo affidatogli, studiarne la storia e il carattere, e provare emotivamente ciò che sente il suo personaggio in cui si dovrà immedesimare il più fedelmente possibile. Solo dopo potrà raccontare la sua storia allo spettatore. Gli occhi in particolare hanno il potere di incanalare tutto ciò che proviamo, che si tratti di gioia, tristezza, paura o passione e per questa ragione svolgono un ruolo indispensabile nella riuscita della ...

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“Dipende da te” la campagna di prevenzione oncologica a passo di danza

La nobile arte della danza diviene supporto alla lotta ai tumori. Il balletto come forma terapeutica in grado di sensibilizzare le persone riguardo la tematica della prevenzione oncologica. “Dipende da Te” è la campagna contro i tumori che vede protagonista dello spot Gaetano La Mantia, Tersicoreo Danzatore del Teatro Massimo di Palermo. Il video, dedicato alla prevenzione, ha come set proprio il suggestivo teatro parlemitano, la regia di Alessandro Ienzi e le riprese di Alfredo Di Forti. Negli splendidi Giardini Reali di Palazzo dei Normanni a Palermo è avvenuta la presentazione del video “Dipende da Te”, appoggiata dall’ARS e promossa da Mete Onlus, l’associazione nata nel 2015 e presieduta da Giorgia Butera Alessandro Ienzi, avvocato e regista del video “Dipende da Te”, spiega: “Prevenire è importante. Il tempo è dalla parte del paziente. La ricerca medico scientifica ha fatto grandi conquiste negli ultimi anni e bisogna darle fiducia. Un controllo nei tempi giusti può modificare il corso della vita e in molti casi salvarla. Allo stesso modo comunicare, diffondere questo messaggio costituisce a mio avviso un servizio importante per la collettività al pari della sanità stessa, alla cui attività è strettamente legato“. L’interprete Gaetano La Mantia si è formato per ...

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Con “HOMING” di Marta Bevilacqua cala il sipario sulla XVII edizione di Hangarfest

Domani, sabato e domenica alle ore 21.00, al Teatro Maddalena andrà in scena la prima assoluta di HOMING, l’ultimo lavoro di Marta Bevilacqua co-prodotto da Hangartfest in collaborazione con la Compagnia Arearea. HOMING, è un giardino naif, morbido e luminosissimo in cui riscopriamo la coreografa in un assolo come unica e assoluta protagonista. La performance descrive la capacità di certi animali di fare ritorno ai luoghi familiari. Gli uccelli migratori, a differenza nostra, partono quando devono partire e tornano quando è il momento di tornare. Tutti abbiamo una casa dentro di noi, intima, ed è per tutti in un posto diverso. Può coincidere con il luogo dove si nasce, ma non è detto, non sempre è così. Gli animali diventano un pretesto per parlare di spostamenti, di punti di vista e metamorfosi, di natura come luogo da abitare profondamente. Costi quel che costi. Si chiude così la XVII edizione di HANGARTFEST, festival di danza contemporanea, sostenuto dal MIBACT, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro che in 5 settimane ha ospitato nel centro storico di Pesaro 22 eventi di cui 18 spettacoli con 11 debutti nazionali, 9 prime assolute e 3 co-produzioni, accogliendo oltre 100 artisti provenienti da 13 ...

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La danza: un potente farmaco curativo per corpo, cervello e anima

La Società italiana per la prevenzione cardiovascolare ha dichiarato la danza un efficace rimedio per prevenire la pressione alta o addirittura farla abbassare e per curare altre patologie cardiovascolari, che in Italia sono responsabili del 41% dei decessi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa tre milioni le persone che muoiono ogni anno proprio a causa della sedentarietà. Numerosi e recenti studi internazionali hanno identificato i benefici della danza in termini di salute fisica e hanno dimostrato che, a prescindere dallo stile scelto, danzare migliora forza e resistenza muscolare, agilità, equilibrio e coordinazione, e previene osteoporosi e rischi cardiovascolari, obesità e diabete e varie patologie neurodegenerative. Chi pratica il ballo, infatti, migliora lo stato di salute del cuore, la respirazione e la qualità della vita in modo significativo rispetto a chi, per esempio, corre in bicicletta o si allena in palestra. La danza stabilizza i valori della pressione sia a riposo che sotto sforzo, allenta le tensioni emotive, abbassa la frequenza cardiaca e riduce la rigidità delle pareti arteriose. Uno studio pubblicato sul Journal of Physiological Anthropology ha inoltre confermato che la pratica costante di danza di tipo aerobico permette di perdere il peso in eccesso, alla pari del ciclismo ...

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Simona Bertozzi

“Tra le Linee”: la potenza di un incontro in cui coreografia e musica dialogano tra densità e svuotamento

Il 2 e 3 ottobre 2020 alle Fonderie Limone di Moncalieri, nell’ambito del Torinodanza Festival, andrà in scena Tra le linee, progetto di Simona Bertozzi e Claudio Pasceri, coreografia di Simona Bertozzi, una coproduzione Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, EstOvest Festival, Nexus e MilanOLtre, realizzata con il contributo di Mibact, Regione Emilia Romagna, Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte, Comune di Bologna, in collaborazione con  Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza Coreografica, Ateliersi Bologna. Tra le linee intende affermare la potenza di un incontro in cui coreografia e musica dialogano tra densità e svuotamento, tra apparizioni e fughe. In scena i danzatori Giulio Petrucci, Manolo Perazzi, Sara Sguotti, Oihana Vesga e Simona Bertozzi e il quartetto d’archi NEXT, New Ensemble Xenia Turin, composto da Adrian Pinzaru, Eilis Cranitch, Enrico Carraro e Claudio Pasceri compongono un’architettura di fisicità, tra gesto danzato e sonoro, che si dipana sulla dimensione del limite. Nell’andamento coreografico così come nella struttura musicale, dalla Grande Fuga di Beethoven, attraverso la tessitura di Perugini, fino all’intermittenza di Rihm, il limite appare come una esperienza di sconfinamento, di libertà, ma anche di vulnerabilità, che mobilita le prospettive di accordo e relazione tra i corpi, evocando scenari di ...

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Il Balletto Teatro di Torino torna a “MilanOltre” con due pièce

Domani alle ore 20.30, il Balletto Teatro di Torino, dopo qualche anno di assenza, torna a MilanOltre con una serata affidata alla scrittura coreografica di Manfredi Perego che presenta Studio su Anemoi in prima nazionale, e Primitiva. Lo spettacolo è anticipato alle 19.00 da un altro appuntamento a cura di Fattoria Vittadini. SIIATE – senza esclusione di corpi è un progetto di Fattoria Vittadini in collaborazione con Cascina Biblioteca di Milano e Paragon Music di Glasgow (Scozia). Un laboratorio coreografico live: dal training alla composizione, fino alla creazione di proposte coreografiche immediate, di gruppo e in tempo reale davanti a un pubblico a cui non vogliamo nascondere i segreti di un processo creativo condiviso. In Studio su Anemoi, prima nazionale, la danza scaturisce da una ferita portata dal vento. La seconda creazione, invece, Primitiva, nasce da una ricerca sulla corporeità nei suoi elementi primari, è un viaggio mnemonico nella più arcaica e animalesca percezione del sé, al contempo fragile e impulsiva. Un tentativo utopico di scoprire l’origine delle pulsioni umane, di abitarne la dimensione di naturalità. Viene chiamata in causa un’età che è lontana ma profondamente radicata in noi, che risiede in un ambiente tanto apparentemente banale quanto profondamente sconosciuto: il corpo. Un viaggio verso quella “origine di / impulsi sconosciuti / creati da noi”, come ...

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Le scarpette da punta e la loro storia

  Le scarpette da punta, o punte emblema della danza classica, sono il modello speciale di calzatura usato dai ballerini per danzare in punta. Permette loro infatti di muoversi sulla punta dei loro piedi. Questo modello è solitamente indossato dalle ballerine. Anche i ballerini però lo indossano per determinati ruoli, oltre che per esercitarsi nel rafforzare le loro caviglie e migliorare il loro collo del piede. Storia delle scarpette da punta Le donne iniziano ad avere un ruolo nei balletti nel 1681: fino ad allora infatti i danzatori erano solo uomini. All’epoca, i costumi erano pesanti: i ballerini indossavano maschere, grosse parrucche e scarpe col tacco. Marie Camargo, nel 1750 fu la prima ad usare scarpe senza tacco, riuscendo così a eseguire salti e movimenti che altrimenti sarebbero stati impossibili. I tacchi sparirono del tutto dalle scarpe da balletto dopo la Rivoluzione francese. Le antenate delle scarpette da ballo moderne erano assicurate ai piedi tramite nastri e avevano dei sostegni sotto alle dita. Le prime ballerine a sollevarsi sulle punte nel 1795 facevano ricorso a un’invenzione di Charles Didelot. La sua “macchina per volare” sollevava le danzatrici in avanti, consentendo di stare in piedi sulle punte prima di sollevarsi da terra. Questo ...

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