La fantasia è una caratteristica della mente. Permette di andare oltre la percezione della realtà condizionata dalla razionalità. Consente di superare i limiti mentali e percettivi, trova relazioni tra l’immaginario e il reale, e permette di dar vita a invenzioni, musica, opere d’arte, racconti e storie.
La fantasia, infatti, è il primo talento degli artisti, è il motore del pensiero creativo e l’immaginazione è lo strumento utilizzato per visualizzare ciò che la fantasia crea.
Spesso si pensa che la fantasia abbia il solo scopo di divertire, ma non è così: ricerche neuroscientifiche hanno evidenziato il ruolo essenziale da essa rivestita nello sviluppo cognitivo del bambino.
La danza, come sappiamo, stimola creatività e fantasia. Danzando e sperimentando attraverso i sensi e il corpo, il bambino scopre e vive emozioni psicologicamente e psichicamente stimolanti. La fantasia infatti nasce dalla conoscenza e dall’esperienza e può essere stimolata ed educata.
Esercitarsi sui passi di danza allena attenzione e concentrazione. L’improvvisazione fa erompere la creatività e garantisce l’accesso al pensiero divergente, un pensiero svincolato da schemi rigidi e capace di fornire di soluzioni alternative e creative a un determinato problema. L’importanza della danza consiste proprio nel mostrare che la realtà ha tante facce e che può essere compresa, affrontata e perfino trasformata.
Una persona in grado di superare preconcetti interiorizzati a vantaggio di una maggiore autonomia cognitiva, affronterà con positività e serenità gli imprevisti e le problematiche che sono parte della vita. Negli ultimi anni, la capacità creativa si sta appiattendo a causa dell’uso eccessivo degli smartphone che ci dicono cosa fare e spesso perfino come pensare.
La danza dunque diventa una vera e propria ancora di salvezza della plasticità neurale e della vivacità emotiva.
Stefania Napoli
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