Quando danza, il ballerino tende a concentrarsi prevalentemente sulla tecnica, quindi sull’en dehors delle anche, sulla forza del baricentro, sull’aplomb, sulle linee e sul risultato da ottenere, tutti principi indispensabili per una buona performance.
La danza però non è solo gambe altissime, piedi meravigliosi e tecnica vicina alla perfezione, non è solo bravura, spettacolarità, virtuosismi o esecuzione multipla di pirouettes. La danza è arte, e in quanto tale deve esprimere la sensibilità del ballerino, anche attraverso l’espressività del suo volto. Solo così la bellezza e l’essenza di questo linguaggio potranno arrivare all’animo dello spettatore che ne diventerà parte.
Il segreto per raggiungere la connessione con il pubblico è la capacità del ballerino di emozionarsi realmente e di ‘mettersi a nudo’. Prima di imparare qualsiasi passo di danza, quindi, egli dovrà analizzare approfonditamente il ruolo affidatogli, studiarne la storia e il carattere, e provare emotivamente ciò che sente il suo personaggio in cui si dovrà immedesimare il più fedelmente possibile. Solo dopo potrà raccontare la sua storia allo spettatore.
Gli occhi in particolare hanno il potere di incanalare tutto ciò che proviamo, che si tratti di gioia, tristezza, paura o passione e per questa ragione svolgono un ruolo indispensabile nella riuscita della performance.
Se la coreografia è briosa e richiede un sorriso stampato in faccia, il bravo danzatore sorriderà anche con gli occhi perché proverà realmente quell’emozione. Se invece è richiesta tristezza o nostalgia, tali emozioni dovranno fluire dagli occhi e arrivare allo spettatore.
Immaginate un ballerino impegnato nel ruolo del principe Albrecht sulla tomba di Giselle, i movimenti del corpo riflettono il dolore, ma il viso è inespressivo o lo sguardo fisso a terra. Questo causerà una disconnessione con il pubblico che non si riconoscerà nel ruolo interpretato e perderà interesse per l’intera coreografia, per quanto meravigliosa possa essere.
Niente nella danza dovrebbe essere forzato, e più il ballerino si focalizza su ciò che sente mentre balla, più questo l’emozione proromperà autonoma e vera. Quindi, una volta acquisite le nozioni di base, è necessario lasciare andare ogni rigidità e permettere che l’espressione del viso cambi quando necessario, regalando all’esibizione quelle sfumature che la rendono interessante e completa.
Non dobbiamo mai dimenticare che la danza è un mezzo di espressione emotiva, sia in sala che sul palcoscenico, e la chiave per un’esibizione coinvolgente per ballerino e pubblico è vivere realmente ogni passo, essere nel momento in cui lo si compie e lasciarlo trasparire.
L’espressività, la sensibilità e l’interpretazione dunque sono qualità fondamentali che il danzatore deve possedere per creare una profonda condivisione emotiva con il pubblico, ed è questa la vera magia della danza.
Stefania Napoli
Fotografia: Sasha Gouliaev
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