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Esmeralda (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

“La Esmeralda” è un balletto romantico in tre atti e cinque scene ispirato al romanzo “Notre-Dame de Paris” di Victor Hugo, in origine coreografato da Jules Perrot su musica di Cesare Pugni. La prima rappresentazione ha debuttato a Londra al Her Majesty’s Theatre il 9 marzo 1844 con Carlotta Grisi (Esmeralda), Jules Perrot (Pierre Gringoire), Arthur Saint-Léon (Febo), Adelaide Frassi (Fiore di giglio), Antoine Louis Coulon (Quasimodo), Louis François Gosselin (Frollo), M.me Copére (Aloisa).

 

Quando fu deciso il cast, il ruolo di Esmeralda non fu assegnato alla prima scelta di Perrot, Fanny Elssler o Adèle Dumilâatre, ma alla sua ex musa Carlotta Grisi, che si riuscì ad ingaggiare dall’Her Majestys Theatre. Nel ruolo di Phoebus de Châteaupers fu scelto il ventitreenne Arthur Saint-Léon, che all’epoca era uno dei più rinomati “premier danseur” d’Europa, e Perrot stesso diede origine al ruolo di Pierre Gringoire. Il ruolo di Fleur-de-Lys fu dato alla giovane ballerina di Firenze, Adelaide Frassi. Nel ruolo di Quasimodo fu scelto Anton Louis Coulon e il ruolo di Claude Frollo fu assegnato a Louis Gosselin. Il balletto fu un enorme successo. Dopo la partenza della Grisi per far ritorno a Londra, “La Esmeralda” fu tolta dal repertorio fino a quando non fu ripresa per Fanny Elssler che Elssler in seguito danzò come Esmeralda a Milano quando Perrot mise in scena il balletto al Teatro alla Scala pochi mesi dopo la sua prima mondiale.

 

Da annotare storicamente che il romanzo, però, fu adattato per la primissima volta in un balletto al Teatro alla Scala di Milano da Antonio Monticini nel 1839, che basò la versione sul libretto di Victor Hugo realizzato per l’opera di Bertin. La versione di Monticini si differenziava sostanzialmente da quella di Perrot per l’allora tradizione in auge nei balletti italiani in cui le esibizioni di mimo e danza erano separate. I ruoli principali erano interpretati da mimi vari, mentre Fanny Cerrito, che all’epoca ricopriva il titolo di “prima ballerina della Scala” si ammirava in palcoscenico solo nelle danze.

 

A proposito dell’opera di Bertin si ricorda che dopo la pubblicazione del libro nel 1831, il romanzo di Hugo fu adattato per la prima volta sul palcoscenico in un’opera ben appunto dal compositore Louise Bertin nel 1836 con il titolo La Esmeralda” e il libretto scritto dallo stesso Hugo che ridusse la portata del suo scritto a favore di una trama lirico-operistica. La Esmeralda” di Bertin debuttò il 14 novembre 1836 all’Opéra di Parigi. Malgrado non riscosse successo, il suo libretto fu stampato e tra le varie riprese fu utilizzato nuovamente dal compositore russo Alexander Dargomynsky per la sua opera lirica “Esmeralda” rappresentata a Mosca nel 1847 e poi a San Pietroburgo nel 1851.

 

La trama ci racconta della bella ragazza gitana, Esmeralda, che sposa il poeta Pierre Gringoire in un matrimonio gitano per salvarlo da una morte certa per mano del re gitano: lo sposo è preso dalla sua nuova moglie, ma Esmeralda chiarisce che il matrimonio è puramente di convenienza. Tuttavia Gringoire non è l’unico ad aver occhi per la ragazza: l’arcidiacono corrotto, Claudio Frollo, nonostante la sua posizione nella Chiesa, ha per lei una pericolosa ossessione e ordina al suo scagnozzo deforme, Quasimodo, di rapirla. Quasimodo obbedisce per strada, ma sopraggiunge il bel capitan Phoebus a fermarlo e la giovane si innamora di lui, chiedendo però che Quasimodo sia risparmiato. Il gobbo è profondamente toccato dalla sua gentilezza e Phoebus le dona una sciarpa ricevuta dalla sua fidanzata, Fleur de Lys. Il giorno dopo Fleur de Lys e sua madre tengono una grande festa per il suo fidanzamento con Phoebus, che, tuttavia, è distratto dai pensieri per Esmeralda. Esmeralda arriva per ballare alla festa, ma il suo cuore si spezza quando scopre che il fidanzato di Fleur de Lys altri non è che il suo amato Phoebus. Fleur de Lys nota che Esmeralda indossa la sciarpa che lei ha donato a Phoebus e, rendendosi conto che lui si è innamorato di un’altra, arrabbiata, rompe il fidanzamento. Phoebus si allontana con Esmeralda. Soli in una locanda, i due si dichiarano amore l’un l’altra, ignari che anche Frollo è lì ad origliare: quest’ultimo, prendendo un pugnale dalla camera di Esmeralda, si intrufola dietro gli amanti e accoltella Phoebus, che stramazza a terra. Frollo chiama le autorità, mostra loro il corpo di Phoebus e il pugnale impiegato per aggredirlo, che viene riconosciuto essere quello di Esmeralda, e la povera ragazza viene portata via e condannata a morte. All’alba del mattino seguente, la festa dei folli è in corso e Esmeralda sta per essere impiccata, ed suoi amici e Gringoire sono tutti presenti per dirle addio mentre Frollo guarda trionfante. Tuttavia, proprio mentre Esmeralda viene condotta al patibolo, irrompe Phoebus, sopravvissuto e curato dall’accoltellamento, che la scagiona additando Frollo come vero colpevole. L’arcidiacono prende un pugnale, intenzionato a farla finita con loro, ma Quasimodo strappa l’arma al suo padrone e lo uccide. Esmeralda e Phoebius sono felicemente riuniti.

 

Tra le riprese coreografiche più importanti si ricordano quella di Jules Perrot per il “Balletto Imperiale” in scena al Teatro Imperiale Bol’šoj Kamennyj di San Pietroburgo (2 gennaio 1849) in un allestimento speciale per Fanny Elssler. Cesare Pugni rivisitò la partitura originale per questa produzione. Quella di Marius Petipa per il “Balletto Imperiale” in quattro atti e cinque scene al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo (17 dicembre 1886) in un allestimento speciale per Virginia Zucchi (revisione musicale con immissioni a cura di Riccardo Drigo). Petipa aggiunse delle danze nel 1866 (un “pas de deux” per Claudina Cucchi che diventò noto come “Pas Cucchi” su musica di Pugni), 1871, (un “pas de dix” per Eugenia Sokolova su musica di Yuli Gerber) e nel 1872 (un “Pas de cinq” per Adèle Grantzow su musica di compositore ignoto). Quella di Marius Petipa per il “Balletto Imperiale” in 4 atti e 5 scene al Teatro Imperiale di San Pietroburgo (21 novembre 1899) in un allestimento per la Prima Ballerina Assoluta Matil’da Kšesinskaja. Petipa aggiunse un nuovo “pas d’action” per la celebre prima ballerina assoluta sulla musica di Riccardo Drigo e Cesare Pugni divenuto noto come “La Esmeralda Pas de Deux”. Il ruolo di Esmeralda era uno di quelli che Matil’da Kšesinskaja aveva fortemente desiderato ballare, da quando aveva visto la Zucchi interpretarlo era diventato uno dei suoi preferiti. Chiese per la prima volta a Petipa di permetterle di ballare il ruolo quando aveva vent’anni, ma Petipa negò la richiesta. Quella di Agrippina Vaganova per il “Kirov Ballet” in 3 atti in scena Teatro dell’Opera e del Balletto Kirov di Leningrado (3 aprile 1935) in una rivisitazione speciale per Tatiana Vecheslova. Vaganova aggiunse un nuovo “pas d’action” per Galina Ulanova e Vakhtang Chabukiani, che rimaneggiò dal “pas de Diane” del balletto di Petipa “Le Roi Candaule” su musica di Pugni e Drigo, noto oggi con il nome di “pas de Deux” di “Diana e Atteone”. Nel 1949 Pyotr Gusev allestisce una propria versione per il “Kirov Ballet” in 3 atti a Leningrado (1949), mentre il “Balletto del Bolshoi” nel 2009 presenta l’allestimento coreografico di Yuri Burlaka e Vasily Medvedev in una ripresa basata su quella di Petipa del 1899. Da ricordare inoltre la ripresa coreografica di Domenico Ronzani rappresentata al Teatro alla Scala di Milano in occasione del Carnevale 1854 con Carolina Pochini. Il balletto fu messo in scena anche nel 1950 da Vladimir Bourmeister e nel 1954 da Nicholas Beriosov (padre della prima ballerina Svetlana Beriosova) per il “London Festival Ballet” con interpreti Natalie Krassovska, John Gilpin, Oleg Briansky e Anton Dolin. Oltre a tutte queste sopracitate grandi ballerine un’altra importante interprete del ruolo di Esmeralda fu Olga Spessivtseva (1918).

 

Un altro balletto tratto dal libro “Il gobbo di Notre-Dame” di Victor Hugo è il celebre “Notre-Dame de Paris” del coreografo Roland Petit, presentato per la prima volta dal “Balletto dell’Opéra” di Parigi nel 1967 su musica di Maurizio Jarre e costumi di Yves Saint Laurent con interpreti principali Claire Motte, Roland Petit, Cyril Atanassoff, Jean-Pierre Bonnefous. È stata la prima opera che Petit ha creato per l’Opéra francese. Il balletto di Petit fu un successo e fu più volte replicato negli anni successivi, in particolar modo all’Opéra National de Paris e al Teatro alla Scala di Milano dove i protagonisti furono Natal’ja Osipova, Roberto Bolle, Eris Nezha, Mick Zeni. La trama narra del popolo che festeggia il Carnevale, mentre Quasimodo, il campanaro deforme di Notre-Dame, viene incoronato Re dei folli, mandando così su tutte le furie Claude Frollo, arciprete della cattedrale e protettore del campanaro. Le danze gitane della zingara Esmeralda distraggono i due uomini e li fanno innamorare di lei. Frollo ordina a Quasimodo di rapire Esmeralda, ma quando lo fa le intenzioni del campanaro cambiano e l’uomo finisce per proteggere la giovane dai mendicanti all’attacco. Phoebus, capitano degli arcieri reali, arresta Quasimodo per il tentato rapimento e il campanaro viene messo alla gogna, dove sopporta le ingiurie della folla ma suscita la compassione di Esmeralda. Anche Phoebus, come Frollo, desidera Esmeralda e ha un incontro clandestino con lei durante il quale viene pugnalato da Frollo. Esmeralda viene quindi arrestata, processata per l’omicidio del capitano e condannata a morte, ma salvata all’ultimo minuto dalla forca da Quasimodo. Frollo tuttavia riesce a mettere nuovamente le mani sulla zingara e questa volta neanche il campanaro riesce a risparmiargli l’esecuzione. Folle per il dolore, Quasimodo strangola Frollo e porta via il corpo esanime di Esmeralda.

 

Recentemente una nuova versione di “Notre-Dame de Paris” si è vista firmata dal coreografo francese Stéphen Delattre nella produzione del “Balletto di Milano” su musiche di autori Vari, mentre al “Balletto di Siena” si è ammirata la versione coreografica di Marco Batti su musiche di Riccardo Joshua Moretti.

 

Una curiosità ci riporta ad un altro balletto molto simile ad “Esmeralda” dal titolo Amarilla”. Venne danzato per la prima volta dalla leggendaria Anna Pavlova su un arrangiamento musicale di più compositori: Drigo, Alexander Glazunov e Dargomizhsky. La narrazione parla di una ragazza zingara, innamorata di un nobile che è fidanzato con una contessa e ad un certo punto, proprio come Esmeralda, Amarilla deve ballare davanti al suo amato e alla sua fidanzata. Il balletto fu coreografato da Ivan Clustine e debuttò a Londra nel 1912.

Michele Olivieri

Foto Damir Yusupov

www.giornaledelladanza.com

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