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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Alcune riflessioni in merito all’articolo pubblicato su Il Giornale della Danza in data 11 Maggio 2020 dal titolo “L’impegno di Assodanza Italia per l’Alta formazione Coreutica e la formazione insegnanti di danza”.
Mi permetto di intervenire in qualità di Direttore dell’Accademia Nazionale di Danza, istituzione citata nell’articolo in oggetto, e, prima di questa nomina ( riconfermata per altri tre anni, come componente del CNAM (Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica Coreutica e Musicale presso il Ministero dell’Università e la Ricerca) dal 2007 al 2012.
Cinque lunghi anni quelli in cui le istituzioni artistiche si sono dovute adeguare ai parametri universitari in linea con la riforma 508 del 1999 al fine di diventare istituti di Alta Formazione e perciò offrire percorsi di primo e secondo livello, master e formazione alla ricerca. Una catena questa che ha imposto cambiamenti strutturali ai piani formativi adeguando l’articolazione del sapere al sistema universitario con aree disciplinari, settori e campi disciplinari con codici e declaratorie intese a contestualizzare i contenuti e a descriverne gli sviluppi.
Un lungo lavoro fatto insieme agli altri rappresentanti del settore AFAM che se ha comportato fatica ha sicuramente restituito competenza del tessuto della formazione con le sue possibili declinazioni nei diversi livelli. Questo ha permesso l’equipollenza dei titoli Accademici alle lauree universitarie, e non solo.
Il sistema dei crediti formativi, richiamato nell’articolo, prevede un conteggio di impegno dello studente che include ore frontali ed individuali di studio, così come le attività, distinte in funzione dei piani formativi e dei loro obbiettivi, assumono pesi differenti nei diversi livelli ed indirizzi.
Non ultimo è da ricordare che è il complesso del piano formativo e la sua articolazione dei diversi settori a fare di un triennio o biennio un corso di alta formazione, attraverso le competenze e gli sviluppi di queste verso la ricerca. Tale sistema permette quel confronto con istituti europei (e anche extra-europei) che intreccia mobilità incoming e outgoing di docenti e studenti tra istituzioni internazionali di pari livello. Una rete possibile grazie al progetto Erasmus+ della Comunità europea che si fonda sul processo di Bologna: un processo di riforma internazionale dei sistemi di istruzione superiore.
Non ultimo è la strutturazione della vita accademica con organi di governo (Consiglio di Amministrazione, Consiglio Accademico, Consigli di Scuole, Consulta degli studenti) che prevedono tutti al loro interno una rappresentanza degli studenti chiamati ad una partecipazione diretta che prevede conoscenza dei regolamenti, dei decreti così come di una capacità di responsabilità rappresentativa del corpo studentesco.
Ecco tutto questo fa di una formazione un’alta formazione: non si tratta di privilegi concessi ma di trasformazioni avvenute e in continuo divenire dove interrogarsi sull’oggi in vista di un futuro fa parte del lavoro quotidiano sia che si tratti di interpreti/ performer sia che si tratti di docenti o coreografi ma anche studiosi della danza dentro e fuori il suo perimetro.
Enrica Palmieri
Direttore AND
